di repubblica.it
"Amo Roma e volevo fare qualcosa di grande". DiBenedetto è entusiasta quando annuncia l'operazione: "Non ho mai sentito l'istinto di poter mollare. La Roma è una cosa grande ed ero determinato a superare tutti gli ostacoli. Ci sono stati momenti complicati, ma il premio da pagare per una cosa grande come la Roma deve essere per forza di alto livello. Mai, in ogni caso, ho pensato di mollare. Ringrazio anche i miei soci che hanno sempre sostenuto il progetto. Adesso aspettiamo le verifiche di rito nelle prossime settimane". Da DiBenedetto, anche una risposta al benvenuto dei giorni scorsi di Berlusconi: "Sono molto grato al Presidente per l'augurio, spero di raggiungere gli stessi suoi successi con il Milan".
DiBenedetto è un innamorato di Roma e dello sport, per questo, quando gli chiedono cosa porterebbe in America non ha dubbi: "Porterei a Boston il Colosseo. E a Roma lo stadio dei Red Sox". Una confessione neanche tropo velata sul progetto stadio al centro del progetto Usa. Che, però, si fonda anche su un rafforzamento mirato: "Dobbiamo selezionare i migliori giovani e andare a prendere i migliori giocatori. Per questo voglio i migliori manager per fare questo". Un progetto che ha smosso un'attenzione mediatica e non solo inimmaginabile: "Effettivamente non mi aspettavo tutta questa attenzione della stampa e dei tifosi - ammette DiBenedetto - sapevo dell'importanza del calcio in Italia e a Roma. Io condivido questa passione anche se non ho mai giocato. Mio padre ha giocato anche a livello professionistico e i miei figli hanno giocato". Lui, si limiterà a fare il presidente.
Anche Paolo Fiorentino, chief operating officer di Unicredit commenta la conclusione dell'affare: "Roma è un brand straordinario. Il calcio è passione. Siamo felici di associarci ad un gruppo americano. Ci sono grandi idee per valorizzare il marchio e noi siamo felici. Hanno nel loro dna il senso di essere italiani che dà un minimo di suggestione romantica. Stiamo cercando investitori anche in Italia, c'è grande interesse. Valuteremo gli investitori giusti". Intanto, una certezza: a Roma è già iniziata una nuova età a stelle e strisce.
IL COMUNICATO FINALE
Al termine della conferenza, Unicredit e As Roma hanno diffuso un comunicato congiunto con i termini dell'accordo: "Di Benedetto AS Roma LLC ha sottoscritto un contratto per l'acquisto da Roma 2000 S. r. l. del 67% circa del capitale sociale di AS Roma S. p. A. nonché dell'intero capitale sociale di ASR Real Estate S. r. l. e Brand Management S. r. l., società rispettivamente dedicate alla gestione del centro sportivo di Trigoria e delle attività di marketing. Il prezzo pattuito per l'acquisto delle tre partecipazioni è complessivamente pari ad Euro 70,3 milioni, di cui Euro 60,3 milioni relativi alle azioni di AS Roma S. p. A., corrispondenti ad un prezzo per azione di Euro 0,6781. L'acquisto, effettuato attraverso una società di nuova costituzione, partecipata per il 60% da Di Benedetto AS Roma LLC e per il 40% da Unicredit S. p. A. è subordinato al rilascio del nulla-osta antitrust e alla concessione ad AS Roma S. p. A., da parte di Unicredit e Roma 2000 S. r. l., di finanziamenti per complessivi Euro 40 milioni. Ad esito dell'acquisto la società acquirente promuoverà un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni AS Roma ad un prezzo per azione pari ad Euro 0,6781, corrispondente al prezzo riconosciuto dall'acquirente a Roma 2000 S. r. l.".
ECCO LE TAPPE DELLA VICENDA:
- 29 MAGGIO 2009: Italpetroli avvia contatti con Mediobanca per studiare le migliori modalità per gestire l'attuale situazione debitoria nei confronti delle banche creditrici (UniCredit, Mps).
- 2 SETTEMBRE: pressing di Unicredit nei confronti di Italpetroli. La società della famiglia Sensi deve rientrare del debito di 325 milioni di euro nei confronti della banca. Vengono preparati i documenti da presentare al giudice per il pignoramento di tutti gli asset. Partono i decreti ingiuntivi in Tribunale.
- 23 NOVEMBRE: Il sindaco di Roma propone una mediazione ma si conclude con un nulla di fatto.
- 3 GIUGNO 2010: Alla vigilia della prima udienza dell' arbitrato, il gruppo Italpetroli smentisce le indiscrezioni su un possibile fallimento della holding.
- 5 LUGLIO: Il tentativo di conciliazione tra Unicredit e Italpetroli va a vuoto e slitta ancora.
- 8 LUGLIO: La famiglia Sensi e UniCredit firmano davanti al collegio arbitrale una lettera d'intenti per azzerare il debito della Italpetroli. L'intesa sancisce la nascita di un nuova società di controllo dell'As Roma, Newco Roma, in cui verrà trasferito il 67% del club e ha come obiettivo la vendita della partecipazione. Fino alla vendita la Newco è partecipata al 51% dai Sensi e al 49% da Unicredit.
- 26 LUGLIO: Rosella Sensi e UniCredit firmano l'accordo per azzerare il debito della Italpetroli e la banca dà mandato all'advisor Rothschild per cercare un compratore del club giallorosso.
- 31 GENNAIO 2011. Sul tavolo dell'advisor Rothschild arrivano 5 offerte vincolanti per l'acquisto dell'As Roma. Tra queste quelle della cordata Usa di Thomas DiBenedetto, dell'immobiliarista Gianpaolo Angelucci e di alcuni fondi a capitale misto (Medioriente e Usa).
- 3 FEBBRAIO. Italpetroli e UniCredit concendono una trattativa esclusiva di 30 giorni alla cordata di DiBenedetto.
- 30 MARZO. Thomas DiBenedetto sbarca a Roma e raggiunge un accordo di massima per l'acquisto del club. La firma però è rinviata a Boston al 15 di aprile.
- 15 APRILE. La cordata americana di Thomas DiBenedetto firma il contratto preliminare per l'acquisto dell'As Roma. L'intesa prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso, pari al 67% del capitale, nelle mani della cordata americana (al 60%) e di UniCredit (al 40%).
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