mercoledì 23 dicembre 2009

Biografia del giorno: Giuseppe Tomasi di Lampedusa

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Giuseppe Tomasi di Lampedusa


Oggi: 23/12/09 » S. Vittoria


Un capovaloro solitario



Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Duca di Palma di Montechiaro e principe di Lampedusa, Giuseppe Tomasi nasce a Palermo il 23 dicembre 1896, unico figlio maschio di Giulio Maria Tomasi e Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò. Giuseppe rimane l'unico figlio in famiglia dopo la morte della sorella Stefania, causata da una difterite. Rimarrà Il giovane rimarrà legato alla madre, donna dalla forte personalità che grande influenza avrà sul futuro scrittore. Non legherà allo stesso modo con il padre, uomo dal carattere freddo e distaccato.

Dal punto di vista scolastico, educatrici di Giuseppe - che compie i suoi studi nella sua grande casa di Palermo - sono una maestra, la stessa madre - che insegna al figlio il francese - e la nonna che al piccolo leggeva i romanzi di Emilio Salgari. Nel piccolo teatro della casa di Santa Margherita Belice, dove era solito passare lunghe vacanze, assiste per la prima volta ad una rappresentazione dell'Amleto di Shakespeare, recitato da una compagnia di girovaghi.

A partire dal 1911 Tomasi frequenta il liceo classico a Roma; completerà comunque gli studi a Palermo. Sempre a Roma nel 1915 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; non terminerà però gli studi. Sempre nel 1911 viene chiamato alle armi: partecipa alla disfatta di Caporetto e viene fatto prigioniero dagli austriaci. Rinchiuso in un campo di concentramento ungherese, riesce a fuggire tornando a piedi in Italia. Viene dimesso dall'esercito con il grado di tenente e fa ritorno in Sicilia, nella sua casa. Da qui alterna al riposo qualche viaggio, sempre in compagnia della madre che mai lo abbandona: nel frattempo compie studi sulle letterature straniere. Nel 1925 si trova a Genova insieme al cugino e poeta palermitano Lucio Piccolo: qui resta per circa sei mesi, collaborando alla rivista letteraria "Le opere e i giorni".

Nel 1932 sposa a Riga (oggi capitale della Lettonia) la studiosa di psicanalisi Alexandra Wolff Stomersee - detta Licy - di nobile famiglia di origini tedesche. La coppia si traferisce a Palermo presso la madre di Giuseppe Tomasi; ben presto le incomprensioni e l'incompatibilità di carattere tra le due donne fa decidere a Licy di tornare nella sua città.

Nel 1934 il padre Giulio Tomasi muore e Giuseppe eredita il titolo nobiliare. Viene richiamato in guerra nel 1940 ma viene presto congedato, perchè a capo dell'azienda agricola ereditata. Si rifugia con la madre a Capo d'Orlando, dove poi Licy li raggiungerà per sfuggire i pericoli della guerra che avanza in tutta Europa. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1946, Tomasi torna con la moglie a Palermo.

Nel 1953 inizia a frequentare un gruppo di giovani intellettuali, dei quali fanno parte Francesco Orlando e Gioacchino Lanza Tomasi. Con quest'ultimo instaura un rapporto affettivo tanto da adottarlo qualche anno dopo.

Tomasi di Lampedusa è spesso ospite presso il cugino Lucio Piccolo: con lui nel 1954 si reca a San Pellegrino Terme per assistere ad un convegno letterario in cui Piccolo era invitato. Qui conosce Eugenio Montale e Maria Bellonci. Pare che sia stato al ritorno da quel viaggio che Tomasi di Lampedusa abbia iniziato a scrivere il suo unico e famoso romanzo: "Il Gattopardo". Termina l'operà due anni dopo, nel 1956: all'inizio il romanzo non sarebbe stato preso in considerazione dalle varie case editrici a cui sarebbe stato presentato. Il rifiuto di queste avrebbero riempito Tomasi di profonda amarezza.

Gli viene diagnosticato un tumore ai polmoni nel 1957: morirà il 23 luglio. Il suo romanzo viene pubblicato postumo nel 1958, dopo che Elena Croce avrebbe inviato il romanzo a Giorgio Bassani. Quest'ultimo lo fa pubblicare presso la casa editrice Feltrinelli, rimediando all'impressionante errore di giudizio di Elio Vittorini che, per conto della editrice Einaudi, non s'era a suo tempo accorto di aver avuto tra le mani un assoluto capolavoro della letteratura italiana (nel 1959 il romanzo vince il Premio Strega).

Curiosamente, come il suo antenato protagonista de "Il Gattopardo", Giuseppe Tomasi di Lampedusa muore in una modesta camera d'albergo a Roma, lontano da casa, in un viaggio intrapreso per cure mediche.

ultimo aggiornamento: 21/07/2008


 


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