Per la terza volta consecutiva Berlusconi manca dall'inaugurazione della Fiera del Levante? "Abbiamo nostalgia di Aldo Moro, di chi considerava questo un appuntamento fondamentale per il Sud e per l'Italia. La cultura di Berlusconi è un'altra, noi ne prendiamo atto, ma è una ferita che resta aperta". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, commentando con i giornalisti, prima dell'inizio della cerimonia di inaugurazione, l'assenza del presidente del Consiglio, che per tradizione ha inaugurato sino al 2008 la Fiera del Levante.
Il parterre dell'edizione numero 75 è tutto pugliese. Come le precedenti due edizioni. Con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto a rappresentare il governo e i vertici degli enti locali "padroni" della Fiera: il governatore pugliese Nichi Vendola, il sindaco di Bari, Michele Emiliano (che come da tradizione in Fiera arriva in bicicletta), il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli. E' la prima volta sul palco, invece, per il presidente della Fiera, Gianfranco Viesti e per il presidente della Camera di commercio, Sandro Ambrosi. Fiera di transizione, l'ultima della vecchia tradizione, ha garantito Viesti.
"Il presidente del Consiglio ha avuto con la Lega Nord l'asse strategico del governo - ha proseguito Vendola - il governo ha avuto una bussola nord-centrica e tra le forze del governo ci sono anche quelle che hanno sdoganato una cultura anti meridionalista pregna persino di fermenti di razzismo e di odio etnico". "Questo è gravissimo - ha detto ancora - la Fiera del Levante è stata un momento importante per l'Italia perché era l'appuntamento che riapriva la stagione politica e perché era la convocazione di tutte le classi dirigenti qui al Sud perché l'Italia senza il Sud non va da nessuna parte".
"Condivido il giudizio radicalmente negativo che, in modo pressoché unanime, i miei colleghi presidenti di regione hanno dato sulla manovra finanziaria del governo. La reputo sbagliata e iniqua, incapace di affrontare i nodi della crescita e dell'occupazione, mirata al di là della propaganda a rastrellare risorse dai ceti medio-bassi e strutturalmente incapace di colpire la rendita e l'evasione, costruita su tagli che entreranno nella carne viva del nostro Welfare e che avranno effetti depressivi sull'economia", ha detto Vendola nel messaggio inaugurale.
"Siamo nell'occhio del ciclone. Ma non è figlia di calamità naturali - ha aggiunto Vendola - questa crisi del nostro mondo. E' invece la rappresentazione più fedele del nostro mondo: che in una stagione lunga ormai un trentennio ha trasformato l'economia mondiale, con un capitalismo finanziario che ha soppiantato il capitalismo industriale. La moneta e la sua etica, la sua infinita proiezione speculativa, la sua espansione senza legami con la produzione, ha tolto centralità e valore al lavoro. Una gigantesca rivoluzione che ha allargato le distanze sociali e che ha finito per divorare come un cannibale l'economia reale. La ricchezza fatta di soldi e non di lavoro ha creato una bolla che oggi è scoppiata in faccia a chi non se sa nulla, a chi non ha partecipato a quei fasti". "C'è un nodo ineludibile: si chiama - ha detto ancora Vendola - ingiustizia sociale. Che viene sublimata dal pensiero unico che ammutolisce la politica e rende le lobbies finanziarie il vero incontrastato dominus del pianeta".
Il messaggio di Schifani: fiducia per rilancio del Sud - "La manifestazione, che vanta una lunga e prestigiosa tradizione, costituirà anche quest'anno una preziosa occasione per promuovere e mettere a confronto tutte le realtà economiche operanti nel Mediterraneo offrendo agli operatori nazionali ed internazionali l'opportunità di scambiare competenze e saperi". E' quanto scrive il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel messaggio inviato al presidente della Fiera del Levante Gianfranco Viesti, in occasione della cerimonia inaugurale della 75/a edizione della Rassegna in svolgimento a Bari.
"Questo appuntamento, una delle manifestazioni più importanti ospitate dal Mezzogiorno d'Italia - scrive ancora il Presidente del Senato - ci invita a riflettere sull'importanza e indifferibilità di un rilancio strutturale del Sud del Paese, un'area che anche per la sua naturale collocazione al centro del Mediterraneo e il suo ruolo di ponte verso l'Est e il Sud del Mare nostrum ha tutte le potenzialità per uno sviluppo stabile e duraturo". "Le storie di successo che giungono da alcune realtà del meridione - conclude il Presidente Schifani - ci dimostrano quanto il rilancio necessiti soprattutto di maggiore fiducia e volontà di realizzarlo".
Fitto: Lo sviluppo non si finanzia con la spesa in deficit - "Tutto quello che il Governo Berlusconi ha attuato dall'inizio della legislatura non ha avuto come fine l'ossequio astratto di principi di bilancio ma il ripristino di una condizione di sovranità piena sul destino del Paese. E' da questa che ha tratto origine la convinzione che lo sviluppo non si finanzia e non si può finanziare con la spesa in deficit". Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con Le Regioni, Raffaele Fitto, nel suo intervento alla cerimonia inaugurale della Fiera del Levante. "Se c'è una lezione incontrovertibile di questa lunga crisi, prima finanziaria e poi economica - ha aggiunto il ministro - è che la stabilità finanziaria non è un mero dato contatile. La stabilità finanziaria è virtù politica massima, è il presupposto di qualsiasi concetto di equità tra generazioni, è la condizione imprescindibile per la costruzione di un futuro più prospero. Il senso politico della manovra - ha rilevato ancora Fitto - non è un cedimento alla logica del mercato, un'ulteriore cessione di sovranità ma il ripristino di una sovranità possibile. E' per questo che mi auguro che maggioranza e opposizione, insieme nei prossimi mesi, inseriranno in Costituzione, condividendo la regola d'oro del pareggio di bilancio".
Emiliano: servono bellezza e cultura - Per il sindaco di Bari, Michele Emiliano, intervenuto alla cerimonia inaugurale della Fiera del Levante, per "il rilancio del Sud" occorrono "solidarietà e bellezza, visione internazionale e cultura: crediamo - ha detto - che i Comuni d'Italia debbano presentare un programma politico per il Paese, che sia il frutto di una visione unitaria e nazionale. Un patto che passa attraverso la ricostruzione della bellezza, la tutela del paesaggio, le demolizioni incentivate da volumi premiali in zone preventivamente individuate da piani regolatori, e che potrebbero essere davvero il modo di rimettere in moto l'economia del Paese". "Ma - ha precisato Emiliano - per realizzare questo piano i Comuni italiani hanno bisogno di utilizzare quegli avanzi di amministrazione che non possiamo toccare a causa del patto di stabilità".
E' comunque "applicando questo modello - ha ricordato - che alcuni sindaci del Cilento hanno sottoscritto, lo scorso 23 luglio nella città di Pollica, un patto chiamato 'Cento sindaci per la bellezza'. Lo hanno sottoscritto nella città che fu governata da Angelo Vassallo di cui solo pochi giorni fa ricorreva l'anniversario della sua uccisione in un agguato rimasto ancora incredibilmente impunito". "E i sindaci del Cilento e la città di Bari - ha concluso - hanno dato vita al patto seguendo la lezione di Vassallo, quella di un sud lucido e rigoroso, connesso alla parte migliore dell'Italia, deciso a combattere illegalità, soprusi e collusioni anche a costo della propria vita".

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