Il Papa: "Aiutare profughi e rifugiati", Nuovo appello dei Benedetto XVI:
«La Chiesa parli a tutti i migranti»
«La Chiesa parli a tutti i migranti»
Nuovo appello del Papa per l'accoglienza degli immigrati, e «in particolare rifugiati e profughi», di cui occorre «farci carico»: lo ha fatto nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, diffuso oggi dalla sala stampa. «Io vi accoglierò e sarò per voi come un padre e voi mi sarete come figli e figlie», ha affermato citando il vangelo. «Se di questo siamo consapevoli - ha aggiunto con una domanda retorica - come non farci carico di quanti, in particolare rifugiati e profughi, si trovano in condizioni difficili e disagiate?».
«Come non andare incontro alle necessità di chi è di fatto più debole e indifeso - ha proseguito il pontefice nel suo messaggio per la 95/a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che ricorrerà il 18 gennaio del 2009 - segnato da precarietà e da insicurezza, emarginato, spesso escluso dalla società? A loro - ha insistito - va data prioritaria attenzione» perchè, dice citando San Paolo - «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perchè nessun uomo possa gloriarsi davanti a Diò».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200810articoli/37173girata.asp
Il Papa ha poi esortato a «vivere in pienezza l'amore fraterno senza distinzioni di sorta e senza discriminazioni, nella convinzione che è nostro prossimo chiunque ha bisogno di noi e noi possiamo aiutarlo». L'esempio è, ancora una volta quello di san Paolo, di cui si celebra quest'anno il bimillenario, «umile-grande Apostolo e migrante, evangelizzatore di popoli e culture». «Ci sproni a comprendere - auspica Benedetto XVI - che l'esercizio della carità costituisce il culmine e la sintesi dell'intera vita cristiana». «Non stanchiamoci di proclamare e testimoniare questa Buona Novella con entusiasmo - ha aggiunto - senza paura e risparmio di energie. Nell'amore è condensato l'intero messaggio evangelico e gli autentici discepoli di Cristo si riconoscono dal mutuo loro amarsi e dalla loro accoglienza verso tutti». Infine, il Papa benedice «quanti sono impegnati nell'aiutare i migranti e, più in generale, il vasto mondo dell'emigrazione».
«Come non andare incontro alle necessità di chi è di fatto più debole e indifeso - ha proseguito il pontefice nel suo messaggio per la 95/a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che ricorrerà il 18 gennaio del 2009 - segnato da precarietà e da insicurezza, emarginato, spesso escluso dalla società? A loro - ha insistito - va data prioritaria attenzione» perchè, dice citando San Paolo - «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perchè nessun uomo possa gloriarsi davanti a Diò».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200810articoli/37173girata.asp
Il Papa ha poi esortato a «vivere in pienezza l'amore fraterno senza distinzioni di sorta e senza discriminazioni, nella convinzione che è nostro prossimo chiunque ha bisogno di noi e noi possiamo aiutarlo». L'esempio è, ancora una volta quello di san Paolo, di cui si celebra quest'anno il bimillenario, «umile-grande Apostolo e migrante, evangelizzatore di popoli e culture». «Ci sproni a comprendere - auspica Benedetto XVI - che l'esercizio della carità costituisce il culmine e la sintesi dell'intera vita cristiana». «Non stanchiamoci di proclamare e testimoniare questa Buona Novella con entusiasmo - ha aggiunto - senza paura e risparmio di energie. Nell'amore è condensato l'intero messaggio evangelico e gli autentici discepoli di Cristo si riconoscono dal mutuo loro amarsi e dalla loro accoglienza verso tutti». Infine, il Papa benedice «quanti sono impegnati nell'aiutare i migranti e, più in generale, il vasto mondo dell'emigrazione».
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