"Il mio governo laborioso"
Il premier ritira con don Verzè il premio Grande Milano: "Io premier milanese con ministri milanesi, è un governo del fare". Sul ddl intercettazioni: "Non c'è accordo di tutti ma penso che ce la faremo". Polemiche sulla motivazione del riconoscimento
MILANO - Sullo sfondo delle guglie del Duomo di Milano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ritirato insieme a don Luigi Verzè il premio Grande Milano in una cerimonia di raccolta di fondi per sostenere l'ente che si occupa della manutenzione della cattedrale. "Il governo è laborioso: lo siamo
stati fino ad ora e lo saremo per i prossimi 3 anni", ha detto il Cavaliere ricevendo il premio e sottolineando di sentire "il sostegno" della gente ogni volta che è in pubblico. "Il sentimento di sostegno - ha detto - è tale che ci inducono a proseguire su una strada anche se facile non è". Il premier si è poi lanciato in un'elencazione delle riforme e dei risultati del suo governo, dalle casette per i terremotati in Abruzzo alla riforma della scuola. Per l'approvazione del disegno di legge sulle intercettazioni, ha aggiunto, "ancora non siamo riusciti a trovare l'accordo di tutti coloro che devono intervenire nell'approvazione della legge. Penso che ce la faremo".
"Poteri frantumati". E tra gli obiettivi che si pone, il premier cita "garantire libertà, giustizia e riservatezza che ancora non sono completamente adempiute". "Noi - ha spiegato - cerchiamo di farlo in mezzo a mille difficoltà". Tra queste il premier ha messo il fatto che "chi governa opera sulla spinta della sua personale autorità", dato che il potere è frantumato fra tanti, dal parlamento alla Corte costituzionale".
La lotta al cancro. Riferendosi poi all'intervento del fondatore del San Raffaele, don Verzè, che aveva parlato del'impegno prioritario alla prevenzione del cancro, il premier ha poi aggiunto: "Piango quando penso che ancora non siamo riusciti a sconfiggere questa malattia terribile che fa strage", e ha confermato il sostegno alla ricerca del San Raffaele. Sostegno confermato anche alla Fabbrica del Duomo con il ripristino della legge che accordava 5 milioni di euro l'anno.
"La sinistra non ha senso dell'umorismo". Infine il premier non ha resistito ed è tornato su uno dei suoi temi preferiti: il dileggio dell'opposizione. Invitando a "stare alla larga da chi non ha senso dell'umorismo: ovvero la sinistra". Il riferimento è all'ennesimo gaffe nei confronti delle donne, con la battuta su Rosy Bindi 1 che di nuovo oggi ha sollevato polemiche: "Non era una battuta volgare o sgradevole. Ho solo detto che per le donne che vogliono entrare in politica non è obbligatorio assomigliarle, nel bene e nel male. Non credo fosse volgare".
Il duetto con Aznavour. Chi si aspettava un duetto canoro tra il premier e Charles Aznavour, che ha cantato sulle Guglie del Duomo, è rimasto deluso, ma non troppo. "Qualcuno ha scritto che avrei cantato con lui - ha detto il premier - ma la carica istituzionale me lo impedisce e poi sono sicuro che sarei stato migliore", ha detto aggiungendo subito di scherzare. Berlusconi però si è fermato sul palco fino all'arrivo del cantante per stringergli la mano, ed è stato lui ad annunciare in francese il suo ingresso. Sempre in francese, Aznavour gli ha detto: "voi siete l'artista più prestigioso che abbia mai aperto un mio spettacolo". Poco prima Berlusconi aveva "duettato" con il sindaco Letizia Moratti, recitando i versi di "O mia bela Madunina".
Polemiche sul premio. La presenza del premier, che torna in Piazza del Duomo 7 mesi dopo essere stato aggredito sul retro della Cattedrale da Massimo Tartaglia (era il 13 dicembre 2009), ha suscitato diverse polemiche tra i principali esponenti milanesi dei partiti di opposizione, che in segno di protesta hanno deciso di boicottare la cerimonia, destinando alla Veneranda Fabbrica del Duomo il ricavato delle vendite dei biglietti loro riservati.
Ma non è solo la decisione di assegnare il riconoscimento, istituito della Provincia targata Pdl con Guido Podestà, al premier a scatenare le polemiche. Sono soprattutto le motivazioni che lo giustificano a infuocare il dibattito politico di queste ore: il premio è stato infatti assegnato al capo del governo come ''statista di rara capacita", che "conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita''. Una motivazione che Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano e attuale capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, commenta così: ''Sembra il riconoscimento di un dipendente al proprio capo''. Toni duri anche da Matteo Mauri, capogruppo Pd in Provincia, pronto a puntare il dito contro quella che definisce ''una messa pagana in onore di Berlusconi celebrata in un luogo sacro alla Cristianità''. Polemiche che il premier ha liquidato così: "Domani sull'Unità leggeremo il commento più adeguato".
Paolo Berlusconi: "Lui è nella storia". Le polemiche, secondo il fratello del premier Paolo Berlusconi anche lui presente alla premiazione, sono "piccole bassezze di gente abituate per ogni evento a trovare cose che non vanno". "Il premio - dice - viene dato a due persone che hanno sicuramente fatto grande l'italia: don Verzè e mio fratello, che è entrato nella storia. E' un fatto riconosciuto da tutti i leader del mondo tranne che da una piccola parte della minoranza degli italiani, che però evidentemente ha molto spazio su certi giornali e coglie l'occasione per denigrare". "Sarà la storia a dire - ha proseguito il fratello del premier - quello che di buono e di male Silvio ha fatto. Nessuno di noi è perfetto, mio fratello meno che meno. Nessuno di noi cammina sulle acque. Sappiamo che ciascuno di noi ha vizi e difetti e i difetti di Silvio li conosciamo. Meglio però i suoi di altri".
Ministri e vip. Tra i presenti alla premiazione, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, quello del Turismo Maria Vittoria Brambilla, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, quello all'Attuazione del Programma Daniela Santanchè, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Letizia Moratti e il prefetto del capoluogo Gianvalerio Lombardi.
Tra gli esponenti del mondo dell'economia anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, Giuliano Zuccoli, il fratello del presidente del Consiglio, Paolo Berlusconi e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.
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Berlusconi premiato in Duomo
"Il mio governo laborioso"
Il premier ritira con don Verzè il premio Grande Milano: "Io premier milanese con ministri milanesi, è un governo del fare". Sul ddl intercettazioni: "Non c'è accordo di tutti ma penso che ce la faremo". Polemiche sulla motivazione del riconoscimento
MILANO - Sullo sfondo delle guglie del Duomo di Milano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ritirato insieme a don Luigi Verzè il premio Grande Milano in una cerimonia di raccolta di fondi per sostenere l'ente che si occupa della manutenzione della cattedrale. "Il governo è laborioso: lo siamo
stati fino ad ora e lo saremo per i prossimi 3 anni", ha detto il Cavaliere ricevendo il premio e sottolineando di sentire "il sostegno" della gente ogni volta che è in pubblico. "Il sentimento di sostegno - ha detto - è tale che ci inducono a proseguire su una strada anche se facile non è". Il premier si è poi lanciato in un'elencazione delle riforme e dei risultati del suo governo, dalle casette per i terremotati in Abruzzo alla riforma della scuola. Per l'approvazione del disegno di legge sulle intercettazioni, ha aggiunto, "ancora non siamo riusciti a trovare l'accordo di tutti coloro che devono intervenire nell'approvazione della legge. Penso che ce la faremo".
"Poteri frantumati". E tra gli obiettivi che si pone, il premier cita "garantire libertà, giustizia e riservatezza che ancora non sono completamente adempiute". "Noi - ha spiegato - cerchiamo di farlo in mezzo a mille difficoltà". Tra queste il premier ha messo il fatto che "chi governa opera sulla spinta della sua personale autorità", dato che il potere è frantumato fra tanti, dal parlamento alla Corte costituzionale".
La lotta al cancro. Riferendosi poi all'intervento del fondatore del San Raffaele, don Verzè, che aveva parlato del'impegno prioritario alla prevenzione del cancro, il premier ha poi aggiunto: "Piango quando penso che ancora non siamo riusciti a sconfiggere questa malattia terribile che fa strage", e ha confermato il sostegno alla ricerca del San Raffaele. Sostegno confermato anche alla Fabbrica del Duomo con il ripristino della legge che accordava 5 milioni di euro l'anno.
"La sinistra non ha senso dell'umorismo". Infine il premier non ha resistito ed è tornato su uno dei suoi temi preferiti: il dileggio dell'opposizione. Invitando a "stare alla larga da chi non ha senso dell'umorismo: ovvero la sinistra". Il riferimento è all'ennesimo gaffe nei confronti delle donne, con la battuta su Rosy Bindi 1 che di nuovo oggi ha sollevato polemiche: "Non era una battuta volgare o sgradevole. Ho solo detto che per le donne che vogliono entrare in politica non è obbligatorio assomigliarle, nel bene e nel male. Non credo fosse volgare".
Il duetto con Aznavour. Chi si aspettava un duetto canoro tra il premier e Charles Aznavour, che ha cantato sulle Guglie del Duomo, è rimasto deluso, ma non troppo. "Qualcuno ha scritto che avrei cantato con lui - ha detto il premier - ma la carica istituzionale me lo impedisce e poi sono sicuro che sarei stato migliore", ha detto aggiungendo subito di scherzare. Berlusconi però si è fermato sul palco fino all'arrivo del cantante per stringergli la mano, ed è stato lui ad annunciare in francese il suo ingresso. Sempre in francese, Aznavour gli ha detto: "voi siete l'artista più prestigioso che abbia mai aperto un mio spettacolo". Poco prima Berlusconi aveva "duettato" con il sindaco Letizia Moratti, recitando i versi di "O mia bela Madunina".
Polemiche sul premio. La presenza del premier, che torna in Piazza del Duomo 7 mesi dopo essere stato aggredito sul retro della Cattedrale da Massimo Tartaglia (era il 13 dicembre 2009), ha suscitato diverse polemiche tra i principali esponenti milanesi dei partiti di opposizione, che in segno di protesta hanno deciso di boicottare la cerimonia, destinando alla Veneranda Fabbrica del Duomo il ricavato delle vendite dei biglietti loro riservati.
Ma non è solo la decisione di assegnare il riconoscimento, istituito della Provincia targata Pdl con Guido Podestà, al premier a scatenare le polemiche. Sono soprattutto le motivazioni che lo giustificano a infuocare il dibattito politico di queste ore: il premio è stato infatti assegnato al capo del governo come ''statista di rara capacita", che "conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita''. Una motivazione che Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano e attuale capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, commenta così: ''Sembra il riconoscimento di un dipendente al proprio capo''. Toni duri anche da Matteo Mauri, capogruppo Pd in Provincia, pronto a puntare il dito contro quella che definisce ''una messa pagana in onore di Berlusconi celebrata in un luogo sacro alla Cristianità''. Polemiche che il premier ha liquidato così: "Domani sull'Unità leggeremo il commento più adeguato".
Paolo Berlusconi: "Lui è nella storia". Le polemiche, secondo il fratello del premier Paolo Berlusconi anche lui presente alla premiazione, sono "piccole bassezze di gente abituate per ogni evento a trovare cose che non vanno". "Il premio - dice - viene dato a due persone che hanno sicuramente fatto grande l'italia: don Verzè e mio fratello, che è entrato nella storia. E' un fatto riconosciuto da tutti i leader del mondo tranne che da una piccola parte della minoranza degli italiani, che però evidentemente ha molto spazio su certi giornali e coglie l'occasione per denigrare". "Sarà la storia a dire - ha proseguito il fratello del premier - quello che di buono e di male Silvio ha fatto. Nessuno di noi è perfetto, mio fratello meno che meno. Nessuno di noi cammina sulle acque. Sappiamo che ciascuno di noi ha vizi e difetti e i difetti di Silvio li conosciamo. Meglio però i suoi di altri".
Ministri e vip. Tra i presenti alla premiazione, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, quello del Turismo Maria Vittoria Brambilla, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, quello all'Attuazione del Programma Daniela Santanchè, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Letizia Moratti e il prefetto del capoluogo Gianvalerio Lombardi.
Tra gli esponenti del mondo dell'economia anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, Giuliano Zuccoli, il fratello del presidente del Consiglio, Paolo Berlusconi e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.