(AGI) - Verona, 7 giu. - La droga non danneggia solo lo
sviluppo cerebrale ma anche provica danni anche allo sviluppo
psicosociale dei giovani. La privazione affettiva causa, nei
bambini, anomalie cerebrali che possono predisporre a un futuro uso di droghe e alla dipendenza.
E' quanto ha sostenuto Gilberto Gerra, rappresentante della
Divisione operativa della Unodc (United nations office on drugs and crime), intervenuto questa sera alla cerimonia d'apertura del 2 congresso nazionale ?Neuroscience of addiction.
Neurobiologia, neuroimaging e aspetti educativi nelle
dipendenze?, in programma a Verona da oggi fino al 9 giugno.
"Nei nostri studi - ha spiegato Gerra - abbiamo
riscontrato, nei bambini privati dell'affetto dei genitori e
cresciuti in condizioni di negligenza e difficolta', una
ridotta quantita' di recettori della dopamina e della
setoronina. Una condizione che puo', nel futuro di questi
individui, predisporli al consumo di sostanze stupefacenti e
alla dipendenza".
Danni non permanenti, ha tenuto a sottolineare il
ricercatore. "Identificare precocemente i comportamenti a
rischio nei bambini e negli adolescenti, intervenendo con
programmi di sostegno alle famiglie e agli educatori, puo'
infatti permettere un recupero dello sviluppo comportamentale e prevenire il rischio dipendenza". Perche' questo avvenga, ha
proseguito Gerra, "e' fondamentale che nelle scuole vengano
attivati screening psico-comportamentali e che vengano
coinvolti i genitori delle famiglie piu' disagiate".
Le neuroscienze, con la loro capacita' di investigare i
meccanismi dello sviluppo e del funzionamento del cervello,
vengono dunque in soccorso a genitori ed educatori ma anche
alle istituzioni. "Possedere queste conoscenze - ha concluso
Gerra - e' una reposnabilita' che non possiamo ignorare. Tutti
coloro che sono coinvolti nell'educazione dei giovani devono
tenere presente che laddove i geni propongono, l'approccio
educativo e affettivo dispongono". (AGI)
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