ROMA - Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha deciso di rassegnare le dimissioni, in polemica con la gestione della politica dell'immigrazione del governo, in particolare in relazione alla gestione della tendopoli di Manduria. Una scelta analoga è stata presa anche dal sindaco della cittadina pugliese, Il sindaco di Manduria, Paolo Tommasino, del Pdl. Per dare più forza al proprio gesto, Tommasino ha deciso di consegnare la sua rinuncia alla fascia di primo cittadino direttamente nelle mani dello stesso Mantovano. Il sindaco si trovava a Roma per incontrare il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, proprio per discutere dei problemi legati alla presenza sul territorio della tendopoli per immigrati.
LA DECISIONE - La scelta di abbandonare la squadra di governo è stata presa da Mantovano dopo la notizia che la prima nave passeggeri che trasferirà gli immigrati da Lampedusa porterà a Taranto, e poi a Manduria, oltre 1.400 persone, secondo quanto annunciato dallo stesso Silvio Berlusconi durante la sua trasferta a Lampedusa. Peccato che nei giorni scorsi Mantovano, nel consiglio comunale a Manduria, avesse annunciato - su indicazione del ministro dell'Interno, Roberto Maroni -, che la tendopoli allestita nella cittadina pugliese avrebbe ospitato al massimo 1.500 immigrati irregolari. Ad oggi risultano essere oltre 1.300 gli immigrati assistiti a Manduria e con i 1.400 in arrivo si raggiungerebbe già quota 2.700. La Puglia ospita già tre centri per richiedenti asilo e due Centri di identificazione ed espulsione.
«PROFUGHI IN TUTTA ITALIA» - In serata è arrivata dall'incontro tra governo e Regioni la notizia di un impegno di solidarietà per la distribuzione dei profughi, stimati «fino a 50mila», in tutto il territorio nazionale, con la sola esclusione dell'Abruzzo. E' stata inoltre ipotizzata l'istituzione di una cabina di regia nazionale coordinata dal governo con Regioni ed enti locali con la copertura da parte del governo di tutte le risorse finanziarie necessarie a gestire l'emergenza. Questi punti chiave sono emersi nella seduta straordinaria della Conferenza unificata straordinaria con all'ordine del giorno proprio l'emergenza immigrazione. «Il Governo si impegna a collocare i Cie equamente sul territorio nazionale, considerando che alcune Regioni ospitano già queste strutture» ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «In queste settimane - ha spiegato il presidente della giunta dell'Emilia Romagna - sono state dette molte cose sbagliate e la gestione di Lampedusa è stata inadeguata. Con questa intesa diciamo che c'è l'impegno di solidarietà per affrontare l'emergenza profughi che riguarda tutto il Paese. C'è un coordinamento tra enti locali e governo per definire un percorso che assicura che a tutte le Regioni sia stata assegnata una quota di profughi e c'è la messa a disposizione di risorse da parte del Governo per assicurare la collocazione in case famiglie dei minori non accompagnati». Errani ha poi aggiunto che «occorreva ricorrere all'articolo 20 del testo unico sull'immigrazione che assicurava un permesso provvisorio ai migranti per gestire l'emergenza».
«SPERO CHE LE RITIRI» - Quanto alle dimissioni di Mantovano, il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, ha espresso la speranza «che siano dimissioni simboliche, che siano dimissioni di denuncia». «Mantovano - ha aggiunto - è la persona più adatta a valutare l'eccessivo numero di immigrati». Il ministro della Difesa ha spiegato ai giornalisti a Montecitorio che è necessario ascoltare le parole di Mantovano: «Se lui dice così, e cioè che il numero di immigrati trasferiti a Manduria è eccessivo io sono propenso ad ascoltarlo».
«VITTIME DEL VOTO DI SCAMBIO» - «Le dimissioni di Mantovano e del sindaco di Manduria, - ha commentato Alberto Losacco, parlamentare pugliese del Pd - sono la prova delle finzioni e delle fratture in un governo che ha svenduto il Sud alla Lega in cambio del voto sul processo breve». I due, secondo Losacco, sono vittime di un «voto di scambio». «Mantovano, forse in un sussulto di dignità - ha aggiunto Livia Turco -, si è dimesso perché ha capito che il piano del governo Berlusconi è quello di spostare gli immigrati da Lampedusa alla tendopoli di Manduria».
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