| Dante De Angelis, ferroviere, è stato licenziato per aver espresso la sua opinione sugli incidenti ai treni Eurostar. Due si sono spezzati in pochi giorni, il 14 e il 22 luglio, a Milano. Per mancanza di manutenzione e per usura secondo De Angelis, per errore di manovra da parte del personale secondo Trenitalia. Dante è un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Era già stato licenziato nel 2006 per ver sottolineato l'insicurezza dei treni e reintegrato dopo sette mesi passati senza stipendio. Il giorno di Ferragosto è stato allontanato dal posto di lavoro, senza aver ricevuto neppure una lettera di licenziamento. Un trattamento che non si riserva neppure ai cani rabbiosi. Giancarlo Cimoli e Elio Catania che hanno contribuito all'attuale situazione delle Ferrovie dello Stato sono stati allontanati con milioni di euro di buonuscita (Perché cari politici? Perché?). Dante con un calcio nel culo. ... [continua]
| | di Giuseppe Lembo (Voti: 7) leggi il post premesso che, i datori di lavoro che fanno lavorare gli operai in condizioni di potenziale pericolo vanno carcerati all'istante... ma vorrei sapere, questi operai che lavorano in tali condizioni... ma si rendono conto di quanto rischiano? vabbè che portare una fetta di pane a casa per molti è difficile e quando la si trova, meglio questa che niente ma, quando poi muoiono, chi penserà ai loro cari? bisogna pensarci prima e, se "non si può denunciare", lasciare tutto e andar via. Se non trovano più mano d'opera disposta a lavorare in tali condizioni, qualcosa dovranno pur farla per adeguarsi! Dalle nostre parti si dice che la pancia piena non capisce il digiuno e forse io parlo con la pancia piena, ma quando tutto sfiora l'assurdo come nel racconto di cui sopra... un'attimo di riflessione mi sembra necessario. Chiedo comunque scusa per questo post a chi "non può" lasciare il lavoro anche s'è pericoloso per la sua salute. | | di A. S. Il progetto del Presidente francese Sarkozy di creare una Unione del Mediterraneo che inglobi le necessità del Bacino fatte sopratutto di bisogni energetici, si fa sempre più reale. Dopo la riunione dello scorso 13 luglio a cui hanno preso parte i rappresentanti dei 27 dell'Ue più Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Mauritania, Sira, Tunisia, Turchia, Albania, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro più l'Autorità palestinese, il quadro di quello che sarà il futuro nel 2050 è parso più chiaro: adieu al petrolio e via libera a tutte le fonti di energia rinnovabile, quella solare su tutte. E Sarkozy invita i paesi dell'Unione ad iniziare a porre le basi per la rivoluzione solare nei prossimi dieci anni, tra il 2012 e il 2020, quando sarà necessario avviare tutte le infrastrutture per non farsi trovare impreparati a quella che se non sarà la fine del petrolio ci assomiglierà molto. E' in questo contesto che emerge il progetto di catturare l'energia solare nel deserto del Sahara: DESERTEC che rientra nel più ampio quadro di TREC (Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation ) ideato e messo a punto da Club of Rome, Hamburg Climate Protection Foundation e NERC (National Energy Research Center of Jordan). Perchè in Italia nessuno pubblicizza fortemente questa idea? Fallo almeno tu!!! di S. S. Caro Beppe, sono rimasto veramente basito leggendo un articolo apparso sul "IL Sole 24 ore " di domenica 10 agosto. Piu´che un articolo e´un´autobiografia minima di Francesco Cascio Presidente dell´Assemblea Regionale Siciliana : Titolo : "A cena dal Sultano dell´Oman ... ma sul panfilo lui non céra" Dopo il racconto delle varie personalita´invitate compresi comandanti di Guradia di finanza e esercito che dovrebbero essere pagati per fare altro e non presenziare a questo tipo di eventi e accurata descrizione delle meraviglie del panfilo e delle leccornie della cena si arriva al momento clou. Cito: "accolgo poi il prezioso rolex di oro e diamanti con lo stemma del sultanato, come testimonianza di un evento per me unico. Da parte mia ho omaggiato il Sultano (che non c´era) di un ´anfora antica di ceramica siciliana in ricordo della nostra terra " Due semplici domande : Ma i regali di questo tipo non andrebbero consegnati al pubblico erario come si fa per esempio in Inghilterra ? L´anfora antica chi l´ha pagata? | | | | |
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