La profezia di un
sismologo fai-da-te
impazza su Internet
la Protezione civile
ha dovuto smentire
l'allarme
In attesa dell'Apocalisse. Tra paure, disinteresse e sfottò, la capitale attende il fatidico 11 maggio, quando, secondo la profezia di Raffaele Bendandi, l'uomo che prevedeva i terremoti, morto nel 1979, un terremoto stravolgerà la città.
E se c'è chi alza le spalle, usando le battute come uno scongiuro, c'è chi «non fidarsi è meglio» e inizia a programmare gite fuori porta per quel fatidico mercoledì. Gli scienziati bollano come una bufala questo appuntamento ad alto tasso sismico, ma sul Web è scattata, e non si ferma, la caccia alle informazioni e ferve un passa parola a dir poco preoccupato. Perché anche se Bendandi è definito da tutti uno pseudoscienziato, niente laurea, sismologo fai da te, c'è da dire che qualche previsione, a dire dei suoi fan, nella sua carriera l'ha azzeccata.
Il terremoto della Marsica, 3 gennaio 1915, undicesimo grado della scala Mercalli, trentamila morti e una città, Avezzano, dove solo tremila abitanti (su undicimila) poterono raccontarlo. Il terremoto di Senigallia del 2 gennaio 1924. E poi il Friuli, 6 maggio del 1976 ore 21.06, una scossa di magnitudo 6,5: quasi mille i morti e 45mila senza casa. La sua teoria è originale, da lui definita «cosmica»: «Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l'azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti». E questo, come avvertono nel Web, avverrebbe nel cielo di Roma esattamente tra un mese.
E se questa notizia da qualche anno torna ciclicamente i giro ad agitare gli animi per poi, subito dopo, essere smentita dagli esperti, adesso che siamo a un passo dal giorno del giudizio, l'agitazione sale. Tanto che nelle vie del centro di Ciampino, alle porte Sud di Roma, sono stato affissi da qualche buontempone o agitatore di professione, alcuni volantini, a firma, addirittura, della Protezione Civile dove si invita la cittadinanza a dormire due giorni prima e due, tre giorni dopo la data prevista all'esterno delle proprie abitazioni. Inutile l'immediata smentita arrivata dalla protezione civile: la rassicurazione è comunque tardiva per chi ormai è già vinto dal panico.
Inutile anche la rassicurazione di Paola Lagorio, fisica e direttrice dell'Osservatorio geofisico «Raffaele Bendandi» di Faenza secondo cui nelle carte non ci sarebbero giorni con riferimenti ad alcune possibili tempeste magnetiche, e non sarebbero comunque riportati nomi di luoghi e nemmeno date.
In nome del vecchio detto «non è vero ma ci credo», in molti cercano comunque una via di fuga dalla città. E le radio non aiutano rimbalzando notizie e timori. Su Facebook «Sismologi di tutto il mondo si stanno radunando a Roma per assistere al devastante terremoto che distruggerà la città eterna. Ecco le prove che le autorità vi nascondono». E per vedere il video è necessario condividerlo sul proprio profilo, ovvero condividerlo con gli amici della propria bacheca, una catena di sant'Antonio della paura che inizia a procurare i suoi effetti.
La pagina Facebook «Terremoto a Roma forse», aumenta gli iscritti e il dibattito. A chi li accusa di procurare ingiustificato allarme, l'amministratore spiega: «Gentili Signore/i, questa è una pagina d'informazione, nulla di più! Il mio punto di vista, rimane solo il mio; che comunque non ho mai esternato. Se mi si accusa di procurato allarme, un bel FORSE placherà l'allarme...... Rimaniamo informati!». E c'è anche chi sta organizzando un pic nic per attendere il terremoto dalla mezzanotte dell'11 maggio a San Policarpo. Terremoto con barbecue.
con lastampa.it
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