INDAGINE SUL RAZZISMO IN ITALIA
"La prima schiavitù è la frontiera. Chi dice frontiera, dice fasciatura. Cancellate la frontiera, levate il doganiere, togliete il soldato, in altre parole siate liberi. La pace seguirà." (Victor Hugo)
"Il RAZZISMO IN ITALIA" Allarmi e stereotipi | |
Sugli ebrei | |
| Area dell'accordo |
Il potere finanziario nel mondo è in gran parte in mano agli ebrei | 34.6% |
Gli ebrei si sentono superiori a tutti gli altri | 22.5% |
Gli ebrei devono tornarsene tutti in Israele | 17.5% |
I primi a fare discriminazioni razziali sono proprio gli ebrei | 23.8% |
Quando si parla dello sterminio degli ebrei si esagera su quello che è davvero successo | 17.4% |
Non ci si può mai fidare completamente degli ebrei | 22.7% |
Gli ebrei sono troppi | 21.1% |
Sui musulmani | |
Anche se sono in Italia da molti anni sono fedeli solo al mondo islamico | 64.9% |
Per loro le donne non contano niente | 66.3% |
Sono nemici del progresso | 29.2% |
Sostengono il terrorismo | 52.2% |
Hanno leggi crudeli e barbare | 56.2% |
Sono integralisti e fanatici | 47.0% |
Stanno invadendo l'Italia | 33.2% |
Gli immigrati | |
Sottraggono agli italiani casa e lavoro | 32.8% |
Portano malattie | 21.2% |
Inquinano le nostre case | 24.1% |
Portano al degrado i nostri quartieri e i posti in cui vivono | 37.3% |
Rendono meno sicura la vita nelle nostre città | 47.8% |
Alimentano la prostituzione | 50.9% |
Di questo passo saranno più di noi | 46.5% |
"Il RAZZISMO IN ITALIA" Scala di razzismo per aree territoriali | |||
| Basso | Medio | Alto |
Profondo nord | 13.9% | 58.2% | 27.8% |
Medio nord | 28.9% | 55.7% | 15.4% |
Nord urbano | 25.8% | 53% | 21.2% |
Roma | 24% | 54% | 22% |
Italia media | 27.8% | 53% | 19.1% |
Sud urbano | 35.8% | 53.7% | 10.6% |
Medio Sud | 21.5% | 60.5% | 18% |
Profondo sud | 23.2% | 58.5% | 18.3% |
La ricerca, effettuata su una popolazione giovanile tra i 14 e i 18 anni (2200 intervistati) è stata condotta su tutto il territorio nazionale. I risultati non possono essere letti secondo la facile dicotomia "buoni/cattivi" nel senso che i comportamenti tra i giovani non sono facilmente divisibili, ma spesso come risulta dalle loro risposte agli "item" proposti, si intersecano e si contaminano.
Un dato inquietante svela gli stereotipi ben radicati tra i giovani relativi a tre gruppi sociali e culturali presenti in Italia: ebrei, musulmani e extracomunitari.
Il 64% degli intervistati sostiene che «i musulmani rimangono fedeli al mondo islamico», mentre il 52% li definisce «nemici del progresso».
Per quanto riguarda gli "extracomunitari" per il 24% degli intervistati essi «inquinano la nostra cultura», mentre per il 32% «sottraggono agli italiani casa e lavoro», «portano malattie» il 24% e infine «alimentano la prostituzione» il 52%.
Un motivo di preoccupazione per quanto riguarda la memoria storia e la tenuta democratica delle giovani generazioni emerge infine dagli stereotipi che riguardano la comunità ebraica. Per il 17,5 degli intervistati «gli ebrei devono ritornare in Israele». Campelli precisa che "ritornare" « è molto diverso da andare, come se gli ebrei non appartenessero all'Italia.» Per tacere poi di un altro dato estremamente preoccupante: il 18% degli intervistati definisce infatti l'olocausto «una esagerazione rispetto a quello che davvero è successo.»
Risposte per certi versi sconcertanti. Considerando anche che i giovani intervistati sono quasi tutti ampiamente scolarizzati (se non ancora a scuola). Come a dire che dal pregiudizio e dal razzismo non ci si libera una volta per tutti e che ogni giorno occorre vigilare sul rinascere degli stereotipi e degli atteggiamenti razzisti.
più razzismo in Italia
Strasburgo, 16 maggio 2006 - In Italia crescono la discriminazione e i pregiudizi e affermazioni di tenore xenofobo in politica, di cui sono oggetto soprattutto extracomunitari, nomadi e musulmani. L'allarme viene dall'ultimo rapporto del Consiglio d'Europa sul razzismo in vari stati membri, tra cui l'Italia. Per il nostro paese è il terzo rapporto del genere, l'ultimo risaliva al 23 aprile del 2002.
Il rapporto segnala alcuna miglioramenti, tra cui la creazione di un organo contro la discriminazione razziale, l'applicazione delle norme antidiscriminazione per occupazione e alloggi o alcuni interventi scolastici. «Si constata nondimeno - si legge tuttavia nella sintesi del documento - che un certo numero di raccomandazioni formulate nel secondo rapporto non sono state attuate o sono state applicate soltanto parzialmente». Soprattutto, «è aumentato in Italia il ricorso a discorsi razzisti e xenofobi in politica, riguardanti essenzialmente gli extracomunitari, i Rom, i Sinti e i musulmani». Secondo il Consiglio d'Europa «i membri di tali gruppi hanno continuato a subire pregiudizi e discriminazioni in molti settori. «La legislazione sull'immigrazione - recita ancora il rapporto, il cui testo è stato diffuso anche a Bruxelles - ha reso più precaria la situazione di molti cittadini extracomunitari, e la sua applicazione, soprattutto nei confronti degli immigrati illegali, li espone a un maggior rischio di violazione dei loro diritti umani».
Il documento «segnala un deterioramento della situazione per i membri delle comunità musulmane, dovuto soprattutto alla tendenza riscontrata nei dibattiti pubblici e nei media a passare subito alle generalizzazioni e ad assimilare l'appartenenza da tali comunità al terrorismo».
Difficoltà segnala il rapporto anche per i nomadi. «In assenza di un indirizzo politico nazionale - si legge nel testo - orientato a migliorare la situazione dei Roma e dei Sinti e a combattere i pregiudizi e la discriminazione nei loro confronti, molti membri di tali gruppi continuano a vivere in condizioni di emarginazione».
Nel complesso, afferma il Consiglio d'Europa, «la vulnerabilità dei membri di questi e di altri gruppi di fronte al razzismo e alla discriminazione razziale è aumentata, vista l'assenza di un supporto politico per la tutela degli individui contro l'incitamento alla violenza e alla discriminazione razziale».
Tra i provvedimenti che l'organismo di Strasburgo raccomanda alle autorità italiane figura l'adozione «di provvedimenti contro l'uso di discorsi razzisti e xenofobi in politica» e un miglioramento dei sistemi di monitoraggio degli incidenti a sfondo razzista, xenofoba e antisemita. Raccomandate, infine, misure per contrastare la discriminazione razziale. All'Italia si chiede inoltre di «rendere più adeguato l'ordinamento giuridico relativo alla lotta al razzismo e alla discriminazione razziale, grazie anche alla ratifica del Protocollo n. 12 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo». Analoghe raccomandazioni sono state rivolte a vari stati membri dell'Ue anche dalla Commissione europea a Bruxelles.
(Fonte ECRI )
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