La Georgia attacca la Repubblica de facto, Mosca corre in aiuto degli
indipendentisti per espandere la propria influenza sul Caucaso
(...)
"L'unica operazione diplomatica che potrebbe far desistere la Russia dai
propri intenti – spiega il ministro degli Esteri georgiano – è l'ingresso
del nostro paese nella Nato. Non è l'intervento dell'Alleanza atlantica
che vogliamo, ma il significato politico della nostra presenza avrebbe un
effetto decisivo". A Tbilisi passa l'unico oleodotto del Caucaso che non
attraversa il territorio russo. E' stato costruito con il supporto degli
Stati Uniti e vive con l'oro nero che arriva dai giacimenti azeri sul mar
Caspio. Perdere la Georgia, per l'occidente, significa lasciare al
Cremlino il controllo completo delle risorse energetiche dirette in
Europa.
di Luigi De Biase
http://www.ilfoglio.it/soloqui/883
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