Garlasco, verso chiusura indagini
Un martello l'arma del delitto?
Si avvicina il momento della chiusura indagini sulla morte di Chiara Poggi, la giovane di 26 anni, uccisa il 13 agosto dello scorso anno, nella villetta di Garlasco dove viveva con i genitori ed il fratello. L'inchiesta ha un solo indagato, il fidanzato della ragazza, Alberto Stasi, con l'accusa di omicidio volontario. Molti i dubbi, tra cui l'arma del delitto: potrebbe essere un martello. L'oggetto manca nella villa.
Forse già per fine mese, al massimo entro la metà di settembre, sono attese le conclusioni del pm Rosa Muscio, con il deposito degli atti in vista della possibile richiesta di rinvio a giudizio per Stasi. Il giovane, ora libero, è stato anche in carcere per tre giorni ma poi il gip non ha ritenuto gli elementi raccolti tali da convalidare il fermo.
Uno degli elementi "oscuri" è che non è mai stata trovata l'arma del delitto. E' un corpo contundente a "coda di rondine", secondo le tracce rilevate dal medico legale durante l'autopsia, agli atti dall'autunno scorso. Quasi sicuramente si tratta di un martello, probabilmente preso dall'interno della stessa villetta dove è avvenuto l'omicidio. Il papà di Chiara Poggi, Giuseppe, nelle scorse settimane, dopo il rientro a casa (la villetta di via Pascoli era rimasta sotto sequestro per oltre otto mesi), ha confermato che non si trova un martello che, l'anno scorso, c'era. Proprio per verificare cosa mancasse, ai Poggi erano già stati fatti fare rapidi sopralluoghi, accompagnati dagli investigatori, durante il periodo in cui la villetta era sotto sequestro.
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