Nel novembre dell'anno scorso, l'ex-tronista Giovanni Conversano, ha partecipato ad uno dei soliti arguti servizi messi in atto dalle temibili Iene. Il piano del suddetto servizio si proponeva come scopo quello di chiarire maggiormente al pubblico il funzionamento dei cosiddetti finti scoop: due personaggi popolari (ma non troppo) in cerca di una rinnovata notorieta' -trascorrendo evidentemente un periodo all'ombra dei riflettori- decidono di mettersi d'accordo con i paparazzi per creare un falso gossip organizzato a tavolino.
Il paparazzo ci guadagna i soldi, e i personaggi della tv la fama! Complice del progetto delle diaboliche Iene, la bellissima e desiderattisima dagli italiani Nina Senicar. Ebbene, il video e' stato mandato in onda ma ecco che, a poco tempo dalla sua pubblicazione, il "Don Giovanni" ha qualcosa da ridire e da precisare:
"Lo scherzo delle Iene ha messo a nudo indubbiamente aspetti del mondo dello spettacolo noti a tutti, che non ho creato io. Io ho sicuramente fatto il pavone, come spesso noi uomini facciamo in determinate circostanze. Tra l'altro Le iene sono state abili in fase di montaggio ad eliminare tutte le argomentazioni, i comportamenti, i suggerimenti che loro hanno fatto a me tramite Nina, per portarmi a sottolineare determinati aspetti di loro interesse. Le stesse foto sono state fatte dai loro fotografi e poi vendute ai giornali, ma ovviamente il messaggio arrivato a casa non è stato questo: sembrava le avessi vendute io".
Ovviamente il bel fustacchione ci tiene a sottolineare dunque come la ragazza da corteggiare in questione, Nina Senicar, fosse un'esca facilmente appetibile data la bellezza e sensualita' della ragazza.
E non possiamo dargli tutti i torti, qualunque uomo, di fronte ad una bella donna quale lei, non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione di mano. Tuttavia, il determinato Conversano ci tiene a sottolineare in particolar modo due aspetti su cui, a suo dire, "non transige":
"sulla beneficenza, che faccio perché ci credo, gratuitamente e mai e poi mai per visibilità e sui sentimenti veri, che prescindono da foto ed ospitate; quelli che tra l'altro ho sempre dichiarato -non parlandone più- di voler salvaguardare".
Spiega poi altri trucchetti insiti a tale programmino organizzato ad hoc:
"Ovviamente le domande erano incalzanti, sembrava che lei sapesse molto di me e -toccandomi sul vivo- mi ha tirato fuori espressioni e valutazioni dettate solo dall'enfasi del momento. Il passare come capro espiatorio di situazioni nelle quali tutti guadagnano, e che tutti sfruttano (dai fotografi, ai giornalisti, ai personaggi) non e' corretto. Tra l'altro in questo caso sono stato sobillato, perche' io non avevo organizzato nulla".
Per concludere, ribadisce il concetto della sua non partecipazione a qualsivoglia gossip fatto a tavolino:
"In conclusione, faccio un' ulteriore precisazione "tecnica". Quando dico alla Senicar 'Scoop così non ne ho mai fatti!' volevo intendere una cosa importantissima, fondamentale: c'è una grande differenza tra "finto rubato" e " finto scoop". Il primo e' quando chiedi ad un fotografo di fotografarti con la tua fidanzata in atteggiamenti e circostanze diverse, in modo che le foto siano carine ma sembrino scattate a tua insaputa. Il "finto scoop" e' quando di sana pianta inventi con l'agenzia fotografica una storia che non esiste e questo e' quello che non ho mai fatto".
Ai posteri l'ardua sentenza…
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