Il giorno numero 2 dell'alta moda romana inizia all'insegna delle preziose proposte dell'haute joiallerie di Chantecler. Un giardino incantato, a questo si ispira il prestigioso marchio per la nuova collezione, e d'incanto c'è n'è davvero molto, tra bracciali, anelli e collane favolose, montate con pietre tanto golose da sembrare frutti proibiti. Con gioielli così si pensa subito ai red carpet più prestigiosi, gli stessi red carpet dove spesso arrivano i capi dei couturier.
Nella Capitale il primo brand di couture del calendario di AltaRoma è Gattinoni, che con la sua collezione sceglie di lottare per la salvaguardia della natura, spesso trascurata e vittima di gesti sconsiderati. Calcano la passerella abiti che raccontano di luci ed ombre, tinti di bianco e di nero, o ancora di colori luminosi e ornati con cristalli che attirano i raggi e li rimandano amplificati, perfino i gioielli progettati da De Benedittis si mettono al servizio della madre Terra, e trasformano la luce in energia solare grazie all'applicazione di pannelli. Gattinoni, che ogni anno si impegna a propagandare un messaggio di grande attualità questa volta omaggia l'Italia e il secolo e mezzo di Unità, con un abito tricolore che chiude la collezione firmata dalal griffe.
Dopo Gattinoni è il turno di Marella Ferrera e della sua collezione dal sapore antico, che parla ancora una volta dell'adorata Sicilia. Da qui negli anni '20 partivano in nave le donne promesse spose di mariti ancora da conoscere, in un lungo viaggio pieno di speranze, paure, desideri e rimpianti che terminava solo una volta giunti ad Ellis Island, destinazione finale degli immigrati che abbandonavano il nostro Paese.
Di questo viaggio sospeso nel tempo a bordo delle 'navi delle spose' parla la Ferrera con abiti pieni di immagini e ricordi, confezionati con scialle all'uncinetto, pizzi antichi, trine e merletti e tessuti leggeri come veli. Va in scena così una Sicilia d'altri tempi, lontana eppure moderna e contemporanea.
AltaRoma ospita anche la nuova collezione di Nino Lettieri, stilista campano che per la terza volta sfila nella capitale. La sua è una collezione allegra e frizzante che sfrutta solo tre colori, il bianco, il nero e il rosa, ma li combina, li mescola, li contrappone in capi sempre nuovi e versatili. La donna di Lettieri si veste di georgette, chiffon, shantung e pizzo chantilly, ama le righe e gli accostamenti decisi, indossa abiti costruiti su più volumi, con spalle importanti, ruches e volant in abbondanza. Senza dubbio una donna che non ama passare inosservata.
Fabrizio Talia poi è una nuova scoperta, insieme a lui e a Justin Smith, il cappellaio londinese amato da Moschino e Manish Arora, la donna torna alle origini, e riscopre il piacere di sfidare la giungla metropolitana.
La giornata di AltaRoma la chiude Rami Al Ali, il giovane siriano conosciuto persino ad Hollywood. La sua collezione nasce guardando le gocce di pioggia e il loro suggestivo riverbero, così Ripples, la collezione di 31 abiti proposti dal designer per la primavera-estate 2011 si snoda parlando di riflessi e increspature, e si costruisce su volumi che si espandono via via sui singoli modelli, stratificazioni che esplorano la tridimensione e sete dai colori intensi come il turchese, il lavanda, il rosa e il corallo realizzate ad hoc, che emulano con effetti particolari il movimento armonico dell'acqua.
mercoledì 2 febbraio 2011
Moda: AltaRoma: Gattinoni sfila tra amore per la natura e tricolore
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