La madre superiora voleva che si ritirassero in una casa di riposo
Come Thelma e Louise, le due suorine, di 86 e 82 anni, sono scappate dal convento di Saint Joseph di Roquebrune Cap Martin portandosi dietro quelle poche cose che avevano, le memorie di una vita tutte chiuse in un bagaglio con la pancia piena, stretto malamente da una cinghia fermata all'ultimo foro. Sono uscite dalla porta in fondo al corridoio, senza voltarsi, una sera di pochi giorni fa, che venivano i tuoni da lontano.
La Madre Conventuale, Colette Philibert, le aveva chiamate tempo prima, per dire loro che ormai erano anziane e che avrebbero dovuto ritirarsi in una casa di riposo, nell'Ardè che, l'istituto Saint Peray. Aveva anche fissato una data, il 19 agosto, in una lettera che aveva scritto a tutt'e due, e pure a una terza sorella, ancora più anziana, madre Maurice Marie, di 89 anni. In realtà, non è che ce l'avesse con loro. Il fatto è che la gerarchia ecclesiastica ha deciso di voler vendere il convento, e quindi alcune suore non possono essere rimandate in un altro posto. Vanno semplicemente spedite in ospizio. Madre Marie Daniel, di 86 anni, e madre Saint Denis, di 82, che era l'ex responsabile della scuola di Saint Joseph, a Roquebrune Cap Martin, non ce l'hanno fatta. Hanno parlato anche con l'altra sorella, hanno pensato alla loro vita, a quel che facevano da quando erano arrivate lì, quando avevano trent'anni e avevano scelto quest'esistenza. Insegnavano religione e aiutavano i vecchi e i bambini. Hanno detto: «E' l'unica cosa che sappiamo fare. Continueremo a farla».
Così hanno deciso di scappare. Anche mentre tutti i loro familiari e i loro amici continuavano a protestare scandalizzati. Le tre suorine stavano ad ascoltare e dicevano «noi lì non andiamo». Poi dieci giorni fa, madre Maurice Marie è caduta e si è rotta una gamba. E' finita in ospedale e non ha potuto scappare con le altre. Nel frattempo suor Colette, stretta fra le rimostranze indignate dei parenti, continuava ad anticipare la loro partenza, come racconta Henry Vivier, che è uno dei nipoti di madre Maurice: «Avevano detto il 19 agosto. Poi ci hanno comunicato che dovevano andare il via il 5. Alla fine, dopo che tutti noi ci eravamo opposti, hanno deciso che il 22 luglio sarebbero entrate nella casa di riposo. Non si può fare una cosa così. Noi abbiamo pianto per loro». Così, nella sera di venerdì scorso, le due suorine hanno preso la porta con il loro bagaglio. Al convento si devono essere spaventate, perché hanno fatto una denuncia alla gendarmerie. E allora il commissario Richard Gianotti della polizia di Mentone si è messo sulle loro tracce. Non è che ci ha messo molto a ritrovarle, perché madre Marie e madre Saint Denis sono molto popolari da queste parti. Se le ricordano dagli Anni Sessanta quando arrivarono per insegnare religione ai bambini. Gli stessi ora diventati adulti che hanno protestato con il convento e che ora le hanno aiutate. Il commissario sorride sornione: «Sappiamo dove sono. Stanno bene, e non hanno bisogno di niente».
Lui per ritrovarle aveva fatto come in un'indagine dei film, mandando qualche suo agente sotto copertura nella Chiesa del Sacre Coeur, un grande complesso religioso che dista in linea d'aria 150 metri dal Casinò, e stando sulle tracce dei parrocchiani più fedeli, quelli che dovevano conoscerle bene. In effetti è stato così. Ha fatto in fretta a ritrovarle. Forse le due sorelle avevano preparato tutto, o forse nemmeno. Quella mattina, appena infiacchite per la vizza calura di quest'estate, sotto un cielo bianco come uno schermo vuoto, madre Marie Daniel e madre Saint Denis si erano fatte portare, teneramente sospinte tra la folla di turisti - più di trentamila bagnanti nelle vacanze di lusso alle porte di Montecarlo -, in questo appartamentino degli amici, dove le case sono più fitte e la fuga più sicura, quartiere residenziale di Mentone, e il mare che ti guarda dalla finestra, come se avesse una vita da raccontarti. Anche loro hanno un mucchio di cose da raccontare, è che magari non ne hanno più voglia. Il commissario Gianotti, comunque, non vuole dire dove sono: «Che cosa hanno fatto? Non c'è mica reato...». Thelma e Louise erano un'altra cosa. Loro sono suorine. Adesso, madre Colette Philibert ha fatto pubblica retromarcia. E' lì che le sta pregando: «Tutto quello che vogliamo è che tornino con noi, che rientrino presto in convento». Non lo dice che non dovranno più andar via, ma è come se l'avesse detto.
Poveretta. Non ha colpa neanche lei. Se le chiudono il convento, cosa le resta da fare? E come poteva pensare che chi ha obbedito tutta la vita, chi l'ha passata sempre ad aiutare gli altri, si sarebbe ribellata un giorno, come Thelma e Louise, solo per non andare in un'ospizio?
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