Il tecnico: «Mente fredda, cuore caldo e andiamo oltre i limiti»
GENOVA - A caccia dell'impresa. La Sampdoria ci prova, riscaldata dalla prodezza di Pazzini al Weserstadion e sostenuta dal tifo caldo di Marassi. Il Werder Brema ha due gol di vantaggio, ma è fiaccato da infortuni pesanti in ogni reparto: oltre a quello del difensore Naldo (già assente all'andata) e dell'attaccante Hugo Almeida, i tedeschi hanno perso anche Aaron Hunt, centrocampista dai piedi buoni che una settimana fa aveva mandato in crisi l'organizzazione doriana. Hunt, sostituto di Ozil volato al Real Madrid, è stato messo fuorigioco da un violento attacco influenzale e l'allenatore Thomas Schaaf, ha escluso che possa raggiungere Genova questo pomeriggio, in tempo per la partita.
I verdi di Brema, nonostante il 3-1 con cui hanno chiuso il primo round, fanno meno paura di sei giorni fa. Sembra un paradosso, ma è la verità. La Samp, almeno all'apparenza, ha scacciato le incertezze che attanagliano i debuttanti ed è pronta alla serata più intrigante, difficile e stimolante della stagione. «Dobbiamo essere corti, compatti, aggressivi», recita Mimmo Di Carlo, che in questi giorni ha lavorato soprattutto sull'aspetto psicologico.
«Tutti siamo consapevoli di dover andare oltre i nostri limiti, ma possiamo farcela», il messaggio di speranza. Forse perché il Werder in trasferta non è solido come in casa. I 4 gol rimediati dalla squadra di Schaaf all'esordio in trasferta sul campo dell'Hoffenheim, riscaldano il sogno blucerchiato e alimentano la convinzione di poter entrare in Champions League. Alla Samp, di reti, basterebbe segnarne due (senza subirne).
Non sarà facile, ma neppure impossibile. Servirà la spinta di Marassi e il miglior Cassano. Lo stadio sarà quasi pieno: curve esaurite, 26.600 biglietti venduti e la speranza, neppure nascosta, di arrivare a 30 mila. Occhi puntati su Fantantonio. All'andata è stato l'uomo in meno, stavolta dovrà essere il valore aggiunto. Di solito in casa rende molto più che in trasferta. Di Carlo ci crede e ci spera. In tribuna, per lui, potrebbe esserci Prandelli. Ma non c'è bisogno di stimoli ulteriori per giocare bene questa partita. Per la Samp può valere una stagione, ma aiuterebbe moltissimo anche l'Italia nell'eterna sfida alla Germania per il terzo posto nel ranking Uefa. La spinta di Marassi, il genio di Cassano, ma nella notte del dentro o fuori non si può dimenticare Pazzini, l'uomo più corteggiato in questi ultimi otto giorni di mercato, il centravanti che sei giorni fa, all'ultimo minuto, ha riaperto una sfida segnata. «Noi il meglio lo diamo in casa e 90 minuti sono lunghi». Pazzo smentisce di avere una clausola rescissoria e giura di essere concentrato soltanto sull'appuntamento di stasera. «Può sembrare strano, ma la partita di Brema ci ha dato fiducia».
Schaaf, che ieri non voleva allenare la squadra sull'indecoroso prato di Marassi (la Samp subirà per questo un richiamo ufficiale dell'Uefa), non tradisce emozioni e non fornisce indicazioni sulla formazione. Al posto di Hunt ci sarà il piccolo Marin, mentre l'ex interista Arnautovic dovrebbe sostituire Almeida. «La Samp non s'illuda, il campionato è un conto, la Champions un altro», dice il tecnico dei verdi. Di Carlo va avanti per slogan: «Cuore caldo e testa fredda, così possiamo farcela». L'allenatore si affiderà al 4-4-2 con Volta al centro della difesa al posto dello squalificato Lucchini e con Semioli-Guberti esterni di centrocampo, ma in corso d'opera potrebbe ricorrere al tridente con Pozzi ed eventualmente anche Marilungo. «Siamo pronti per l'impresa. Accendiamo Marassi».
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