Nel dibattito sull'introduzione del modello federale in Italia ''il Terzo Settore e prime un disagio di fondo: finora si è parlato quasi soltanto di sussidiarietà verticale con il trasferimento dei poteri dallo Stato centrale a Regioni, Province e Comuni, mentre si è trascurata quella orizzontale''. Lo ha evidenziato Andrea Olivero, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, aprendo il convegno ''Big society, una storia italiana proiettata al futuro'' organizzato a Roma dallo stesso Forum.
''Il rischio concreto - ha aggiunto Olivero - è che si costruisca un modello neo-centralista in cui i corpi intermedi avranno un ruolo ancora marginale e la partecipazione dei cittadini rimarrà assai scarsa. A questo si aggiunga il fatto che il processo in atto di forte contrazione delle risorse destinate alle istituzioni territoriali sta ingenerando l'idea che il federalismo si accompagnerà a un progressivo smantellamento delle garanzie rispetto alle tutele universalistiche in ambiti cruciali quali la sanità, i servizi sociali e l'istruzione''.
In questa direzione il Terzo Settore, ha concluso Olivero, ''ritiene che non si possa procedere oltre senza la definizione di Livelli Essenziali ovunque esigibili in tutti gli ambiti riguardanti diritti fondamentali del cittadino''.
giovedì 10 febbraio 2011
Italia/Federalismo: Per il Forum del terzo settore, deve puntare su sussidiarietà orizzontale
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