Stasera si gioca e in ballo c'è l'accesso alla «vera» Europa League, ma la Juve è impegnata in tutt'altra partita. Più delicata e più faticosa, probabilmente, viste le energie che i bianconeri stanno spendendo senza sosta per il mercato. Dopo i botti di Villar Perosa, con la festa in casa Agnelli condita dal blitz per Di Natale e le cessioni di Trezeguet e Diego, ieri la vigilia del ritorno playoff con lo Sturm Graz è stata animata dall'affare Burdisso. La Juve ha sfruttato l'impasse tra Inter (detentrice del cartellino) e Roma (che rivoleva il difensore centrale) per sparigliare le carte in tavola e garantirsi l'argentino. Mentre la squadra si allenava sul campo rizollato dell'Olimpico (questa sera debutto assoluto a Torino), Marotta e Paratici andavano a Milano, all'hotel Melià, per incontrare i nerazzurri e Burdisso, non convocato da Benitez per la Supercoppa.
La prima proposta bianconera di prestito oneroso veniva bocciata perché il contratto del centrale va in scadenza. E così Marotta ha offerto 8 milioni per l'intero cartellino: i nerazzurri hanno dato il loro ok, ma in contemporanea si è mossa una Roma arrabbiata. Da Trigoria maturava la decisione di pareggiare l'offerta bianconera. «Non ci siamo arresi e Burdisso lo vogliamo riportare a casa», trapelava dal quartiere giallorosso. E così si arrivava a quota 8 (calcolando di trovare i 3 mancanti dalla cessione di Cerci alla Fiorentina), senza però ottenere una risposta da Moratti. Anzi, il presidente interista garantiva ad Andrea Agnelli la pole position per Burdisso: o va alla Juve o resta da noi in castigo, era il succo del discorso. Le polemiche del giorno prima, dunque, erano già ampiamente superate. Evidentemente l'incomprensione del «meglio multietnici che comprare le partite» (Moratti dixit) con relativa replica di John Elkann («Prima non sapevano perdere, ora non hanno imparato a vincere») veniva archiviata grazie al mercato.
Pace fatta e così Burdusso è ad un passo dalla Juve, che però sta ancora lavorando per trovare l'accordo col giocatore. L'argentino, infatti, ha espresso la Roma come prima scelta e questo è l'ultimo appiglio per i giallorossi. Anche se ieri sera Claudio Ranieri era seccato: «Siamo in lotta con altre squadre - diceva il tecnico -, ma evidentemente non ce lo vogliono dare. Juve ed Inter sembrano come i ladri di Pisa che litigano di giorno e si mettono d'accordo di notte». Ogni riferimento non è puramente casuale, ma l'Inter ha scelto di dare Burdisso alla Juve dopo una telenovela infinita e poi perché in cassa arrivano 8 milioni di euro invece di 5,5. E così la Roma si lancerà su Barzagli, guarda caso l'alternativa juventina per la difesa (con Bocchetti) se non dovesse arrivare Burdisso.
Il tesoretto bianconero da 18 milioni, fruttato dalla cessione di Diego al Wolfsburg (il brasiliano non è stato convocato per la partita di questa sera, così come Trezeguet che andrà all'Hercules Alicante), verrà impegnato per trovare il sostituto in attacco e sistemare la difesa. «Non siamo mai fermi -, sorrideva Del Neri, che vede allontanarsi anche Camoranesi (ha offerte da Everton e Glasgow Rangers) - e adesso ci serve il 4° attaccante e i tasselli della retroguardia». Sette milioni verranno usati per prendere Di Natale dall'Udinese: ieri mattina l'agente ha incontrato i dirigenti bianconeri a Torino, ma non c'è ancora l'accordo finale con l'ultimo capocannoniere della A. Altri 8 milioni serviranno per avere Burdisso e la decisione di investire sull'argentino è maturata anche per il «no» del Villareal alla cessione del terzino sinistro spagnolo Capdevila. La Juve ha così cambiato la strategia e dopo aver garantito a Burdisso il posto da titolare, è pronta a spostare Giorgio Chiellini sulla corsia esterna. La rivoluzione non si ferma.
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