Si è presentato con una mail alla redazione e ha proposto il proprio lavoro, perché non trova un editore disposto a pubblicarlo: ha scritto un libro sull'amore (e il sesso) in chat. Gianni Santoro (cognome illustre ma senza nobili parentele) è un giornalista freelance che si occupa di telecronache sportive, ex addetto al recupero crediti per una società che dal 2006 ha deciso di ridurre il personale, anche attore e comparsa a tempo perso. Questo durante il giorno, perché Gianni ha una doppia vita che si svolge di notte. Da 15 anni. In questo arco di tempo in cui, da 35enne che era, è diventato uomo maturo, ha frequentato chat e messaggerie dei siti di incontri e ha conosciuto (spesso in senso biblico) oltre 600 donne, una media di 50 all'anno. Ha deciso così di raccontare i suoi appuntamenti, il prima, il durante e il dopo, le aspettative, la trasgressione, il piacere, le frustrazioni e a volte lo squallore. Ne è venuto fuori un ritratto impietoso di uomini e donne ai tempi di internet , tra solitudine e voglia di fuga.
Gianni, perché hai scritto questo libro?
Ho scritto soprattutto sulla base di consigli, raccontando agli amici più intimi questo tipo di esperienza che si dipana in 15 anni. Qualcuno dei miei amici mi ha detto: "Perché non scrivi un libro?". E alla fine ci ho provato, perché l'argomento mi sembrava valido per mettermi alla prova. Il rischio era quello di fare un semplice diario "pruriginoso" e non era quella la mia intenzione. Inizialmente gli stavo dando un taglio troppo giornalistico, quando invece dovevo dargli un taglio da scrittore. Ho quindi cercato di fare un compromesso tra il racconto degli aneddoti più divertenti e una sorta di saggio sulle difficoltà di rapportarsi con l'altro sesso.
Cosa può capitare cercando l'amore su internet?
Può capitare che si conoscano intanto un sacco di persone e di storie che tu neanche ti immagini. Incontri un mondo dove in realtà le persone sono assolutamente normali, con alle spalle vicende problematiche, con un presente assolutamente solare e persone che sono tutte accomunate da una solitudine di fondo. Ho incontrato donne dirigenti d'azienda, intelligentissime e belle, ma sole. Ho definito gli incontri via internet o tramite annuncio una scorciatoia del nostro tempo. Molto spesso internet è un rifugio in cui la gente si nasconde, spesso chi cerca compagnia tramite internet poi magari non vuole neppure passare all'incontro vero.
Chi si incontra?
Incontri persone che hanno una loro vita, che sono arrivate lì per curiosità. Poi diventa una sorta di droga perché capisci che funziona, che è facile, che c'è molto ricambio. Il rovescio della medaglia è che non ti impegni più di tanto se trovi una delusione ed ecco che poi diventa una sorta di dipendenza. Diversa dal drogarsi, ma comunque una dipendenza.
Ma tu cerchi amore o sesso negli incontri online?
Oggi ho 51 anni e devo dire che ci sono già delle difficoltà. Se fino a qualche anno fa le trentenni erano un target più che possibile, oggi con una differenza di età di 20 anni non ci stanno più. Certo, posso barare un po' sull'età, ma non così tanto. Amore o sesso? Il sesso naturalmente è molto facile. Le donne non è che ci pensino più di tanto per concedersi. A volte ho pianto per delle persone con cui avevo passato dei bellissimi week end, che poi sono letteralmente sparite. Un capitolo del mio libro è intitolato: "Buona la prima". Questa definizione è un po' il compendio di quello che avviene in questo mondo. Magari c'è stato sesso pazzesco ma poi non la vedi più. Un mondo dove c'è molto realismo su quello che è il contatto, ma poi la gente ha altro. Cerchi l'innamoramento ma c'è sempre questa possibilità alle spalle che viene data dal semplice cliccare su una messaggeria e quindi è difficile che nasca una situazione duratura da questo. Considera il mio libro ancora non ha trovato un editore, perché l'argomento non viene ritenuto attuale. Invece accendi la tv e leggi sui siti che degli incontri online se ne parla molto.
Ma il tuo è un punto di vista maschile e magari anche un po' maschilista?
Nel libro dissacro molto il mondo maschile , non è certo un inno al maschilismo. Prendo in giro sia l'universo femminile sia quello maschile. Racconto che mi sono trasformato virtualmente in una donna per capire più da vicino il mondo degli uomini. Ho creato un profilo "Pacco12" (già il nome era tutto un programma) e ho capito come era la mia concorrenza. In effetti tra tanta concorrenza amena, anche i migliori propositi venivano "frullati" perché molti uomini scrivono parecchie stramberie. Dò anche delle istruzioni per l'uso ai maschietti: da come ci si comporta al primo incontro (dal semplice non abbuffarsi di cibo se si è affamati al non bere troppo) ai trucchi per liberarsi di una donna che magari è bella e però comincia a costarti un sacco. La prima sera ti costa 100 e poi 200, ma vedi che non si quaglia, beh, a quel punto è meglio trovare un modo per darci un taglio.
Quali sono i tratti caratteristici delle persone che hai incontrato?
Molte donne molto attraenti, non è come la canzone di Zalone che dice che le donne delle chat sono tutte chiatte. Ho intitolato un capitolo "O figa o fuga", spesso stenti a credere al fatto che ci siano donne molto belle. Persone che per solitudine ti si buttano addosso già la prima sera o che senza spiegazione logica spariscono. Sono comunque persone che io ammiro perché si sono messe in gioco. Persone che hanno sfidato l'imponderabile, il fatto di accettare un appuntamento alle 9 di sera in una stradina buia. Pronte a rischiare.
In 15 anni a quanti appuntamenti al buio hai partecipato?
Più di 600, non ho il numero esatto, ma calcolando una media di 50 all'anno si arriva anche a un numero più alto. E ho raccontato un po' di storie. Per esempio di quando ho trovato una specie di collega, che ha incontrato 200 uomini, che mi ha messo nel turno delle 21 sapendo che alle 23 c'era un altro che l'aspettava. Mi ha spiegato al telefono che anche lei faceva questi incontri e che a volte in una serata vedeva due uomini. Se le fossi piaciuto, sarebbe rimasta e avrebbe spento i telefonini dando buca a quello delle 23. Salvo poi chiedermi se avevo profilattici e dirmi che potevo rivestirmi perché io non li avevo. Non vado a un incontro pensando di fare sesso e non porto con me i preservativi. Ma lei mi ha detto che visto che non li avevo o ero uno sfigato di quelli che pensano che metterlo nel portafogli porta sfiga, oppure volevo farlo senza e quindi niente. C'erano stati anche dei preliminari e sono arrivato a casa con il suo profumo addosso.
L'appuntamento più disastroso?
Purtroppo quando hai 600 incontri perdi un po' il senso, non ti viene in mente il più disastroso o il più bello. La catastrofe è quando fai 200 chilometri, arrivi e vedi una persona che non è quella che ti aspettavi, magari perché non ti eri scambiato la foto o perché la foto era quella di 10 anni fa o quella di 10 chili fa. Quindi in quel caso la incontri, le dici: "Non sei il mio tipo" e torni a casa. Oppure una volta, ero andato a Torino a incontrare una ragazza, avevo girato molto, alla fine mi sono perso e le ho chiesto di raggiungermi. Mi incontra, poi mi dice che aveva visto il suo fidanzato poliziotto. Scende dalla macchina e vedo che i due amoreggiano. Resto lì ad aspettare 20 minuti prima che ritorni in macchina con me pensando: "Rischio anche di prendermi le legnate, cosa ci faccio qui?".Un'altra volta una è arrivata con la macchina di suo marito. Dopo aver fatto sesso in macchina e averla salutata, mi accorgo che non ho più il portafoglio e che tirando giù i pantaloni mi è caduto proprio nella macchina del marito della signora. Ho passato un quarto d'ora bruttissimo prima che mi richiamasse (aveva lasciato il telefono a casa). Il giorno dopo vado camuffatissimo a prendere il portafoglio temendo di incontrare il marito.
Ti sono capitati episodi spiacevoli?
Sì, con una persona che ho conosciuto e mi ha beccato poi a fare la corte a una sua amica, sempre nella stessa messaggeria. Quando l'ha scoperto ha cominciato a insultarmi. Sono andato comunque con lei a fare un week end al mare, quando sono tornato ho trovato le nostre foto appese al muro in casa sua. Aveva detto a sua figlia che eravamo fidanzati. Mi mandava sms di continuo: Spesso messaggi un po' contrastanti, prima: "Fai schifo", poi: "Mi sono masturbata pensando a te". Ho anche pensato di denunciare la cosa ai carabinieri, mi hanno detto di cambiare numero. Poi la cosa è finita, una domenica mattina alle 8 mi scrive: "Ciao tesoro, sono qui sotto casa tua", e non era vero. Le ho risposto. "Testimone di Geova anche tu?". Da quel momento, con questa mia risposta un po' ironica la cosa è finita.
Quante volte hai avuto un secondo incontro, o magari una vera storia d'amore e quante tutto si è fermato al primo appuntamento?
C'è stata una storia con una ragazza bellissima, molto più giovane di me. Io avevo 35 anni e lei 22 ed è andata avanti per un anno. Anche durante questo anno di frequentazioni non ti nascondo che io avevo il vizietto, non riuscivo ad esimermi dal cercare comunque altre cose. Che a quei livelli erano comunque sotto lo standard che avevo, ma era comunque la trasgressione, la novità. È finita sia per la differenza d'età che per la mia voglia di trasgressione. Con alcune mantengo ancora dei contatti, persone che anche grazie a Facebook ho ritrovato.
Solo italiane o anche straniere?
Parlo anche delle straniere. Una sera becco una tifosa ultras del Real Betis, la squadra di calcio di Siviglia. Ci sono andato ma una volta arrivato a Siviglia, mi dice che deve andare a vedere un triangolare di campionato con due squadre di serie B. E io sono rimasto lì a mangiare la paella da solo come un cretino tant'è che poi ho anticipato la partenza per tornare a casa. Ovviamente ci ero andato apposta. Sempre nel capitolo "Non passa la straniera" racconto dell'incontro con un'ucraina, molto carina, prosperosa, usciamo, c'è del tenero, ci sbaciucchiamo un po' ma comincio a sentire un odore strano. Tra me e me pensavo: "Che razza di fondotinta si è messa? Come si è profumata". Il giorno dopo ho scoperto che la colpa di quell'odore non era sua. Ero io che avevo pestato una cacca ma per un motivo o per l'altro ho deciso di non incontrarla più.
Che lavoro fai?
Sono un freelance, collaboro come giornalista sportivo, faccio delle telecronache di calcio. Poi da alcuni anni faccio anche lavori come attore, di figurazione. Il mio lavoro in realtà era un altro, lavoravo in un gruppo assicurativo che ha chiuso, ero un commerciale, avevo rapporti con la clientela.
I tuoi incontri iniziano prima della diffusione di internet in Italia. Come facevi?
Inizialmente c'era solo Secondamano. Ho iniziato dopo essere uscito da un rapporto amoroso che mi ha un po' provato. Per la verità all'inizio mi sono iscritto a un'agenzia matrimoniale, 1 milione e 400mila lire per sei mesi all'epoca. Mi hanno chiesto come volevo la mia donna ideale: alta perché io sono alto, che non fumi perché non io non fumo e possibilmente di Milano. Mi sono trovato donne basse, fumatrici. Per questo nel mio libro metto un po' in guardia da questo tipo di agenzie. Poi ho scoperto gli annunci, il telefonino che mi ha aperto un mondo incredibile in cui a volte sei sommerso da due tre telefonate a sera. Poi la frontiera di internet che ha creato però una sorta di specchietto per le allodole per persone che stanno lì, si creano una doppia identità, magari pesa 120chili e invece dice che è una strafiga. Con internet in realtà questa virtualità permette di creare un profilo parallelo e magari non incontra nemmeno. Con Secondamano c'era il contatto immediato.
Hai mai partecipato a uno speed date?
Sì, ma in realtà non ho rispettato le regole: trovavo una che mi piaceva, con la quale c'erano stati scambi di sguardi durante la serata, e le dicevo di scambiarci i numeri di telefono, non aspettavo che gli organizzatori dello speed date facessero il loro lavoro di mediatori.
Usi la webcam?
No, non creo situazioni di quel tipo. Sono molto fedele alle tradizioni, lavoro sulla mia presunta forza dialettica. Creo un testo di presentazione (che poi spesso copio e incollo, adattandolo alle occasioni) e cerco di far credere che il messaggio è solo per lei. Poi ci si scambia le foto e se tutto procede come deve procedere, ci si incontra.
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