Europa. Pochi gli appuntamenti significativi in Europa. Durante la settimana sono attesi la
pubblicazione dell'indice preliminare sulla fiducia dei consumatori di luglio (atteso stabile a -17
punti), il ventaglio dei PMI di luglio (Manifattura, Servizi e Composito), attesi in lieve flessione
rispetto al periodo precedente, e il dato sui nuovi ordini all'industria di maggio, che dovrebbe
registrare una leggera contrazione (-0,05% m/m da +0,55% precedente). Con riferimento ai
singoli Paesi segnaliamo la pubblicazione dei PMI Manifattura e Servizi in Francia e Germania
(con previsioni entrambi al ribasso), oltre all'indice IFO tedesco di luglio, che dovrebbe registrare
ancora un andamento al ribasso, incorporando i timori legati alla crisi di fiducia per la
sostenibilità del debito pubblico.
Italia. Pochi i dati rilevanti in calendario durante la settimana in Italia. In uscita i dati sugli ordini
all'industria (attesi in calo a 0,2% m/m da 4,7% precedente), il fatturato industriale e le vendite
al dettaglio di maggio, che dovrebbero registrare una variazione positiva dopo la performance
negativa di aprile (+0,15% m/m da –0,3%). Segnaliamo, inoltre, l'indice di fiducia dei
consumatori di luglio, previsto in leggero calo a 104 dal precedente 104,4.
USA. La settimana statunitense si presenta povera di dati. Segnaliamo il dato sulle vendite di case
esistenti di giugno, atteso in flessione su base mensile, e gli indicatori anticipatori di giugno
(aspettative a -0,3% da +0,4% di maggio). Infine, in calendario la pubblicazione dei consueti
dati settimanali (sussidi di disoccupazione e fiducia ABC).
Focus della settimana
In attesa degli "stress test". Venerdì 23 luglio vedrà la pubblicazione dei cosiddetti "stress test"
su 91 banche europee. Si tratta di una simulazione realizzata dalle Autorità bancarie europee, in
collaborazione con la BCE e con la Commissione Europea, per verificare la solidità del settore nel
Vecchio Continente. L'iniziativa, già programmata dalla fine dello scorso anno, è stata
recentemente ampliata per considerare un maggior numero di banche nel campione ed è stata
oggetto di particolare attenzione dei mercati finanziari dopo la crisi greca dello scorso maggio.
La possibilità che le difficoltà di un paese e il conseguente aumento dei tassi d'interesse dei titoli
di stato possa danneggiare le banche e mettere in dubbio la loro solidità rappresenta il principale
timore dei mercati finanziari. Lo "stress test", attraverso l'adozione di ipotesi macroeconomiche
e di mercato pessimistiche, si pone l'obiettivo di individuare le banche più deboli e indurle a
provvedere ad un rafforzamento della propria posizione patrimoniale. Le prime indiscrezioni
(prevalentemente dichiarazioni di esponenti politici o valutazioni di analisti, fonte Bloomberg)
darebbero un quadro tutto sommato ottimistico sull'esito dei risultati, anche se non
mancherebbero le banche con la necessità di rafforzarsi, persino con l'utilizzo del Fondo
europeo recentemente istituito (EFSF, European Financial Stability Facility).
Cfr. Intesasanpaaolo
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