lunedì 15 aprile 2013

Ecco le proposte dei dieci saggi (Per salvare l’Italia 2013)

    La presentazione della relazione dei dieci saggi a Giorgio Napolitano, il 12 aprile al Quirinale. (Presidenza della repubblica/Reuters/Contrasto)

    Il 12 aprile le due commissioni di saggi nominate dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano hanno presentato le loro proposte per un’agenda di lavoro per il futuro governo.

    In sintesi ecco le loro proposte:

    Riforme istituzionali

  • Riforma elettorale. Il nuovo sistema potrebbe prevedere un sistema misto, in parte proporzionale e in parte maggioritario, lo sbarramento e un premio di maggioranza.
  • Riforma delle camere. Riduzione dei senatori a 120 e dei deputati a 480. La struttura bicamerale del parlamento viene superata, solo la camera dei deputati ha potere legislativo, il senato diventa un organo consultivo che rappresenta le regioni.
  • Finanziamento ai partiti. I fondi pubblici ai partiti e all’attività politica sono ritenuti un elemento indispensabile alla democrazia. Si prevede un tetto massimo per i finanziamenti privati e sgravi fiscali per i donatori privati.
  • Conflitto d’interesse. È necessaria una legge che preveda, come all’estero, la cessione della proprietà per chi ha incarichi pubblici.
  • Riforma della costituzione. Dovrebbe essere istituita una commissione per la riforma della costituzione, formata dai gruppi parlamentari e da un gruppo di esperti. Le riforme costituzionali dovrebbero essere approvate dal parlamento e da un referendum.
  • Istituzione di un albo dei gruppi di interesse. Si prevede di istituire un registro dei gruppi d’interesse per garantire trasparenza.
  • Ineleggibilità. Bisognerebbe modificare l’articolo 66 della costituzione in modo da nominare “un giudice indipendente e imparziale” per decidere dell’incompatibilità dell’elezione di un parlamentare e la sua ineleggibilità. Ora è il parlamento a decidere.
  • Intercettazioni. Si devono stabilire dei limiti all’uso delle intercettazioni e alla loro divulgazione.
  • Semplificazione del processo civile. Si deve incentivare l’uso dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie, come la mediazione civile, con incentivi per le parti.
  • Magistratura. Ai magistrati dev’essere vietato candidarsi e tornare a esercitare la loro funzione dopo la carriera politica nei luoghi dove si è svolto il proprio lavoro.
  • Stato e regioni. Va risolto il conflitto tra stato e regioni in materia di trasporti e aeroporti.
  • Grandi opere. Nella decisione di realizzare grandi opere e di lavori infrastrutturali che hanno ricadute sull’ambiente va tenuto conto del parere diretto dei cittadini.

    Il testo completo redatto dal gruppo di lavoro in materia economica composto da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi.

    ***

    Riforme economiche

  • Fisco. Rendere operative le riforme in materia fiscale già proposte dal governo Monti che prevedono la riforma del catasto, la semplificazione delle procedure fiscali e la penalizzazione dell’abuso di diritto.
  • Evasione fiscale. Combattere l’evasione fiscale attraverso maggiori controlli e studi di settore. Incentivare le imprese medie e grandi a sottoporsi volontariamente ai controlli in cambio di agevolazioni.
  • Debiti della pubblica amministrazione. Il debito della pubblica amministrazione con le imprese deve essere saldato entro il 2015.
  • Fondo di garanzia . I saggi propongono “un aumento della dotazione del fondo di garanzia di due miliardi di euro, che potrebbe consentire maggiori finanziamenti alle piccole e medie imprese per oltre 30 miliardi, senza incidere significativamente sui conti pubblici nel biennio 2013-2014″.
  • Lavoro. Affrontare l’emergenza degli esodati, trovare risorse per la cassa integrazione e modificare la legge Fornero sul lavoro che limita l’uso di contratti a progetto. Istituire il credito d’imposta per i lavoratori che hanno una retribuzione minima.
  • Sindacati. “Si potrebbe rivedere l’articolo 19 dello statuto dei lavoratori per arrivare a un modello unico di rappresentanza sul luogo di lavoro, nell’ottica di consentire a tutte le organizzazioni sindacali effettivamente rappresentative di non essere escluse dal godimento dei diritti sindacali e al datore di lavoro di poter contare su interlocutori certi e realmente rappresentativi”.
  • Expo 2015. Istituire un comitato interministeriale per l’Expo 2015 per le decisioni più importanti e il coordinamento tra le varie istituzioni coinvolte.
  • Riforma dell’Isee. Aggiornare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
  • Scuola. Fondi e borse di studio per combattere l’abbandono scolastico e favorire il merito.
  • Spesa pubblica. Proseguire e rafforzare la spending review. Favorire l’efficienza nella pubblica amministrazione, ridurre gli sprechi.

    Il testo completo redatto dal gruppo di lavoro in materia istituzionale composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello, Luciano Violante.

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