Roma – Cesare Battisti uscirà presto dal carcere. Questo perché il Tribunale Supremo federale del Brasile ha respinto il ricorso presentato dall'Italia contro la decisione dell'ex presidente brasiliano, Lula da Silva, di negare l'estradizione all'ex terrorista italiano Cesare Battisti. Secondo le agenzie, con 6 voti favorevoli e 3 contrari, i giudici del Tribunale supremo, riuniti in seduta di Consiglio hanno stabilito che la Repubblica dell’Italia non ha la competenza per chiedere alla magistratura indipendente del Brasile di invalidare la decisione dell'ex presidente.
VOTI CONTRARI. A votare contro l'estradizione, in sede del Consiglio, sono stati i giudici Luiz Fux, Carmen Lucia, Ricardo Lewandowsky, Joaquin Barbosa, Carlos Ayres Britto e Marco Aurelio Mello. Secondo costoro, la decisione di Ignacio Lula da Silva "è una questione di sovranità nazionale" e quindi di competenza del potere esecutivo e non di quello giudiziario.
Secondo uno degli avvocati di Battisti, Luis Roberto Barroso, con questo voto si impedisce “una vendetta storica in ritardo. Per difendere gli sconfitti, che hanno perso ma non devono essere perseguitati. Noi abbiamo concesso l’amnistia a uomini che torturavano durante la dittatura, che tiravano dagli aerei vittime innocenti. Noi abbiamo preso la decisione politica di non punire. Il perdono per i nostri e anche per quelli degli altri, Battisti compreso. La decisione di Lula è semplicemente giusta”.
VOTO FAVOREVOLI. A favore del ricorso hanno invece votato Gilmar Mendes, Ellen Gracie e Cezar Peluso. Secondo il giudice Mello la decisione del governo italiano di ricorrere contro Lula "non era adeguata".
ACCORDI INTERNAZIONALI. La Corte intanto continua a discutere sul caso, in particolare si dovrà esaminare se il presidente Lula, con la sua decisione avrebbe o no rispettato il Trattato di estradizione in vigore con l'Italia.
E24 | 08.06.11
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