Gli agricoltori e allevatori hanno già annunciato manifestazioni di piazza per tutta la settimana e i diplomatici, sostenuti dal ministro degli esteri Frattini, hanno indetto lo sciopero per il 26 luglio, ossia alla vigilia della settima conferenza che riunirà a Roma tutti gli ambasciatori del Paese.
I VIGILI DEL FUOCO. L'iniziativa è stata organizzata dai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil - Vigili del fuoco che, "ferme restando le critiche espresse sull'iniquità della manovra finanziaria in discussione al parlamento, denunciano con forza gli effetti negativi e le pesanti ricadute che gli interventi previsti dal governo produrranno sul servizio prestato al paese dai Vigili del fuoco e sulle condizioni complessive del personale". In una nota i sindacati "ribadiscono le forti preoccupazioni della categoria per la mancata esigibilità delle risorse economiche previste per legge, che consentirebbero la chiusura del contratto nazionale di lavoro scaduto ormai da 30 mesi".
I DIPLOMATICI. C'è tensione nel governo in vista dello sciopero degli ambasciatori e Franco Frattini parla della manovra come di "una risposta errata a un'esigenza giusta". Ieri, poche ore prima della sua partenza per Kabul, il ministro ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera sulla "guerra in casa" che si profila all'orizzonte.
Il titolare della Farnesina difende la levata di scudi degli ambasciatori, in particolare di fronte alle cosiddette "promozioni bianche", ossia scatti di carriera senza aumento di stipendio: "una lesione grave dei diritti" che "spero si possa correggere prima dell'entrata in vigore, nel gennaio 2011".
Intanto il relatore del testo sulla manovra, Gioacchino Alfano (Pdl), ritiene che ci siano questioni da approfondire, ma avverte che non presenterà nessuna proposta di modifica perchè non ci sono i tempi. Qualche emendamento dovrebbe arrivare invece dai singoli deputati di maggioranza. Il via libera della commissione è dunque previsto per giovedì di questa settimana e l'approdo in Aula - dove come in Senato è previsto che il governo ponga la questione di fiducia - per la prossima settimana.
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