Roma - E' morto Giorgio Bocca, partigiano durante la Seconda guerra mondiale, giornalista di razza e scrittore di grande garbo la cui carriera è durata quasi settant'anni.
Bocca era nato a Cuneo il 28 agosto del 1920. Chiaro e sintetico, con i suoi numerosi articoli e libri ha accompagnato raccontandolo gli ultimi 50 anni di vita italiana. I funerali si svolgeranno domani alle 11 a San Vittore al Corpo.
Iniziò a scrivere quando era molto giovane.
Allo scoppio della seconda Grande Guerra, si arruolò come allievo ufficiale negli Alpini. Dopo l'8 settembre 1943, aderì alla lotta partigiana: fu tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà.
Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica. Ha raccontato nei suoi articoli e nei suoi libri l'ultimo mezzo secolo di vita italiana con rigore analitico e passione civile. Nel 2008 gli è stato attribuito il premio alla carriera "Ilaria Alpi". Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quello del capo dello Stato.
Tra le sue opere la “Storia dell'Italia partigiana” del 1966, “Storia dell'Italia nella guerra fascista” (1969), “Palmiro Togliatti” (1973), “Storia della Repubblica italiana - Dalla caduta del fascismo a oggi” (1982), “Settant'anni di vita italiana” (1992), “L'inferno. Profondo sud, male oscuro” (1993), “Metropolis” (1994), “Piccolo Cesare” del 2002 (dedicato al fenomeno Berlusconi): è stato il libro che ha segnato il passaggio da Mondadori, suo editore da oltre dieci anni, a Feltrinelli.
A gennaio uscirà postumo il suo ultimo libro, "No grazie".
Attestati di stima e cordoglio sono stati espressi dai direttori delle principali testate giornalistiche e da esponenti di tutte le forze politiche.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa con commozione la triste notizia della scomparsa, ha inviato un messaggio alla famiglia nel quale ricorda la "figura di spicco del movimento partigiano rimasto sempre coerente con quella sua fondamentale scelta di campo per la libertà e la democrazia". "Dedicatosi subito al giornalismo di inchiesta e di battaglia civile, Giorgio Bocca ha scandagliato nel tempo la realtà del nostro paese - si legge - e le sue trasformazioni sociali con straordinaria intransigenza e combattività. Con sentimenti di riconoscenza per il suo rigoroso impegno partecipo al cordoglio della famiglia e del mondo dell'informazione".
"La scomparsa di Giorgio Bocca - ha affermato il Presidente della Camera Gianfranco Fini- è una grande perdita per il giornalismo e per la cultura nazionale. Le sue posizioni e le sue idee espresse con passione ed intelligenza sono state lo specchio più evidente di una consapevolezza civile intensa, partecipata ed autorevole.
Via | Ecumene24.com
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