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...Continueremo a chiamarlo Trinità
Nato da madre tedesca a Venezia il 29 marzo 1939, il suo vero nome è Mario Girotti. Trascorre l'infanzia in Sassonia, a Dresda, dove sopravvive ai tremendi bombardamenti della II Guerra Mondiale. Fin da giovane dimostra attitudini e caratteristiche che poi saranno tipiche anche di alcuni suoi personaggi, in particolare di quelli nati in coppia con l'inseparabile Bud Spencer, ovvero un certo carattere scanzonato, una buona dose di intraprendenza, e un'intelligenza viva e attenta.
I suoi esordi nel mondo dello spettacolo avvengono per puro caso. Ancora giovanissimo, durante un incontro di nuoto (che Mario praticava con continuità), viene notato dal regista Dino Risi, che lo scrittura per una parte del film "Vacanze con il gangster". Siamo nel 1951 e l'attore si presenta ancora con il suo nome italiano.
Molto coscienzioso, non dimentica però l'importanza degli studi, consapevole che nella società contemporanea il sapere è un bene fondamentale. Senza troppo montarsi la testa, quindi, intraprende in sordina una carriera attoriale volta pragmaticamente a mantenere gli studi.
L'universo cinema, però, è una macchina con degli ingranaggi ferrei e guai ad uscirne. Capisce che sarebbe un errore imperdonabile. Preso da un vortice di partecipazioni e richieste sempre più ampie, dopo tre anni di Lettere classiche all'Università di Roma, decide di dedicarsi completamente al grande schermo. Scelta difficile ma che si rivela ben presto vincente.
Poco dopo Luchino Visconti, uno dei massimi registi italiani del momento, lo vuole nel film "Il Gattopardo", in breve divenuto un "cult" assoluto della cinematografia.
Dopo questo primo esordio in una produzione così importante e così blasonata, riesce ad avviare una carriera vera e propria, lontana dalla incertezze semidilettantesche e che si rivelerà assai continuativa e senza soste.
Nel 1967 mentre gira "Dio perdona...io no", s'innamora e poi sposa una ragazza americana, Lori Hill. Decide anche di cambiare nome, in parte in ossequio ad una certa moda dell'epoca che tendeva a svalutare gli artisti italiani in favore di quelli stranieri provenienti in particolare dall'America.
Sceglie il nome prendendo spunto da un autore di storia latina che stava leggendo, Terenzio, e il cognome da quello della moglie: Mario Girotti diventa per tutti Terence Hill.
Il suo successo è legato soprattutto ad alcuni titoli del genere "neo-spaghetti western" come gli indimenticabili "Lo chiamavano Trinità" (del 1971), e il suo seguito "...Continuavano a chiamarlo Trinità", in coppia con il sodale Bud Spencer. Seguiranno film altrettanto fortunati dove la comicità si sostituisce alla violenza ed i cattivi, in genere eccezionali e "macchiettistici" stunt-man, hanno sempre la peggio. Sono titoli ormai celeberrimi come "Altrimenti ci arrabbiamo" o "Io sto con gli ippopotami", sempre con lil fido Bud Spencer. Da ricordare che Terence Hill nel 1976 è chiamato a Hollywood, dove appare in "March or die" con Gene Hackman e dove recita in "Mister Miliardo" con Valerie Perrine.
Dopo un lungo periodo di profonda depressione causata dalla perdita del figlio diciassettenne, perito in un incidente stradale, l'attore si è rilanciato nei panni di un sacerdote investigatore, nella serie Rai intitolata "Don Matteo"; molto popolare anche in Germania, anche per questa produzione italiana, pur dimostrando nel ruolo di curato versatilità e (già note) ottime doti di attore, il suo nome rimarrà indissolubilmente legato al suo più noto personaggio Trinità.
I suoi esordi nel mondo dello spettacolo avvengono per puro caso. Ancora giovanissimo, durante un incontro di nuoto (che Mario praticava con continuità), viene notato dal regista Dino Risi, che lo scrittura per una parte del film "Vacanze con il gangster". Siamo nel 1951 e l'attore si presenta ancora con il suo nome italiano.
Molto coscienzioso, non dimentica però l'importanza degli studi, consapevole che nella società contemporanea il sapere è un bene fondamentale. Senza troppo montarsi la testa, quindi, intraprende in sordina una carriera attoriale volta pragmaticamente a mantenere gli studi.
L'universo cinema, però, è una macchina con degli ingranaggi ferrei e guai ad uscirne. Capisce che sarebbe un errore imperdonabile. Preso da un vortice di partecipazioni e richieste sempre più ampie, dopo tre anni di Lettere classiche all'Università di Roma, decide di dedicarsi completamente al grande schermo. Scelta difficile ma che si rivela ben presto vincente.
Poco dopo Luchino Visconti, uno dei massimi registi italiani del momento, lo vuole nel film "Il Gattopardo", in breve divenuto un "cult" assoluto della cinematografia.
Dopo questo primo esordio in una produzione così importante e così blasonata, riesce ad avviare una carriera vera e propria, lontana dalla incertezze semidilettantesche e che si rivelerà assai continuativa e senza soste.
Nel 1967 mentre gira "Dio perdona...io no", s'innamora e poi sposa una ragazza americana, Lori Hill. Decide anche di cambiare nome, in parte in ossequio ad una certa moda dell'epoca che tendeva a svalutare gli artisti italiani in favore di quelli stranieri provenienti in particolare dall'America.
Sceglie il nome prendendo spunto da un autore di storia latina che stava leggendo, Terenzio, e il cognome da quello della moglie: Mario Girotti diventa per tutti Terence Hill.
Il suo successo è legato soprattutto ad alcuni titoli del genere "neo-spaghetti western" come gli indimenticabili "Lo chiamavano Trinità" (del 1971), e il suo seguito "...Continuavano a chiamarlo Trinità", in coppia con il sodale Bud Spencer. Seguiranno film altrettanto fortunati dove la comicità si sostituisce alla violenza ed i cattivi, in genere eccezionali e "macchiettistici" stunt-man, hanno sempre la peggio. Sono titoli ormai celeberrimi come "Altrimenti ci arrabbiamo" o "Io sto con gli ippopotami", sempre con lil fido Bud Spencer. Da ricordare che Terence Hill nel 1976 è chiamato a Hollywood, dove appare in "March or die" con Gene Hackman e dove recita in "Mister Miliardo" con Valerie Perrine.
Dopo un lungo periodo di profonda depressione causata dalla perdita del figlio diciassettenne, perito in un incidente stradale, l'attore si è rilanciato nei panni di un sacerdote investigatore, nella serie Rai intitolata "Don Matteo"; molto popolare anche in Germania, anche per questa produzione italiana, pur dimostrando nel ruolo di curato versatilità e (già note) ottime doti di attore, il suo nome rimarrà indissolubilmente legato al suo più noto personaggio Trinità.
ultimo aggiornamento: 01/09/2005
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Angus Young
Chitarrista scozzese, AC/DC
29/03/1959
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19/10/1956 - 29/03/2003
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29/03/1964
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