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Venerdì 12/09/08
NEWSLETTER - 12 settembre 2008

La bozza di legge delega sul federalismo fiscale approvata dal Consiglio dei ministri prevede competenze regionali nel finanziamento della scuola. Ma stranamente nessuno ne discute. Quali sono i rischi e i possibili vantaggi di questa scelta.
Quando aumenta il prezzo del petrolio subito rincara il carburante, ma se diminuisce l'effetto è più lento e inadeguato. Però il caro-benzina non è certo colpa dei gestori delle pompe. Se provassimo a introdurre la concorrenza nella distribuzione per correggere almeno in parte queste storture? L'Agenzia italiana del farmaco, che decide il prezzo dei medicinali e la loro rimborsabilità, è sotto accusa. Si ipotizza così il passaggio di alcune sue competenze al ministero del Welfare. Con il rischio del ritorno a un passato non glorioso.
Fatti e misfatti dei signori delle autostrade. Anticipazioni di un libro, da oggi in libreria, che li racconta e analizza.

300 parole - Uno spettro si aggira per l'Europa: la recessione tedesca di Francesco Daveri. Antitrust, se ci sei batti un colpo di Luigi Guiso.
Non è tutto oro (blu) quel che luccica: un intervento di Antonio Massarutto in risposta ai commenti.

Il Comune sicilano di Vittoria, guidato da un sindaco coraggioso, non fa pagare i tributi locali a chi denuncia il pizzo. Un'iniziativa nello spirito del nostro appello di marzo per la ribellione alla mafia.

Notizie dal sito
  • La bozza Calderoli menziona esplicitamente l'istruzione tra le competenze regionali da finanziare con la nuova riforma. Contenuti degli insegnamenti e altre norme generali del servizio scolastico restano funzioni esclusive dello Stato, alle Regioni sarebbe devoluta la spesa per il personale. Si potrebbero così risolvere i gravi problemi di coordinamento tra livelli di governo. E nel lungo periodo arrivare a una definizione territoriale degli stipendi più in linea con l'effettivo costo della vita. Ma tutto ciò dovrebbe essere accompagnato da un sistema di sanzioni adeguato e effettivamente perseguito.

     
  • La benzina è cara perché costa molto il petrolio. E chi vende il carburante al consumatore è strettamente controllato dalle compagnie petrolifere. Anche l'apertura alla grande distribuzione non ha dato grandi risultati. Si potrebbero però spingere le società petrolifere a cedere le loro reti di distribuzione, magari attraverso incentivi fiscali. Un gestore finalmente libero dagli attuali vincoli potrebbe cercare benzina a prezzi inferiori, mettendo in concorrenza diretta i produttori. A dare il buon esempio potrebbe essere l'Eni.

     
  • All'Agenzia italiana del farmaco spettano le decisioni sulla rimborsabilità dei farmaci e la definizione del loro prezzo. Il contenimento della spesa farmaceutica registrato in questi anni è stato determinato proprio dalla unitarietà valutativa del valore del farmaco, della sua posizione e del prezzo rispetto agli altri già presenti sul mercato e appartenenti alla stessa categoria. Ora si ipotizza un riassetto che toglierebbe all'Aifa una parte delle sue competenze per trasferirle al ministero del Welfare. Un ritorno al passato con molti rischi.

     
  • Anticipiamo alcuni brani del libro di Giorgio Ragazzi "I signori della Autostrade", che esce oggi per il Mulino (206 pagine, 18 euro). Perché le concessionarie autostradali registrano da tempo profitti molto elevati? Per spiegarlo, il volume ripercorre la storia del settore. Il capitale investito della maggior parte delle concessionarie era già stato ammortizzato e remunerato alla fine degli anni Novanta e i pedaggi avrebbero potuto essere drasticamente ridotti. Il ruolo delle società pubbliche. E un sistema tariffario ben lontano dal modello regolatorio del price cap.

     

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