sabato 24 luglio 2010

Cinema: Stallone fa infuriare il Brasile

L'attore dopo le riprese del suo ultimo film "The Expendables": «Avremmo potuto uccidere
i brasiliani e ci avrebbero anche ringraziato». In Rete scoppia
la rivolta: "Boicottiamolo"

"Cala boca Stallone". Ovvero chiudi la bocca. Basta digitare la frase online per vedere comparire una valanga di commenti contro il "macho" di Hollywood. Sylvester, che è tornato a vestire sul grande schermo i panni dell'eroe stile Rambo con il film "The Expendables" - pellicola tutta calci e pugni - ha fatto infuriare i brasiliani. E anche in Rete è scoppiato un vero e proprio "caso". Il divo è finito nel mirino del Web per un'intervista rilasciata a "Variety" sul suo lungometraggio, in uscita negli Stati Uniti il 13 agosto, in cui sosteneva che in Brasile ci fosse una maggiore libertà nell'uso di armi e violenza. «Girare in quel Paese e è stato bellissimo, avremmo potuto ucciderli, far esplodere interi villaggi e loro ci avrebbero anche ringraziato»: queste le parole incriminate che hanno immediatamente scatenato la bufera sull'attore.

Qualcuno ha pensato di non fargliela passare liscia e ha lanciato una campagna di protesta su Internet. Su Twitter è un continuo botta e risposta senza sosta. «Rovina l'immagine del nostro Paese, è indecente», recita un messaggio. «Perchè non la smette di dire frasi senza senso, stia zitto!», commenta un altro ragazzo arrabbiato. Il coro di critiche è unanime: «Ci vuole denigrare, ora ci vendicheremo». La vendetta è subito scattata. Così, proprio come in un film d'azione, i brasiliani si sono "armati" di computer e hanno dato il via alla "guerra digitale". Il boicottaggio è iniziato. C'è, infatti, chi ha minacciato di rendere scaricabili alcune scene del film, che rischia così di essere un enorme flop. Le scuse della star dal sangue italiano non sono bastate a placare la furia brasiliana.

Pare, inoltre, che Stallone non si sia comportato benissimo con i "verde oro". Come insinuano aluni post su Twitter dopo le riprese avrebbe scordato di pagare alcuni dei collaboratori locali, che non si sono fatti ripetere due volte di partecipare alla "rivolta". Anzi, forse sono stati proprio loro ad accendere i primi focolai, impossessandosi degli spezzoni del film che sarebbero poi finiti su Internet.

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