domenica 24 ottobre 2010

SARAH: CHIUSE A CURIOSI STRADE CASE MISSERI E SCAZZI

AVETRANA (TARANTO) - Strade sbarrate a turisti e curiosi ad Avetrana per chi
vorrebbe avvicinarsi alle abitazioni di Sarah Scazzi e della famiglia Misseri.
Il preannunciato arrivo di pullman, che fino ad ora non c'é stato, ha costretto
l'amministrazione comunale ad ordinare la chiusura di via Verdi, dove abita la
famiglia di Sarah, e di via Sanzio e via Bernini, a 400 metri di distanza, che
portano in via Deledda dove abita la famiglia Misseri. Il capofamiglia,
Michele, e sua figli Sabrina, zio e cugina di Sarah, sono in carcere con
l'accusa di aver ucciso la quindicenne. A bloccare eventuali turisti e curiosi
c'é personale della Protezione civile, coadiuvato da vigili urbani, carabinieri
e polizia. Voci non confermate indicano che qualche autobus di turisti potrebbe
giungere ad Avetrana. Nelle strade chiuse al passaggio di auto e pullman è
consentito il transito solo ai residenti.
PAPA' GIACOMO LAVORA PER MONUMENTO IN CIMITERO - Giacomo Scazzi, papa' di
Sarah, stamattina ha lavorato nel cimitero di Avetrana alla realizzazione di un
monumento-ricordo della figlia che verra' eretto su decisione
dell'amministrazione comunale. Il padre della quindicenne, muratore che lavora
nel milanese, era insieme ad alcuni operai ed ha lasciato il cimitero poco
prima dell'ora di pranzo. A deporre fiori sulla tomba della ragazzina si e'
recato stamani il fratello Claudio insieme ad un parente, accompagnati da uno
dei legali della famiglia, l'avvocato Nicodemo Gentile.

VALENTINA MISSERI HA INCONTRATO PADRE IN CARCERE - Valentina Misseri ha
incontrato venerdi' scorso 22 ottobre in carcere il padre Michele. Lo ha detto
l'avv. Daniele Galoppa intervenendo nel pomeriggio alla trasmissione di Raiuno
L'arena, riferendo di averlo appreso dalla donna. Si tratta della prima volta
che una delle due figlie dell'uomo - l'altra, Sabrina, e' in carcere con
l'accusa del concorso nell'omicidio di Sara Scazzi - lo incontra dopo
l'arresto.
"...Non che stavo agitata, lei mi ha fatto venire l'ansia, ha detto 'Dai!
Mena, mena, veloce, che la andiamo a prendere. Muoviti!' proprio con un tono
abbastanza...". Nell'interrogatorio a cui è stata sottoposta il 15 ottobre
scorso, sfociato nel fermo per sequestro di persona e concorso in omicidio,
Sabrina Misseri dice che il giorno della scomparsa della cugina Sarah Scazzi,
con la quale doveva andare al mare, fu l'amica Mariangela a mostrarsi ansiosa
nel sapere che Sarah non era ancora arrivata. Mariangela, invece, ha riferito
agli investigatori che fu Sabrina a mostrarsi subito agitata malgrado il
ritardo di Sarah fosse ancora di pochi minuti.
SABRINA AI PM: MIO PADRE MOLESTAVA SARAH? NON CREDO - Sabrina Misseri non
credeva alla possibilità che il padre Michele avesse molestato la cugina Sarah.
"Io non sapevo niente - dice l'indagata ai pm nell'interrogatorio del 15
ottobre scorso - ecco perché io ho detto sempre 'Non capisco perche' lei sia
venuta tutti i giorni...cioé continuava a venire tranquillamente tutti i giorni
senza dirmi nienté. E poi mi sono chiesta perché non ha annotato anche questo
fatto sul diario visto che lei annotava tutto?". Sabrina aggiunge che "se Sarah
avesse detto che mio padre ci avrebbe provato...non avrei avuto nessun dubbio
anche perché Sarah non mentiva, cioé bugie non me ne diceva".
IL SINDACO CONTRO IL TURISMO DELL'ORRORE
dell'inviato Matteo Guidelli
AVETRANA (TARANTO) - Dopo i bambini sulle spalle dei papà e le mamme con il
vestito buono e il passeggino, ora ad Avetrana arrivano addirittura i pullman
di turisti. Li aspettano dalla Basilicata e dalla Calabria, forse anche da
Ancona, tutti in fila per una domenica sui luoghi della tragedia: la casa della
piccola Sarah, quella di Michele e Sabrina Misseri, che per la Procura di
Taranto sono i suoi assassini e anche il pozzo di contrada Mosca, dove il corpo
della quindicenne è rimasta a marcire per 42 giorni. Dopo la domenica di
follia, quella scorsa, quando tutta Avetrana è rimasta paralizzata dalle
migliaia di persone arrivate da tutta la Puglia per vedere la casa degli
orrori, poter dire "Io c'ero" e, magari, rubare un passaggio in tv anche solo
per 10 secondi, in paese pensavano si fosse toccato il fondo. E invece no, il
peggio doveva ancora arrivare.
"Sono sconcertato - dice il vicesindaco Alessandro Scarciglia - ci sono giunte
informazioni che sono in arrivo domani diversi pullman provenienti da varie
regioni italiane per vedere i luoghi della tragedia". L'unica speranza degli
amministratori è che, essendo informazioni non ufficiali, anche queste voci si
rivelino l'ennesimo punto basso di una storia che ogni giorno riserva, tra
protagonisti e comparse, sempre qualcosa di peggiore di quello che uno possa
aspettarsi. Per evitare però che si ripetano le scene assurde di domenica
scorsa il sindaco Mario De Marco ha preso una saggia decisione. Perché domenica
scorsa ad Avetrana c'era chi scattava foto e girava video davanti al garage
dove è stata uccisa Sarah, chi con la scusa di portare solidarietà sbirciava
fra le finestre di casa Scazzi nella speranza di incrociare lo sguardo di una
madre distrutta e chi per percorre un chilometro ha impiegato anche 50 minuti.
Tutte scene che non possono e non devono ripetersi. Così il Sindaco ha preso
carta e penna e ha messo nero su bianco che domani non sarà possibile fare
'tour dell'orroré. Con un'ordinanza infatti, il Primo cittadino, ha disposto la
chiusura per l'intera giornata di domani di alcune strade che consentono
l'accesso alle abitazioni delle famiglie Misseri e Scazzi.
E sicuramente saranno interdette alla circolazione le due strade più viste
dagli italiani, attraverso gli schermi della tv, negli ultimi mesi: via Grazia
Deledda dove abitano Michele e Sabrina, via Vico Verdi, dove viveva Sarah e
dove abita tuttora sua madre Concetta. Il paese sarà inoltre presidiato da un
numero di Vigili urbani e Carabinieri che da queste parti non hanno mai visto,
come se Avetrana fosse diventata ad un tratto Time Square. Per il momento il
Sindaco non ha disposto invece alcuna chiusura per le strade che portano al
pozzo di contrada Mosca dove zio Miché ha gettato il corpo di Sarah. Si spera
nel buon senso della gente e di non dover intervenire per dover bloccare una
macabra sfilata. Ma siccome nulla è scontato in questa storia e soprattutto
perché al peggio non c'é mai fine, l'amministrazione presidierà anche quel
luogo, pronta a bloccare l'accesso se, tra un panino, un acquisto di una
batteria di pentole e un santino di Padre Pio, dovesse profilarsi all'orizzonte
uno dei pullman dell'orrore.

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