sabato 19 marzo 2011

Libia/Guerra: Flop al vertice di Parigi; Decisioni senza l’Unione africana, ma è GUERRA!

guerra in libia Hilary Clinton et Nicolas Sarkozy samedi sur le perron de l'Elysée guerraHillary Clinton e Nikolas Sarkozy durante il vertice di Parigi | Photo: P. VERDY/AFP

“Quando chi sta in alto parla di pace la gente comune sa che ci sarà la guerra. Quando chi sta in alto maledice la guerra le cartoline precetto sono già compilate.” Così Bertolt Brecht parlando della guerra, il male assoluto che colpisce soprattutto i più deboli a vantaggio dei poteri forti.

L’intervento militare dell’Occidente in Libia è questione di ore, di minuti forse anche di secondi. Tutto è preparato e a considerare la velocità di ogni movimento, si può anche desumere che tutto era già preparato. Parigi ha voluto un vertice per sancire l’ora d’inizio dei bombardamenti, e con molte probabilità del dispiego di uomini in terre libiche, ma per il “piacere” di molti africani ed arabi – contrari ad un intervento del genere -, nessun paese africano si è presentato.

In politica internazionale non esistono coincidenze, per cui questa assenza può essere interpretata come un dissenso della comunità politica africana in relazione all’intervento militare in Libia. Questa assenza è un segnale forte, del quale si denota una certa paura circa la possibilità che la situazione possa sfuggire di mano per via dell’intervento diretto dell’Occidente in una questione che si può risolvere diplomaticamente. Il fallimento dell’intervento potrebbe portare la Libia a diventare una nuova Somalia, uno Stato non Stato in preda ai poteri tribali e le milizie islamiche.

Per giustificare l’assenza della delegazione africana al vertice di Parigi sulla Libia, gli organizzatori hanno riferito che l’Unione Africana si è riunita a Noukachott, capitale della Mauritania, per cercare una soluzione diplomatica. Infatti il presidente sudafricano è stato incaricato ieri insieme ai presidenti di Mauritania, Repubblica democratica del Congo, Mali e Uganda di creare una missione di mediazione dell'Unione Africana per far fronte alla crisi libica. In ogni modo, il Presidente  dell’Unione Africana Jean Ping doveva essere presente al vertice, ma anche lui non si è presentato.

Mentre chiudo questo pezzo, aprendo dalle agenzie che gli attacchi alle forze di Gheddafi potrebbero cominciare appena finito il summit di Parigi. I primi a colpire potrebbero essere francesi, britannici e canadesi, seguiti da statunitensi e arabi, precisano. Come si evince da queste notizie, i paesi africani, nonostante condizionati dalle varie organizzazioni post-coloniali (i francofoni – sotto influenza di Parigi, gli anglofono, sotto l’influenza di Londra) non parteciperanno alle azioni militari contro la Libia.

Karl Kraus diceva che le guerre cominciano perché i diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a quello che leggono, e questa sembra essere la realtà di questa crisi.

Stiamo a vedere!

Kingamba Mwenho

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