Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, nasce il 25 settembre 1955 a Roncocesi, paese agricolo della provincia di Reggio Emilia. La sua prima passione è il calcio: dopo le prime esperienze all'oratorio, il giovanissimo Adelmo entra nei pulcini della Reggiana come portiere. Già alle scuole elementari il maestro lo chiama bonariamente "zucchero e marmellata".
Figlio di contadini, Fornaciari rimarrà sempre legato alla sua terra. A Reggio Emilia inizia a suonare la chitarra, grazie all'ausilio di uno studente americano di colore che frequenta la Facoltà di Veterinaria a Bologna. Strimpella canzoni dei
Beatles,
Bob Dylan e dei Rolling Stones.
Nel 1968 la famiglia si trasferisce per lavoro a Forte dei Marmi, in Versilia. La musica ormai scorre nelle vene del piccolo Zucchero tanto che si può già parlare di amore per il rhythm'n'blues. Mette in piedi una piccola band dal nome "Le nuove luci", ragazzi come lui con cui comincia a suonare nelle balere locali. Intanto frequenta l'istituto tecnico industriale a Carrara; poi si iscrive all'Università presso la facoltà di Veterinaria, senza però concludere gli studi accademici. In questo periodo si sotiene già in modo autonomo con l'attività di musicista: compie tournèe con i "Sugar & Daniel" (Daniel è il cantante del gruppo mentre Zucchero suona la chitarra e il sax) fino al 1978, poi forma i "Sugar & Candies", con i quali inizia anche a comporre brani.
L'amore per il blues rimane alla base del suo sforzo di percorrere strade più "italiane". Le atmosfere romantiche a cui si ispira sono quelle di
Fred Bongusto, per cui scrive "Tutto di te"; poi accade che Zucchero scriva per un giovane rappresentante del genere melodico, Michele Pecora. Quest'ultimo con "Te ne vai" ottiene un grosso successo estivo e a Zucchero viene di colpo aperta la strada della professione di autore.
E' il 1981 quando Gianni Ravera, colpito dal timbro della sua voce, spinge Zucchero ad affrontare il Festival di Castrocaro in qualità di interprete. Zucchero vince, ottiene un contratto con la Polygram e l'anno successivo partecipa al Festival di Sanremo. Il risultato non è entusiasmante, e anche le partecipazioni successive non gli varranno grandi risultati nel concorso. Tuttavia la sua "Donne" (partecipazione al Festival di Sanremo del 1985) verrà spesso presa come esempio di canzone ignorata all'interno della manifestazione, ma capace comunque di trovare un meritato posto tra le più belle canzoni italiane di sempre.
Nel 1983 incide il suo primo album che si intitola "Un po' di Zucchero". E' nel 1985 che la carriera artistica prende il volo: dopo aver proposto (con la Randy Jackson Band) a Sanremo la già citata "Donne" esce l'album "Zucchero & Randy Jackson Band" che gli regala successo e credibilità. Da qui in avanti l'ascesa e i successi di Zucchero non conosceranno pause.
Nel 1986 pubblica l'album "Rispetto"; collabora con
Gino Paoli che con Zucchero compone "Come il sole all'improvviso" e scrive il testo di "Con le mani"; "Senza una donna" verrà incisa in inglese con Paul Young nel 1991 e raggiungerà il quarto posto nella classifica inglese.
Durante una vacanza per il capodanno del 1990, insieme a
Dodi Battaglia, Fio Zanotti, Maurizio Vandelli, Michele Torpedine e Umbi Maggi, forma la band "I Sorapis", formazione goliardica tuttavia convincente. Con "I Sorapis" pubblica l'album "Walzer d'un Blues" (1993), registrato in una settimana a casa del bassista.
Il successo di Zucchero viene confermato nel 1989 con l'album "Oro, incenso e birra", che diviene l'album più venduto della storia italiana (prima di uscire aveva già quasi un milione di prenotazioni). Tra i brani inclusi vi sono "Diavolo in me" e la dolcissima "Diamante" (testo di Francesco De Gregori), dedicata alla nonna del cantante, che si chiamava proprio Diamante.
A partire da questo periodo saranno numerosissime le collaborazioni con artisti internazionali, tra i quali Paul Young, Joe Cocker,
Luciano Pavarotti (con il maestro interpreta il brano "Miserere", incluso nell'omonimo album del 1992), Fernando Fher Olvera,
Eric Clapton,
Stevie Ray Vaughan.
Nel 1992 Zucchero rappresenta l'Italia (l'unico artista di casa nostra ad essere invitato) al "
Freddie Mercury Tribute", concerto dedicato alla memoria del cantante dei Queen prematuramente scomparso a causa dell'Aids: in questo contesto inizia la collaborazione musicale e l'amicizia che legherà Zucchero con il chitarrista
Brian May e il batterista Roger Taylor.
Due anni dopo è l'unico italiano a partecipare al concerto "Woodstock 1994".
Tra gli altri grandissimi successi dell'artista emiliano ricordiamo "X colpa di chi?" (inclusa nell'album "Spirito DiVino", 1995), "Così celeste" (insieme con Cheb Mami) e "Il grande baboomba" con cui vince il Festivalbar 2004.
Grande successo ha avuto anche la collaborazione con il gruppo messicano dei Maná. Con questi, tra le altre cose, ha cantato "Baila Morena" e ha partecipato all'album "Revolución de amor" cantando con Maná la fortunata canzone "Eres mi religión".
Nell'album "Zu & Co." (2004) duetta con alcuni grandi della musica: negli Stati Uniti raggiunge le 200.000 copie vendute, grazie anche alla distribuzione nei locali della catena Starbucks. Del successo di Zucchero negli USA parleranno anche il "Wall Street Journal Europe" e il "Los Angeles Times".
Nel 2006 esce l'album "Fly", che rappresenta un cambiamento rispetto ai dischi precedenti, con uno stile più pop, molte ballate, e collaborazioni d'autore con artisti quali
Ivano Fossati e
Jovanotti.
Nel 2007 esce "All the Best" che include il singolo "Wonderful Life" (cover di un brano di successo del 1987 dell'inglese Black), lanciato a livello mondiale.
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