"La qualità della democrazia"
incontro-dibattito con Stefano Rodotà
incontro-dibattito con Stefano Rodotà
Mercoledì 8 ottobre 2008
ore 16:00
Palazzo Centrale - P.zza Università, Catania
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Sarà Stefano Rodotà ad inaugurare il ciclo 2008/09 delle attività del settore Circuiti culturali dell'Università di Catania coordinato dal delegato del rettore Sara Gentile, docente di Scienza politica del Dipartimento di Analisi dei Processi Politici, Sociali e Istituzionali (facoltà di Scienze politiche).
Mercoledì 8 ottobre, infatti, l'ex presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali interverrà nel corso dell'incontro "La qualità della democrazia. Libertà, sicurezza, diritti nelle democrazie contemporanee" che si svolgerà a partire dalle 16 nell'Aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania. All'evento, che sarà aperto dai saluti del rettore Antonino Recca, interverranno inoltre il magistrato della Procura della Repubblica di Catania Giuseppe Gennaro e il prof. Oreste Massari, dell'Università "La Sapienza" di Roma. A introdurre e coordinare gli interventi sarà la prof.ssa Sara Gentile.
Il dibattito si svolgerà pertanto a partire dalle riflessioni del prof. Rodotà, docente di diritto civile e attualmente direttore del Master di secondo livello in "Diritti della persona e nuove tecnologie" all'Università di Roma "La Sapienza", che interverrà in qualità di "esperto di democrazia". Oltre alla sua attività politica e di "garante della privacy", Rodotà è infatti autore anche di numerose opere di carattere giuridico e legislativo sul tema, tra cui "Intervista su privacy e libertà" e il recente volume "La vita e le regole".
«Il tema centrale che sarà analizzato nel corso del dibattito – spiega la prof.ssa Gentile - è quello della democrazia. Le democrazie attuali si dibattono infatti fra problemi complessi e contradditori che si possono definire con espressione sintetica come "crisi della modernità" o "malessere della modernità". Tale crisi si manifesta su piani e livelli diversi: quello economico, quello della cultura politica, quello socio-culturale e quello specificamente politico».
La rottura dei vecchi equilibri in ciascuno degli ambiti in questione si può così sintetizzare: il passaggio dal capitalismo industriale di tipo classico a quello post-industriale legato ai servizi; il venir meno dei soggetti politici che tradizionalmente avevano costruito e rappresentato le identità collettive, incanalando i consensi e definendo ruoli e valori precisi; l'allargamento dei confini della società, l'abbattimento di vecchie barriere e concezioni del vivere associato, la costruzione dell'Europa unita, l'aumento dei movimenti migratori e la mobilità delle popolazioni fra i continenti; la crisi del sistema di rappresentanza e, in particolare, della rappresentanza politica che mette in discussione il corretto legame fra governanti e governati, fra élite e cittadini, elemento questo vitale della governabilità.
«Questi ed altri elementi – aggiunge la docente -, per vari motivi, chiamano in causa principi e valori come sovranità, cittadinanza, libertà e i conseguenti diritti ad essi legati, costituendo le vere sfide per gli attuali sistemi democratici e ponendo come non più rimandabili alcune risposte ai tanti problemi che il percorso della globalizzazione ci pone».
http://www.step1magazine.it/index.php?sez=appuntamento&id=2359
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