Genova, le donne italiane tornano a fare le colf
GENOVA - «Il lavoro domestico non lo fanno più solo le donne straniere, ma le difficoltà economiche delle famiglie hanno fatto tornare genovesi e liguri a questi lavori», dice Carmela Minniti, presidente ligure di Federconsumatori che dal suo osservatorio è a contatto quotidiano con questa nuova realtà.
A metterla sotto ai riflettori è stato il presidente della Regione Claudio Burlando, che pochi giorni fa aveva raccontato di aver ricevuto una delegazione della Federcasalinghe: «mi hanno detto che le donne sono tornate ai lavori domestici ad ore, e noi pensiamo che interventi come quello della "mamma accogliente", una sorta di mini-asilo a domicilio con una mamma che oltre al suo può accogliere al massimo altri tre bambini, possa avere non solo il significato di ampliare il numero di posti disponibili per i bimbi nella fascia fino ai 3 anni ma anche di alleviare le difficoltà economiche delle famiglie», dal momento che ciascuna di queste mamme prenderà circa 10 mila euro all'anno per occuparsi anche degli altri bambini.
Dunque, la crisi economica fa tornare le donne a lavorare ad ore in casa d'altri: un modo per sopperire all'assenza di un impiego stabile e anche per avere introiti da un'attività compatibile con le esigenze della propria famiglia, certo più che un impiego ad orari rigidi. E' un fenomeno che fa tornare in mente gli anni sessanta e settanta. Poi a partire dagli anni ottanta il fenomeno era andato lentamente digradando, fino a vedere una buona maggioranza di straniere occuparsi dei lavori domestici.
«Non è più così - racconta Carmela Minniti - , ormai la figura della casalinga non esiste più, tutte sono costrette a lavorare ed hanno dovuto mettere maggiore attenzione nel far quadrare il bilancio. Si sono prese questa responsabilità in più, come accadeva in passato». La crisi economica riporta in auge la ricerca dei piccoli lavori a ore. Magari in nero. Ma meglio così che niente.
Racconta Minniti: «Sono molte le donne che cercano contatti, che chiedono, soprattutto per poter andare a stirare a ore nelle case, o a fare le pulizie, anche in negozi o uffici». Tutto va bene, anche l´impegno circoscritto nel tempo (uno, due giorni) di "dare una mano" a chi, ad esempio, sta traslocando e deve fare le pulizie straordinarie della nuova casa. L'attività che invece rimane in gran parte appannaggio delle donne straniere è e rimane quella di badante. «E' più complesso, per chi ha famiglia, gestire un anziano giorno e notte, rimanendo a dormire in casa della persona che si assiste - racconta Minniti - Le donne preferiscono impegni ad ore. Però le notti di assistenza ad anziani, che vengono anche ben retribuite, quando hanno occasione le fanno volentieri».
Il nuovo fenomeno, indotto da un costo della vita che continua a lievitare senza che gli introiti delle famiglie possano tenere il passo, è palpabile anche su internet. Sono decine le inserzioni di donne genovesi che cercano lavoro a ore a domicilio e sono avvisi di questo tenore: «Sono italiana, cerco urgentemente lavoro di pulizie»; «signora italiana offresi per stiratura eventualmente anche al proprio domicilio»; «sono una ragazza italiana, seria e madre di famiglia, mi offro per pulizie e commissioni varie». Carmela Minniti racconta di situazioni che vanno dalla donna separata a mogli «i cui mariti hanno perso il lavoro». E soprattutto di famiglie in cui far quadrare il bilancio è diventato un equilibrismo impossibile.
A metterla sotto ai riflettori è stato il presidente della Regione Claudio Burlando, che pochi giorni fa aveva raccontato di aver ricevuto una delegazione della Federcasalinghe: «mi hanno detto che le donne sono tornate ai lavori domestici ad ore, e noi pensiamo che interventi come quello della "mamma accogliente", una sorta di mini-asilo a domicilio con una mamma che oltre al suo può accogliere al massimo altri tre bambini, possa avere non solo il significato di ampliare il numero di posti disponibili per i bimbi nella fascia fino ai 3 anni ma anche di alleviare le difficoltà economiche delle famiglie», dal momento che ciascuna di queste mamme prenderà circa 10 mila euro all'anno per occuparsi anche degli altri bambini.
Dunque, la crisi economica fa tornare le donne a lavorare ad ore in casa d'altri: un modo per sopperire all'assenza di un impiego stabile e anche per avere introiti da un'attività compatibile con le esigenze della propria famiglia, certo più che un impiego ad orari rigidi. E' un fenomeno che fa tornare in mente gli anni sessanta e settanta. Poi a partire dagli anni ottanta il fenomeno era andato lentamente digradando, fino a vedere una buona maggioranza di straniere occuparsi dei lavori domestici.
«Non è più così - racconta Carmela Minniti - , ormai la figura della casalinga non esiste più, tutte sono costrette a lavorare ed hanno dovuto mettere maggiore attenzione nel far quadrare il bilancio. Si sono prese questa responsabilità in più, come accadeva in passato». La crisi economica riporta in auge la ricerca dei piccoli lavori a ore. Magari in nero. Ma meglio così che niente.
Racconta Minniti: «Sono molte le donne che cercano contatti, che chiedono, soprattutto per poter andare a stirare a ore nelle case, o a fare le pulizie, anche in negozi o uffici». Tutto va bene, anche l´impegno circoscritto nel tempo (uno, due giorni) di "dare una mano" a chi, ad esempio, sta traslocando e deve fare le pulizie straordinarie della nuova casa. L'attività che invece rimane in gran parte appannaggio delle donne straniere è e rimane quella di badante. «E' più complesso, per chi ha famiglia, gestire un anziano giorno e notte, rimanendo a dormire in casa della persona che si assiste - racconta Minniti - Le donne preferiscono impegni ad ore. Però le notti di assistenza ad anziani, che vengono anche ben retribuite, quando hanno occasione le fanno volentieri».
Il nuovo fenomeno, indotto da un costo della vita che continua a lievitare senza che gli introiti delle famiglie possano tenere il passo, è palpabile anche su internet. Sono decine le inserzioni di donne genovesi che cercano lavoro a ore a domicilio e sono avvisi di questo tenore: «Sono italiana, cerco urgentemente lavoro di pulizie»; «signora italiana offresi per stiratura eventualmente anche al proprio domicilio»; «sono una ragazza italiana, seria e madre di famiglia, mi offro per pulizie e commissioni varie». Carmela Minniti racconta di situazioni che vanno dalla donna separata a mogli «i cui mariti hanno perso il lavoro». E soprattutto di famiglie in cui far quadrare il bilancio è diventato un equilibrismo impossibile.
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