In effetti tutta l'architettura dell'operazione - curata per Lavazza da Sonenshine Partners di New York e da Borghesi Colombo & Associati di Milano - sembra indicare un'alleanza industriale sempre più stretta fra Lavazza e il nuovo alleato americano. E forse non è un caso che un'azienda liquida come quella torinese (480 milioni di cassa, caso raro di posizione finanziaria netta positiva) abbia preferito affidarsi a due boutique finanziarie, piuttosto che alle grandi banche italiane per i progetti di crescita. Ad ogni modo Lavazza investirà nel gruppo americano attraverso la sottoscrizione di nuove azioni: si tratta di un aumento di capitale riservato ai torinesi che aiuterà Green Mountain a sostenere la propria espansione. In un primo momento gli italiani avranno un "osservatore" nel board della società di Waterbury, nel Vermont; in seguito, probabilmente nel 2012, la governance sarà perfezionata con l'ingresso di un consigliere indicato da Torino.
Come racconta l'ad Gaetano Mele l'intesa fra i due gruppi "è maturata nel giro di pochi mesi". Green Mountain, infatti, è leader negli Usa nel comparto del caffè americano in cialde ma non è presente all'estero "mentre noi abbiamo la tecnologia per l'espresso in cialde - precisa Mele - e siamo radicati in paesi come l'India, l'Argentina e il Brasile". Insomma, l'accordo era nell'ordine delle cose. E così, dopo aver visitato gli impianti Lavazza di Gattinara, Lawrence J. Blanford, ad e presidente di Gmcr, si è convinto a stringere.
L'alleanza si svilupperà in due tempi. In un primo momento, Gmcr distribuirà e venderà negli Usa e in Canada le attuali macchine da caffè espresso in cialde, basate sulla tecnologia di Lavazza per l'uso domestico. Intanto i due partner stanno lavorando a un secondo accordo in base al quale svilupperanno assieme nuove macchine da caffè espresso, con relative cialde, tutto prodotto ancora da Lavazza. A partire dal 2012 queste macchine affiancheranno i sistemi a cialde per il caffè filtro prodotte da Keurig, una dei principali divisioni di Gmcr. Nespresso è avvisata.
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