domenica 5 ottobre 2008

Adolescenti: «prende peso» chi dorme troppo poco

Adolescenti: «prende peso» chi dorme troppo poco

Lo ribadisce una ricerca australiana su larga scala. E «non vale» recuperare nel week-end le ore perse

Far i 13 e i 18 anni sono necessarie dalle 8 ore e mezzo a 9 ore e mezzo di sonno a notte (Ansa)
Mangiare meno è fondamentale per non ingrassare troppo. ma anche una corretta «igiene del sonno» può aiutare, soprattutto gli adolescenti. Dormire poco favorisce infatti l'obesità nei più giovani e determina scarso rendimento scolastico, poiché causa deficit di attenzione e di memoria; oltre a dare origine a problemi futuri di ansia, depressione e ad una vulnerabilità più elevata alle malattie.

LO STUDIO - Lo ribadisce a chiare lettere una ricerca condotta da Tim Olds, docente di scienze della salute dell'università del Sud Australia. L'indagine, su larga scala, ha analizzato tra il 2001 e il 2007 ben 4mila fra ragazzi e ragazze di età compresa fra i 9 e i 18 anni. «Dalla ricerca emerge che i ragazzi più snelli dormono in media 20 minuti in più degli obesi», ha spiegato Olds, «e dormire poco innesca ormoni deputati alla stimolazione dell'appetito».
«Metà dei bambini australiani dorme poco durante la settimana, mentre il 25% non riposa a dovere durante il weekend», ha sottolineato l'esperto, citando anche i risultati di uno studio della National Sleep Foundation'degli Stati Uniti, secondo cui gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni hanno bisogno da 8 ore e mezzo a 9 ore e mezzo di sonno, mentre i ragazzi più giovani possono aver una necessità fisiologica che va dalle 9 alle 11 ore, al contrario delle 8 degli adulti.

COMPENSARE NEL WEEK-END NON SERVE - Secondo la ricerca di Olds, i ragazzi australiani perdono circa un'ora di sonno ogni notte, e le ore che recuperano il sabato o la domenica non compensano il debito contratto durante la settimana. «I compiti, le attività sportive ed extrascolastiche, hanno spostato sempre più in avanti l'ora in cui i giovani vanno a letto», ha detto. «Occorrerebbe ripensare l'orario scolastico, renderlo più flessibile, o cominciare più tardi la scuola», ha concluso. Chris Davison, direttrice della Scuola di educazione all'Università del Nuovo Galles del Sud , osserva che molti problemi fisici e psicologici nascono dalla carenza di sonno, ma non concorda sull'opportunità di spostare l'orario scolastico una o due ore in avanti, perchè sfavorirebbe chi si alza presto al mattino. Suggerisce invece di inserire nei programmi di scuola media materie a scelta da frequentare nelle ultime ore della giornata, e di evitare che i ragazzi abbiano nelle proprie camere computer, telefonini e ogni genere di apparecchi elettronici, che rappresentano i pericoli maggiori per il buon riposo.

Corriere.it

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