| Ignazio La Russa ha schierato l'Esercito. Tremila soldati nelle città d'Italia. Se prima i tutori dell'ordine erano sempre in due, ora sono in quattro. Due soldati e due carabinieri o due poliziotti. Le squadre miste sono già all'opera. A Milano, dove Piazza del Duomo è presidiata che neanche Kabul (c'è anche un'unita cinofila), nei primi due giorni ci sono stati tre interventi dell'Esercito, tutti decisivi. - Primo intervento: un uomo sfonda con il gomito il vetro di un box antincendio in metropolitana. "E' rapidamente giunta una pattuglia formata da Polizia e militari dell'Esercito(*)". Il reo è stato identificato e denunciato. ... [continua]
| | di Monica Murgia (Voti: 57) leggi il post La vergognosa campagna diffamatoria che stanno cercando di fare nei confronti di Di Pietro, dopo quella contro Travaglio e contro te, non fanno altro che rafforzare la mia idea di ribadire alle prossime elezioni il mio voto all'IDV. Il modo di comportarsi di certe persone mi ricorda molto quello degli avvocati difensori degli stupratori che, davanti alla certezza della violenza cercano di mettere in cattiva luce la vittima in maniera tale che la giuria arrivi a pensare che tanto era una poco di buono e in fondo in fondo se l'era proprio cercata. | | di C. T. Ricordiamo ancora il giorno in cui il Signor Pescante ,nel patetico tentativo di convincere Palden Gyatso a sospendere lo sciopero della fame durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 , disse che i Giochi di Pechino sarebbero stati una grande occasione per aprire una"finestra sulla Cina" ed il CIO si sarebbe fatto garante dell'assoluta libertà di cronaca per tutti gli inviati. Cosa sia poi accaduto a Pechino è sotto gli occhi di tutti.E noi non abbiamo mai avuto dubbi al riguardo. Quello che però non sapevamo, e non sapevano nemmeno alcuni membri del board del CIO, era che il Signor Rogge aveva siglato un vero e proprio accordo con il Presidente del Comitato Olimpico Cinese ( già all'epoca accusato da diversi tribunali nel mondo di "Crimini contro l'umanità") sulla base del quale il CIO si impegnava a non sollevare obiezioni sulla programmata censura di molti siti web utilizzati di norma dai giornalisti accreditati. Soltanto oggi ,e soltanto grazie al lavoro di una speciale Commissione del Congresso degli Stati Uniti (Congressional-Executive Commission on China ) ,abbiamo avuto le prove che alcuni dirigenti del CIO hanno mentito per non pregiudicare i contratti miliardari già firmati dalle multinazionali che sponsorizzano i Giochi e per non dover subire l'ira del regime cinese. Il "contratto" siglato a suo tempo, ed ovviamente mai reso noto, già da tempo quindi prevedeva che il CIO avrebbe autorizzato i comunisti cinesi a violare apertamente gli impegni presi in sede di assegnazione dei Giochi . Se quel documento fosse stato reso pubblico la Cina sarebbe stata costretta persino a rinunciare ai Giochi ! Scoperto l'inganno nei giorni scorsi il CIO ha affidato ad un portavoce l'ingrato compito di ammettere di aver violato la Carta Olimpica. E durante la conferenza stampa del 30 Luglio 2008 ,assediato dai giornalisti furiosi per il blocco dei siti web, il portavoce del CIO ,cercando di minimizzare l'accaduto ,ha finalmente ammesso che"il Comitato aveva concordato con i cinesi che alcuni siti sensibili sarebbero stati bloccati in quanto non attinenti i Giochi". Chiediamo quindi al Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Dr Giovanni Petrucci : a) se il CIO abbia mai informato il CONI dellesistenza di un simile accordo b ) nel caso in cui ne fosse stato al corrente vorremmo conoscere la ragione per la quale non ha sollevato nelle apposite sedi nessuna obiezione sulla legittimità dello stesso Ci auguriamo di ricevere in tempi brevi una risposta esaustiva che ci liberi dal dubbio che il CONI sia stato complice in questa disgustosa operazione. di V. D. Caro Beppe, Voglio dirti brevemente una cosa che mi ha amaramente colpito ma, a vederla bene, non ha fatto che confermarmi ciò che purtroppo bene sappiamo ( ma fatichiamo ad ammettere). Circa un mese fa, ho trovato un portafoglio e ho fatto quello che mi è venuto più naturale: l'ho restituito al proprietario con tutto il suo contenuto, chiaramente soldi compresi. Era un medico e quindi il contenuto doveva essere adeguato allo status. Me ne sono accorto quando lo ha aperto per controllare l'integrità. Ebbene la stragrande maggioranza delle persone a cui l'ho raccontato mi ha guardato, nel migliore dei casi, come se fossi un mezzo minorato. E non l'ho raccontato a Rebibbia. Quindi è chiaro che abbiamo i politici che ci meritiamo. Quindi gli onesti sono restati una minoranza. Dobbiamo dircelo, andare avanti per la nostra strada ma dircelo, esserne consapevoli. | | | | |
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