L'Ora della Terra è il grande evento globale WWF per la lotta al cambiamento climatico che sabato 26 marzo dalle 20.30 alle 21.30 spegnerà luoghi simbolo ed edifici privati in più di 130 Paesi del mondo. Comuni, Province, imprese o gruppi di cittadini, attraverso misure tecnologicamente avanzate o semplici accorgimenti per ottimizzare risorse ed energia, stanno riducendo notevolmente il proprio impatto sul pianeta e, se fossero "clonati" da tutti gli 8.000 Comuni, dalle 110 province, dalle migliaia di imprese e gruppi di cittadini presenti sul nostro territorio, potrebbero davvero trasformare l'Italia, facendo guadagnare l'intero Paese in equilibri ambientali, benessere economico e sociale, qualità della vita e sicurezza. E le aziende? Sono decine le grandi imprese, anche in Italia, che hanno visto nella green economy una strada vantaggiosa non solo sotto il profilo ambientale, ma anche economico, che hanno attivato concreti piani di riduzione delle proprie emissioni e del proprio impatto ambientale e che quest'anno aderiscono all'Ora della Terra: il gruppo Sofidel ha investito 16 milioni di euro per ridurre le emissioni di CO2 del 26% entro il 2020. UniCredit si è posta l'obiettivo di ridurre le proprie emissioni di CO2 del -30% entro il 2020. Electrolux ha ridotto i consumi di acqua del 30%, di energia del 25% e rifiuti del 45%. Epson con i 117 metri quadri di pannelli fotovoltaici sulla sede italiana ha ridotto il proprio impatto ambientale del 20%. Auchan ha evitato la diffusione di 210 milioni di shopper e sacchetti in polietilene, e ha ridotto del 5% i consumi energetici, dell'11% i consumi idrici e con il reparto "Self Discount" ha evitato 3.500.000 confezioni. Costa Crociere ha ridotto del 9% il consumo di carburante, del 24% la produzione di gas serra da refrigeranti e del 9% di gas lesivi della fascia di ozono. Birra Peroni ha avviato la strategia "Dieci priorità. Un futuro", volta al risparmio di energia, alla riduzione di acqua per litro di birra del 25% entro il 2015 , alla riduzione del 50% delle emissioni di CO2 entro il 2020 e più in generale al rispetto dell'ambiente e delle comunità in cui l'azienda opera. Sony Corporation ha ridotto le emissioni di CO2 del 93% rispetto al 2000 nelle sedi europee certificate GEMS, ha 34 sedi europee totalmente alimentate con energie rinnovabili e punta a raggiungere un impatto ambientale pari a zero entro il 2050. Berendshon Italiana Spa promuove una Linea Eco che utilizza materie prime rinnovabili e 100% riciclabili. Con nuovi macchinari ad alta efficienza Coca-Cola HBC Italia ha ridotto del 10% i consumi energetici per ogni litro di bevanda prodotta e del 19% per ogni litro di acqua minerale imbottigliata. Il Gruppo Tetra Pak ha ridotto le proprie emissioni di CO2 del 10% rispetto al 2005. Poste Italiane utilizza il 50% di energia proveniente da fonti rinnovabili certificate e ha ridotto di più del 30% le emissioni di CO2. IKEA Italia, infine, utilizza l'83% dell'energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, ha ridotto del 20% in 4 anni I consumi di energia per metro quadro, e sta investendo 20 milioni di euro nel corso dell'anno fiscale 2011 per installare circa 150.000 pannelli solari su tutti i negozi italiani. DHL Supply Chain Italy è passata ad energia rinnovabile con l'obiettivo di garantire un approvvigionamento energetico sicuro e di tutelare l'ambiente. Dal 1 gennaio 2011 la fornitura di energia elettrica green copre il 100 % dei consumi elettrici associati all'attività di uffici e magazzini e consentirà a DSC italy già quest'anno di abbattere le proprie emissioni di CO2 del 70%.
via www.imprese-economia.it |
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