Quelle del 2011 saranno le vacanze più alternative di sempre. Di fronte alle violenze in Nord Africa ed alla paure nucleari in arrivo dall'Oriente, i tour operator italiani si sono trovati a dover reinventare le vacanze per milioni di persone. E nelle agenzia di viaggio si sta cominciando a parlare di vacanze balneari in Albania, Bulgaria, Romania, Ucraina, in aree poco conosciute della Turchia e persino in alcune località marine italiane che di vocazione turistica, sino a all'anno scorso, ne avevano proprio poca.
A far "saltare" i programmi commerciali definiti da mesi, in qualche caso da anni, l'assoluta inagibilità dell'area tunisina (troppo vicina alla Libia e comunque ancora poco stabile politicamente) , le molte riserve della clientela sull'Egitto e persino sul Marocco, l'incertezza anche su alcune destinazioni medioorientali (persino gli Emirati) considerate sino a poche settimane fa paradisi di tranquillità. Per tacere delle scizofreniche varianti dei programmi delle compagnie di navigazione, con crociere riprogrammate all'ultimo momento per tagliare questo o quel porto, soprattutto nel Mediterraneo.
Il problema più grosso riguarda comunque le vacanze low-cost che vedevano nella Tunisia la meta preferita , frequentata ogni estate da cica 400.000 italiani . I villaggi di Djerba, raggiungibili spesso anche in alta stagione con 700-800 euro a settimana viaggio compreso, sono spariti dalla programmazione. "Teoricamente sono ancora tutti in vendita - spiega Mario Bellino Roci, il presidente del tour operator torinese Settemari - ma l'interesse è al momento pari a zero. A poco è servito introdurre una formula di vendita che consente il cambio di destinazione sino a 10 giorni prima della partenza". Moltissime stanze vuote anche in Egitto con Cairo, Alessandria e crociere sul Nilo evitate da tutti: "Migliore è la situazione sul Sinai - continua Roci - che, ricordiamolo, non è mai stato teatro di scontri, violenze o manifestazioni. Qui dobbiamo affrontare solo un problema psicologico, non di mancanza di sicurezza. Comunque attualmente il riempimento delle strutture alberghiere a Marsa Alam e Sharm El Sheik sta sul 30%. Percentuale che salirà a Pasqua, quando riprenderemo i charter anche da Torino (oggi operiamo solo da Malpensa), ma le prospettiva sull'estate sono ancora grigie, stante il clima che si respira nel Mediterraneo".
Si è così di fronte a grossi mutamenti nelle correnti turistiche estive: "Spagna e soprattutto Grecia sono in pieno boom. Le prenotazioni nei villaggi e negli hotel greci sono cresciute del 100% rispetto ad un anno fa, anche la Spagna è vicina a questo incremento. In alta stagione sta diventando difficilissimo trovare una stanza libera sulle principali isole greche e da qualche giorno anche su quelle spagnole. Tutti i tour operator si sono buttati anche su quegli alberghi a livello famigliare che, di solito, erano lasciati al libero mercato del turismo fai-da-te. Ma soprattutto si sta cercando di guardare altrove, al Mar Nero e alla Turchia meno conosciuta, destinazioni che possono avere ancora disponibilità e prezzi abbordabili".
Già, i prezzi hanno parte importante in questo sommovimento: "Chi andava in vacanza spendendo poco in Tunisia avrebbe ora la possibilità di scegliere l'Egitto con un minimo aggravio di spesa rispetto alle tariffe tunisine. Ma molti non gradiscono nemmeno l'Egitto ed a questi vanno aggiunti quelli che, abituali frequentatori del Mar Rosso d'estate (circa 1 milione di italiani) , preferiranno altre destinazioni".
Così ecco il boom di destinazioni poco conosciute. In Albania c'è chi ha cominciato ad offrire le spiagge di Durazzo, quelle di Valona, le isole intorno a Saseno (l'ex base militare di Enver Hocha), la tranquillità degli scenari del lago Okri, al confine con la Macedonia. Non si discute sulla bellezza dei siti ma le strutture ricettive sono spesso molto naif: in Albania si può spendere davvero pochissimo, ma ci si deve anche accontentare. Meglio, a livello di strutture, ci si può attendere dal Mar Nero: su Burgas (in Bulgaria), deve un tre stelle in alta stagione costa fra 25 e 35 euro a notte, alcune compagnie aeree italiane stanno riorganizzando in fretta e furia intensi collegamenti charter, idem su Odessa in Ucraina (che vive anche il boom dei suoi centri termali) e su Costanza in Romania (dove però i prezzi hanno subito varianti sulla spinta del mercato). La Turchia vivrà un anno di fuoco perchè, se è vero che le migliori location di Antalya e Bodrum sono da tempo bloccate dai grandi tour operator, c'è ancora spazio su moltissime località secondarie, raggiungibili nell'arco di 1-2 ore dagli aeroporti (ad esempio Kas a sud di Antalya oppure le numerose località balneari sul Mar Nero). E' attesa in forte crescita anche la Thailandia che, superato l'handicap delle dieci ore di volo (e qualche remora per la realativa vicinanza col Giappone), può però riservare un pricing favorevolissimo anche in strutture di alta qualità. E sarà un anno buono anche per gli Stati Uniti, resi molto più praticabili (tariffe aeree a parte) dalla netta discesa del dollaro.
Il 2011 sarà comunque un'annata positiva per il turismo. Sia quello verso l'estero, sia quello verso l'Italia. "I primi due mesi dell'anno, quelli ancora tranquilli _ spiega Roci - erano stati caratterizzati da un notevole progresso. Ora stiamo patendo la crisi, diretta conseguenza degli eventi geopolitici, ma le potenzialità sono evidenti. La gente non vuole rinunciare a viaggiare. Chi l'anno scorso è rimasto a casa, inchiodato dalle legittime paure per la crisi economica, oggi ha ricominciato nonostante tutto a vedere un po' di luce. Ecco perchè, quando a dicembre faremo i bilanci, sono sicuro che sull'ultimo foglio il segno sarà un più".
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Le foto del "nuovo turismo".
La prima è una foto del mare intorno all'isola di SASENO, in Albania, fra Valona e Saranda. Un tempo qui c'era la base militare del dittatore Enver Hocha (con dus sottomarino ospitati nelle caverne dell'isola). Oggi questa zona, stupenda e ancora integra sotto il profilo dell'ecosistema (l'ho visitata di persona), sta cercando uno spazio anche nel turismo internazionale. Molto modeste le strutture.
La seconda è una foto di BARGAS, una località balneare della Bulgaria affacciata sul Mar Nero. Belle le spiagge, minimi i prezzi. Qualità ricettiva medio bassa.
La terza immagina è della spiaggia di Mamaia, nei pressi di COSTANZA, in Romania. Una tradizionale meta low-cost dei pensionati tedeschi, che ora dovranno sgomitare con gli italiani, che si apprestano a scendere in massa.
La quarta immagine è del lago OKHRID, sul confine fra Alabnia e Macedonia. Un'area dal microclima facolosa (anche qui ci sono stato), frequentato anche d'inverno. Sul lato macedone c'è un aeroporto internazionale.
La quinta immagine è del Mar Nero dell'Ucraina: questa è al spiaggia di ODESSA. La stagione propiamente balnerare non è liughissima, ma l'offerta termale è invece valida tutto l'anno.
con lastampa.it