Le forze fedeli al Governo libico di Muammar Gheddafi hanno attaccato il giacimento petrolifero di Ras Lanuf, uccidendo almeno 15 guardie ribelli.
Lo sceicco Ali al-Warfally avverte: “Le tribù non si piegheranno alle truppe del Cnt appoggiate dalla Nato”.
Forze fedeli al Governo libico di Muammar Gheddafi hanno assaltato la notte scorsa una raffineria situata a una ventina di chilometri dai quartieri residenziali di Ras Lanuf, strategico centro petrolifero costiero nella Tripolitania orientale, uccidendo almeno quindici guardie schierate a difesa dell’impianto e ferendone altre due: lo hanno riferito testimoni oculari, secondo cui gli aggressori non sono comunque riusciti a fare irruzione all’interno e a danneggiarne le strutture, ma soltanto ad abbattere la cancellata all’ingresso principale. In quel momento nella raffineria, non ancora del tutto operativa, erano presenti una sessantina di lavoratori.
Intanto prosegue - non senza difficoltà - l'assedio dei ribelli a Bani Walid. Nel corso di un collegamento telefonico con la tv che ha sede in Siria, "al-Rai", nota per aver trasmesso nei giorni scorsi i messaggi audio del Colonnello libico Muammar Gheddafi, lo sceicco Ali al-Warfally ha affermato: “Le tribù della città di Bani Walid sono decise a resistere ai ribelli che sono agenti della Nato. Sto chiamando da Bani Walid con un telefono satellitare - ha affermato - sono 13 giorni che le tribù Warfalla resistono e tengono i ribelli a 20 chilometri dalla città. Non sono avanzati di un chilometro ed è falso quanto detto dalle tv satellitari nei giorni scorsi. La resistenza - ha concluso lo sceicco - è condotta da gente dei Warfalla e non ci sono brigate di stranieri in città”.
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