Roma – L’intervento militare in Libia “è frutto di cervelli malati”. Lo ha sostenuto il fondatore di Emergency, Gino Strada, dal palco del teatro Ambra Jovinelli a Roma commentando quanto sta accadendo al di là del Mediterraneo. Strada, che lunedì sera ha presentato il nuovo mensile di Emergency ‘E’, non ha voluto entrare nella polemica politica ma ha sottolineato che i cervelli dei politici e dei militari sono “tra i più sottosviluppati del pianeta”.
La guerra, ha aggiunto, ci viene presentata “come umanitaria, necessaria, indispensabile, ma che la guerra sia umanitaria è la più grande bestemmia mai sentita”. L’ intento del fondatore di Emergency è di ”riuscire a costringere la maggior parte delle persone ad assorbire ”pensieri alti” e non le ”cretinate del presidente del consiglio”.
Per il fondatore di Emergency “l’abolizione della guerra si ha con il disarmo nucleare, ma la battaglia deve attraversare le coscienze dei cittadini, non sarà certo un regalo della classe politica” Alla serata ha partecipato anche il presidente di ‘Libera’, don Luigi Ciotti, che ha confessato di aver provato ”tanta rabbia in questi giorni: è una sofferenza, una ferita profonda. In 40 giorni si è passati da chi non voleva ‘disturbare Gheddafi’ all’intervento di questa notte”.
Per garantire i diritti si è “perso tempo, si doveva intervenire prima e senza armi”. Sul palco anche Fiorella Mannoia che ha sottolineato come “con i dittatori non si dovrebbe scendere a patti”. Da parte sua, lo scrittore Erri De Luca ha raccontato alcuni suoi desideri: “Vorrei che l’Italia fosse rappresentata dagli sforzi di accoglienza e non da respingimenti, dalla buona volontà dei suoi volontari di pace e non da piste da cui decollano bombardieri”.
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