Razzisti? Gli italiani non si vedono così. Lo dice un sondaggio
Il razzismo non c'entra e nemmeno la xenofobia. E allora come spiegare gli episodi successi, da Milano a Parma, negli ultimi mesi? "Sia la definizione di razzismo sia quella di xenofobia per gli episodi accaduti in questi mesi mi sembrano inadeguate" dice a Panorama Marzio Barbagli, docente di sociologia a Bologna che ha appena mandato in libreria il suo saggio su Immigrazione e sicurezza in Italia, editore Il Mulino.
"Sono fatti molto diversi, atti di ostilità, a volte molto gravi, nei confronti di stranieri, ma non fondati sulla pretesa di una superiorità razziale o sul rifiuto di tutto ciò che viene dall'estero, come nella xenofobia. Gli italiani non sono spaventati dagli immigrati, ma sono preoccupati da due aspetti: la criminalità degli stranieri e il loro essere competitori nel sistema del welfare, dall'accoglienza nel pronto soccorso degli ospedali all'inserimento dei figli all'asilo o a scuola".
"Il pericolo razzismo esiste e temo che possa crescere se non si agisce sul piano amministrativo e sociale" ribatte a Panorama Sergio Cofferati. Che per combatterlo vede due strade: un lavoro non da clandestino e la concessione della cittadinanza.
"Chi arriva in un certo luogo ne deve rispettare tutte le regole" dice il sindaco di Bologna. "Poi però si devono creare le condizioni per la concessione della cittadinanza".
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