giovedì 9 ottobre 2008

Razzismo/Ciampino: "La polizia ha agito correttamente", Maroni frena sul caso di Ciampino

"La polizia ha agito correttamente"
Maroni frena sul caso di Ciampino


Sulla vicenda di Amina il ministro
conferma costituzione parte civile
ROMA
L'attività svolta dalle forze di polizia è stata «pienamente corretta». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, rispondendo a una interrogazione nel quetion time sulla vicenda della donna somala Amina Sheikh Said. «Il governo - ha aggiunto il titolare del Viminale -sostiene in pieno l'operato delle forze ordine» e il ministro dell'Interno si «costituirà parte civile nel processo».

Il ministro dell'Interno ha poi ricostruito la vicenda avevnuta all'aeroporto di Ciampino: la cittadina italiana di origine somala Amina Sheikh Said, ha spiegato Maroni, è «stata sottoposta ai controlli rituali di frontiera lo scorso 21 luglio da parte del personale dell'Ufficio polizia aera di Ciampino, la Polaria. Dalla consultazione degli archivi elettronici della polizia, infatti - ha puntualizzato il ministro - risultavano a carico dell'interessata una condanna definitiva per oltraggio, resistenza, violenza e lesioni ad un pubblico ufficiale, nonchè precedenti per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio per i quali era stata già arrestata due volte».

Nelle occasioni precedenti, ha ricordato Maroni, il personale della Guardia di finanza aveva «sequestrato notevole una quantità di sostanze stupefacenti, addirittura decine di chili. Ovviamente, con questi precedenti, la polizia ha ritenuto opportuno accompagnare la signora presso la locale sezione dell'agenzia delle dogane per le perquisizioni di competenza doganale, sempre nel rispetto delle modalità e delle garanzie, tra cui l'esclusiva presenza di personale femminile». «La signora - ha proseguito Maroni - ha mostrato subito segni di contrarietà dando in escandescenze. Questa reazione incontrollata ha vanificato i tentativi di controllo effettuati dalle operatrici, contro cui la signora ha gettato i propri indumenti dopo essersi spogliata quasi completamente».

A quel punto, la funzionaria doganale, per «chiedere l'autorizzazione ad eseguire gli accertamenti sanitari per rintracciare eventuali sostanze stupefacenti, ha chiesto l'intervento del magistrato di turno che ne ha disposto l'accompagnamento presso l'ospedale. Il forte stato di agitazione della donna ha richiesto l'intervento del personale medico per sedare e accompagnare l'interessata preso il policlinico Casilino». Nel corso della ricostruzione dei fatti Maroni ha sottolineato che «la signora è stata messa in contatto con il proprio legale di fiducia il quale ha tentato invano di convincerla a sottoporsi ai controlli di polizia ritenuti assolutamente legittimi. Anche dopo gli esami radiografici, la signora si è sempre rifiutata di rivestirsi, pur disponendo dei vestiti. A seguito di ciò è stata denunciata per il reato di calunnia e resistenza a pubblico ufficiale».

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha detto che il governo «non sottovaluta» i recenti episodi di razzismo avvenuti nei confronti di immigrati ma che bisogna evitare gli «allarmismi» che sono talvolta frutto di «strumentalizzazioni» Il titolare del Viminale, rispondendo al querstion time alla Camera a una interrogazione dell'on. Michele Vietti dell'Udc, ha ribadito che non «c'è un allarme razzismo in Italia», sottolineato che quotidianamente forze dell'ordine e magistratura sono impegnate a contrastare «episodi di criminalità di tutti i tipi». «Alcuni di questi - ha proseguito Maroni - possono essere ricondotti ad una matrice di tipo razzista, ma non tutti quelli che sono stati denunciati come episodi di stampo razzista tali da invocare un'emergenza, sono riconducibili a quella matrice».

La Stampa

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