della magistratura
Lei vent'anni o poco più, caschetto di capelli scuri, occhi da cerbiatta e
fisico snello. Lui con il triplo della sua età, con l'abito talare e pronto ad
aiutare i bisognosi.
Sono i protagonisti di una vicenda accaduta nella Bergamasca. La donna ha
sedotto il sacerdote per soldi. Arma per metterlo con le spalle al muro:
diffondere tra i fedeli alcuni scatti rubati durante un incontro tra gli
amanti. Vittima del ricatto, un parroco di 65 anni della provincia di Bergamo,
tradito dalla donna che aveva aiutato economicamente per un anno e mezzo e con
cui credeva di avere instaurato una amicizia speciale.
La specialità, invece, si è rivelata nel fatto che un complice della ragazza -
N.C.V, un venditore ambulante romeno di 27 anni - un bel giorno è piombato in
parrocchia. In mano, alcune foto compromettenti, con il sacerdote immortalato
senza veli e ben riconoscibile in volto in compagnia della presunta amica con
cui si era intrattenuto in albergo. Ovvio il sistema per evitare lo scandalo:
«Dacci 70mila euro di cui 20mila entro due giorni, o le vedranno tutti».
Non obbedire all'ordine avrebbe comportato lo spargimento a pioggia delle foto
sul sagrato della chiesa, la domenica dopo la messa. Sembrava un piano
perfetto. Ma l'ecclesiastico non ha ceduto. Con un atto di coraggio invece di
piegarsi al ricatto è andato dritto dai carabinieri della compagnia di
Treviglio. E ha vuotato il sacco. Permettendo così ai militari di identificare
il malvivente, un romeno già noto alle forze dell'ordine, arrestato sabato
mattina nella sua casa di Sirtori (Lecco) su esecuzione di una ordinanza di
custodia cautelare in carcere del Tribunale di Bergamo.
Della finta innamorata, invece, al momento non v'è traccia. La vicenda, come
confidato dalla vittima, ha preso le mosse circa un anno e mezzo fa. Fu allora
che due giovani sconosciuti appunto l'uomo finito in manette e la complice
bussarono al parroco per chiedere un aiuto.
Fingendosi marito e moglie in gravi condizioni economiche, senza lavoro, e
senza un tetto, i due hanno fatto leva sullo spirito caritatevole dell'
obiettivo prescelto che li ospitati in canonica. Una permanenza di pochi
giorni, sufficiente tuttavia alla donna per iniziare l'opera di adescamento.
Tornati in patria, i contatti tra la giovane e il parroco sono infatti
proseguiti, lei continuando a giocare alla «piccola fiammiferaia» provata dall'
indigenza, lui a prodigarsi per aiutare, spedire vestiario e denaro. Sempre più
coinvolto, il sacerdote ha prima cercato un lavoro alla ragazza aiutandola a
trovare un posto da badante ma l'interessata ha declinato adducendo misteriose
complicazioni burocratiche - quindi si è recato a trovarla nel Paese d'origine,
in Romania.
Quindi, di colpo, la relazione sembrava essersi interrotta. Il filo si è
riacceso il giugno scorso quando la ventenne, confida il sacerdote, lo ha
chiamato inaspettatamente da un albergo di Bergamo. Lui l'ha raggiunta, le ha
saldato il conto, l'ha portata a cena fuori e i due hanno concluso la serata in
un hotel della Bassa. Una serata fatale, ripresa da una telecamera nascosta
molto probabilmente, ipotizzano i carabinieri, nella borsetta lasciata aperta
ai piedi del letto.
Il filmato da cui sono poi stati estrapolati gli scatti di cui il protagonista
è venuto a conoscenza un paio di settimane dopo, ricatto compreso. «Questo caso
potrebbe non essere isolato spiega il capitano Antonio Berardi -. Quei due è
possibile abbiano messo a segno estorsioni andate a buon fine ai danni di altri
parroci».
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