MONDIALI SUDAFRICA 2010: BUFFON CI CREDE,LA MIA ITALIA VUOLE UN ALTRO MESE EPICO =
(AGI/ITALPRESS) - Milano, 8 giu. - "Quando ci sono avvenimenti
come il Mondiale, a qualcuno si surriscaldano i centri
nervosi". Parla Gigi Buffon, lo fa alla 'Gazzetta dello Sport'
nell'ultimo giorno di vacanza prima della partenza per il
Sudafrica e l'inizio ufficiale dell'avventura azzurra ai
Mondiali. Dalla vicenda dell'inno di Marchisio ("Non credo che
abbia detto cose del genere") alle parole di Calderoli ("La
Nazionale e' una platea che fa gola, ci siamo abituati"), il
'portierone' parla di tutto. Di Marcello Lippi ad esempio, che
"non s'e' ammorbidito per niente rispetto al 2006. Almeno con
noi e' tale e quale: si vede che ci crede fortissimamente. E
non so se ci sta contagiando, o se siamo della stessa specie.
Ma vogliamo regalarci un altro mese epico, ne siamo sicuri".
Non conta il fatto che il ct, dopo i Mondiali, lascera' il
posto a Prandelli ("Quando sei al Mondiale la tua testa e' solo li', non c'e' spazio per altro", assicura), contera' piuttosto avere uno spirito alla Francesca Schiavone, che "e' arrivata grazie a lavoro, sacrificio, dedizione. Io - dice Buffon - penso ci siano anche grandi qualita' personali". Dispiaciuto per Grosso, Buffon punta su Bonucci ("ha qualita' e personalita'"), e sottolinea che un successo in Sudafrica
sarebbe "soltanto vincere, per come e' concepito il calcio da
noi. Oppure arrivare ai quarti, contro Brasile e Spagna, e
giocarsela alla pari. Uscire, in caso, senza rimpianti".
Intervistato anche da 'Repubblica', il numero uno della
Juventus prova a spiegare il perche' dello scetticismo che gira attorno alla Nazionale: "Perche' il percorso fatto e i
risultati ottenuti dopo il 2006 non ci fanno essere i
favoritissimi, ma l'unica squadra piu' favorita degli altri e'
sempre e solo il Brasile. E poi forse ci sottovalutano perche'
non abbiamo nomi di grido come Messi, Ronaldo e compagnia
cantante". Ma, continua Buffon, "tra una settimana
rinfrescheremo la memoria all'Italia intera. Una tuffo nella
retrospezione lo stiamo facendo anche noi. Ci servira' per
avere ulteriore stima in noi stessi, ma anche perche' i nostri
avversari maturino ulteriore rispetto nei confronti
dell'Italia". "Noi siamo curiosi. Sappiamo che ci sono squadre
con piu' assi nella manica, pero' come nel 2006 si puntera'
sulla forza del gruppo, che in competizioni cosi' brevi non e'
cosa da poco. E diventa moltissimo se i migliori di noi
raggiungeranno una condizione ottimale". E i fuoriclasse, in
questa Nazionale, ci sono: "Pirlo, De Rossi, Chiellini,
Cannavaro e, senza falsa modestia, Buffon. E in piu' uscira' un jolly dal mazzo, come Grosso nel 2006. Mi auguro che stavolta
sia un attaccante. Se Di Natale segnasse 5-6 gol non mi
sorprenderebbe. Se giocasse nel Barcellona avrebbe il posto
fisso". Parola di numero uno.
martedì 8 giugno 2010
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