VARESE: Record di stranieri a scuola
"Colpa degli italiani in fuga"
Alla Righi di Biumo il 34% degli scolari è figlio di immigrati "Ma in questo modo non si favorisce una vera integrazione"
Nella scuola di Biumo il record di bimbi stranieri
VARESE L'aumento di bambini stranieri nelle scuole della città ha generato una serie di proposte, polemiche e timori, soprattutto nei genitori. Un vortice di pulsioni diverse che sembra aver trovato nella scuola media Righi il suo epicentro: punto di riferimento naturale per il rione sempre più multietnico di Biumo Inferiore, in questo plesso gli alunni stranieri continuano ad aumentare mentre quelli italiani scappano altrove. Risultato: a settembre la scuola si troverà con una prima in meno e con il 34% della popolazione studentesca di origine straniera, la concentrazione più alta mai registrata prima a Varese.
Ormai alla Righi sette alunni su venti non sono italiani, una proporzione doppia rispetto allo stesso dato riferito all'anno scolastico 2005-2006. E se è vero che negli ultimi tre anni effettivamente il numero di alunni stranieri iscritti alla scuola è aumentato, è altrettanto vero che in termini assoluti questi non sono raddoppiati. La situazione ha raggiunto proporzioni così eclatanti anche a causa di un altro fattore: quello del fuggi-fuggi degli alunni italiani residenti nella zona. Sempre più spesso infatti i loro genitori preferiscono affidare la loro formazione a scuole più «italiane», come ad esempio la «Manfredini», istituto cattolico con sede in via Tonale, a Belforte, oppure alla Dante, altra frequentatissima scuola del centro dove per qualche ragione la concentrazione di stranieri è tra le più basse della città.
Fino a ieri la Righi aveva quattro sezioni, ma l'anno prossimo si ritroverà con appena tre classi prime. E questo è solo l'ultimo episodio in ordine di tempo che racconta la rapida parabola discendente in cui sembra essersi infilata questa storica scuola di Varese, che tradizionalmente è sempre stata considerata, assieme alla Dante, una delle migliori scuole medie della città. «Ed è ancora così», garantisce la responsabile scolastica per l'integrazione Maria Vittoria Petrucciani. «Gli insegnanti la cui preparazione aveva portato tanto prestigio alla scuola sono ancora in servizio qui – spiega – i valori la filosofia e il metodo educativo sono rimasti gli stessi e in più si sono aggiunte tutta una serie di attività extra scolastiche e pomeridiane, compresi corsi di italiano per aiutare i nuovi arrivati a inserirsi rapidamente in classe, che rendono questo istituto uno dei più ricchi della città, aperto ogni giorno dalle otto del mattino alle sei del pomeriggio. Eppure...».
Eppure la realtà racconta di una sfiducia dilagante. «Negli ultimi due anni si è diffusa la voce che la Righi è la scuola degli stranieri – racconta la Petrucciari – Allora non era vero, ma è stata come una profezia che si autoavvera, perché gli italiani stanno scappando e quindi in proporzione gli stranieri aumentano».
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