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Venerdì 29/08/08
NEWSLETTER - 29 agosto 2008

Intesa su Alitalia. Si socializzano i costi e si privatizzano i profitti. Speriamo che la Commissione Europea tuteli i consumatori e i contribuenti italiani. Di certo le condizioni sono molto peggiorate rispetto a quelle offerte da Air France solo cinque mesi fa.
Ricomincia il campionato di calcio. Nessuno più parla di Calciopoli. Ma i fattori che hanno contribuito a quel sistema esteso di corruzione sono ancora tutti presenti. Bene trovare al più presto degli anticorpi. Vediamo quali. Nel settore idrico c'è poco spazio per la concorrenza. Bene istituire a un ente regolatore con maggior poteri dell'attuale comitato di vigilanza.
La crisi finanziaria iniziata un anno fa non si è ancora risolta. Anzi le sue  ripercussioni potrebbero diventare più gravi. Il problema è che negli ultimi venti anni il capitale delle banche è cresciuto molto meno del credito complessivo e dei rischi relativi. Ora è necessario favorire i processi di ricapitalizzazione, perché torni la fiducia sulla solvibilità delle banche. In Italia, però non sta avvenendo.

Una buona notizia. A seguito di un'interrogazione parlamentare e dopo ripetute pressioni di commentatori economici, il Tesoro si è deciso a rendere accessibile a tutti il rapporto della (ora defunta) Commissione Tecnica sulla Finanza Pubblica sulla revisione della spesa, secretato per oltre tre mesi nel cassetto del Ministro. Si aspettava forse che diventasse obsoleto prima di pubblicarlo? Magari qualche buona idea per migliorare la qualità del settore pubblico c'è ancora.

Notizie dal sito
  • I contorni del nuovo piano Alitalia non sono ancora del tutto chiari, ma i profili di fondo suscitano più di un interrogativo. I partecipanti alla cordata chiedono al governo una sorta di deroga antitrust per riprendere il controllo del mercato italiano. Ma dov'è il rilevante interesse generale dell'economia nazionale che dovrebbe giustificarla? Molto più evidente è l'interesse privato dei nuovi acquirenti. E cosa sarà dei debiti della compagnia accollati alla bad company? Si prospetta l'ennesima socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti (sperati).

     
  • Tra qualche giorno prenderà il via la nuova stagione del campionato di calcio. A due anni di distanza, nessuno parla più degli scandali scoperti durante l'inchiesta di Calciopoli. Ma quell'intreccio di fattori che ha generato la corruzione nel calcio italiano è ancora presente e non sono stati attivati quegli anticorpi che potrebbero ridurre il rischio di nuovi episodi di illecito. Di più, molti dei protagonisti continuano ad avere un ruolo importante. Insomma, è davvero troppo presto per dimenticarsi di Calciopoli.

     
  • Il settore idrico è il prototipo del monopolio naturale. La componente infrastrutturale domina su quella operativa e quasi tutti i costi sono irrecuperabili per lunghissimo tempo. Tuttavia, il mercato può dare un contributo che sarà tanto migliore quanto più efficace e coerente sarà il sistema di regolazione. Non basta dunque affidarsi a gare e contratti, è necessario prevedere anche strumenti che siano in grado di disciplinare e rendere trasparente la rinegoziazione arbitrandola super-partes, riducendo sia il rischio di cattura del regolatore sia quello di connivenza.

     
  • Negli ultimi venti anni abbiamo assistito a una bolla speculativa del credito. Il capitale bancario era adeguato in quel roseo scenario, ma non per fronteggiare un serio shock. Quando l'euforia è svanita, i mercati hanno cominciato a percepire un consistente rischio non solo di illiquidità ma anche di insolvenza in tutte le principali banche. Ora fronteggiamo un faticoso processo di riduzione del grado di indebitamento complessivo. Che può diminuire in modo significativo l'offerta di credito e amplificare le ripercussioni della crisi finanziaria sul ciclo economico mondiale.

     
  • La vera emergenza della crisi finanziaria consiste nel riportare il capitale di base delle principali banche al livello indispensabile a ridare la fiducia sulla loro solvibilità. Le autorità di vigilanza usano tutti i loro poteri di moral suasion, ma finora la raccolta di capitale fresco segue a debita distanza l'emersione delle perdite. E ciò può rendere la situazione più grave dal punto di vista microeconomico. In Italia le necessità di ricapitalizzazione sono forse meno urgenti che altrove, ma prima o poi si riproporranno con forza.

     

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