Di quel che avanzerà si vedrà che farne. Le aleggia sul viso, dietro le quinte, la stessa quiete che incasellava le risposte, le analizzava fino alla scelta: «Caso vuole che erano cose che sapevo, quasi tutte, ma sa come funziona lo spettacolo, devi dare spiegazioni, costruire la decisione». E non c'è una goccia di presunzione, parla come una cui è andata bene. Ma come fa a sapere così tante cose? «A scuola non imparavo nulla di ciò che ero costretta a imparare, mi restava in mente ciò cui arrivavo per ragionamento. E la mia memoria è fatta da ciò che mi colpisce». Questa miniera di conoscenze si era proposta per il quiz che Mike Bongiorno curava per Sky. Argomento: i Pooh. Qui ha risposto su ben altro: «I Pooh andrò a vederli in concerto il prossimo mese a Pavia». Al Milionario (terza vincintrice in dieci anni, dopo i casi del 2001 e 2004) è arrivata per disperazione. Non la sua, quella del marito, Dulin Pici, 49 anni, albanese in Italia dal 1991, operaio in una piccola azienda che produce mangimi per animali. Si sono sposati nel 2007: «Senza lavoro, dopo un periodo a una reception, in casa lei passava il tempo tra il computer, a soddisfare curiosità, e la televisione. Io vado a lavorare alle 7,30. La sera tornavo e la cena era così: piatti in tavola, occhi suoi al televisore, pronta a rispondere rapida alle domande di Gerry Scotti. Le ho detto: non rispondere da qui, vai là».
E là ha vinto in preparazione e come personaggio. Commentava ieri sera Gerry Scotti: «Senza togliere nulla agli altri concorrenti, Michela è in tanti anni il personaggio più straordinario per tipologia, stranezza, ragionamenti, ciò che fa grande un concorrente. Michela per tre serate ha trascinato».
Maglia a righe orizzontali, volto attento come se anche questa chiacchierata alla buona fosse la sedicesima domanda del programma, disarmante nella normalità del passaggio ambito dalla «casalinghitudine» a un immediato futuro di signora che vuol lavorare quando non ne ha bisogno, Michela ha più incertezza nel raccontare la sua quotidianità che a rispondere su letteratursa o scienza: «Una vita normale. la mattina un po' di lettura, quattro passi per la spesa, il pomeriggio il computer. Qualche volta in pizzeria noi due, o a trovare i parenti, un ritmo così».
Ora il padre Renato, ex cuoco, e la madre Bianca, ex infermiera, li avranno accanto: «A quanta gente mia madre si è rivolta per il mio lavoro. Nessuno le dava retta. Ora magari qualcuno proverà a darmi fiducia». Per fare che cosa? «Amo il contatto con il pubblico. Vorrei organizzare viaggi, eventi». La fama può aiutare, oggi andare in tv e per di più aver successo anziché sputtanarsi è un bel trampolino: «Non ho mai pensato di diventare un personaggio». Ma un po' di soddisfazione, un bel «tié, hai visto?» l'avrà pure in un angolino della sua tranquillità: «Un tié ci sarebbe stato, ma la persona se n'é andata prima». E ora che la riconosceranno per strada, oltre che come riccona anche come donna di successo? «Non mi riconosceranno, qualcosa spenderò per comprare occhialoni neri e un gran cappello». E tié anche alla gloria.
con lastampa.it
Nessun commento:
Posta un commento