Un uomo che ha contribuito a cambiate il volto della storia ma anche il cuore del mondo. Si potrebbe riassumere così la vita di Giovanni Paolo II; una vita densa come poche altre, di un personaggio che ha segnato indelebilmente l'ultima parte del XX secolo. Per ricordare la figura di Karol Wojtyla, alla vigilia della sua beatificazione, il prossimo primo maggio, la Provincia di Milano presenta una mostra documentaria e fotografica, dal titolo evocativo «Giovanni Paolo II - Il Papa dei giovani e dei popoli», che vuole tributare un omaggio alla figura di Karol Wojtyla, che si inaugura oggi, alle ore 18.30, a Palazzo Isimbardi in corso Monforte 31 (fino al 22 maggio, ingresso libero, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18,30). Papa Wojtyla è stato un emblema, una guida per i credenti come per i laici, un sacerdote il cui contributo è stato determinante per la sconfitta del comunismo nel mondo.
L'obiettivo della mostra è anche quello di rievocarne la particolare capacità di comunicazione coi giovani, che hanno trovato in lui una figura di straordinaria forza nel trasmettere la bellezza delle fede e dei valori ad essa connessi. «Abbiamo voluto rendere omaggio a una delle personalità più significative e carismatiche del XX secolo - ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà -. Papa Wojtyla ha partecipato, in modo determinante, alla sconfitta di tutte quelle dottrine che tentarono di cancellare la dignità e la libertà più profonda e autentica dell'uomo e della persona. La sua vita è risultata testimonianza concreta della Fede in Cristo».
La mostra, promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, propone una narrazione dei momenti salienti della vita di Giovanni Paolo II, attraverso un doppio percorso composto da fotografie e documenti testuali. L'esposizione si sviluppa attorno alle fotografie messe a disposizione dall'Osservatore Romano e alle testimonianze dei devoti fornite dalla rivista Totus Tuus. Il direttore del periodico, monsignor Sawomir Oder, ha raccolto, nelle vesti di postulatore della beatificazione, il materiale presentato a sostegno della causa di beatificazione. Tra i documenti più importanti, va menzionato il resoconto di Marie Simon-Pierre, la suora francese affetta dal morbo di Parkinson (la stessa malattia che colpì Karol Wojtyla) che, per prima, affermò di aver ricevuto una grazia dal Papa polacco, sfociata, poi, nella completa guarigione. Sarà, inoltre, messo in mostra il testamento spirituale annunciato dallo stesso Giovanni Paolo II nel 1979 e, a più riprese, rielaborato fino al 2000. Tra gli scatti più significativi, quelli che ritraggono il Pontefice durante l'incontro del 25 dicembre 1983 con il suo attentatore Mehmet Ali Agca, in processione a Cuba nel 1998 mentre regge l'ostensorio e nell'attimo in cui accarezza una lebbrosa, in Liechtenstein, nel 1985.
L'obiettivo della mostra è anche quello di rievocarne la particolare capacità di comunicazione coi giovani, che hanno trovato in lui una figura di straordinaria forza nel trasmettere la bellezza delle fede e dei valori ad essa connessi. «Abbiamo voluto rendere omaggio a una delle personalità più significative e carismatiche del XX secolo - ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà -. Papa Wojtyla ha partecipato, in modo determinante, alla sconfitta di tutte quelle dottrine che tentarono di cancellare la dignità e la libertà più profonda e autentica dell'uomo e della persona. La sua vita è risultata testimonianza concreta della Fede in Cristo».
La mostra, promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, propone una narrazione dei momenti salienti della vita di Giovanni Paolo II, attraverso un doppio percorso composto da fotografie e documenti testuali. L'esposizione si sviluppa attorno alle fotografie messe a disposizione dall'Osservatore Romano e alle testimonianze dei devoti fornite dalla rivista Totus Tuus. Il direttore del periodico, monsignor Sawomir Oder, ha raccolto, nelle vesti di postulatore della beatificazione, il materiale presentato a sostegno della causa di beatificazione. Tra i documenti più importanti, va menzionato il resoconto di Marie Simon-Pierre, la suora francese affetta dal morbo di Parkinson (la stessa malattia che colpì Karol Wojtyla) che, per prima, affermò di aver ricevuto una grazia dal Papa polacco, sfociata, poi, nella completa guarigione. Sarà, inoltre, messo in mostra il testamento spirituale annunciato dallo stesso Giovanni Paolo II nel 1979 e, a più riprese, rielaborato fino al 2000. Tra gli scatti più significativi, quelli che ritraggono il Pontefice durante l'incontro del 25 dicembre 1983 con il suo attentatore Mehmet Ali Agca, in processione a Cuba nel 1998 mentre regge l'ostensorio e nell'attimo in cui accarezza una lebbrosa, in Liechtenstein, nel 1985.
con il Giornale.it
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