Arrestato il governatore Del Turco
La procura: «Fatti gravissimi»
Il presidente dell'Abruzzo in carcere per concussione: per lui presunte tangenti da 6 milioni di euro
PESCARA - È un vero e proprio scossone giudiziario quello che ha colpito la Regione Abruzzo. E che ha portato all'arresto del governatore Ottaviano Del Turco (Pd) e di un'altra decina di assessori e funzionari nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sulla sanità regionale. Del Turco, 63 anni, già numero due della Cgil, poi ministro delle Finanze tra il 2000 e il 2001, è stato arrestato da agenti della Guardia di Finanza al termine delle indagini «sulle cartolarizzazioni dei crediti vantati dalle case di cura private nei confronti delle Asl abruzzesi». È accusato di associazione a delinquere, concussione e corruzione. Secondo i magistrati, Del Turco, insieme ad altri, avrebbe incassato tangenti per 6 milioni di euro. L'inchiesta, già avviata da mesi, riguarda le cartolarizzazioni condotte sia dalla precedente giunta di centrodestra che da quella attuale, e aveva già portato all'emissione di alcuni avvisi di garanzia. I magistrati, si legge in una nota, si sono avvalsi della «importante collaborazione» di uno degli indagati, l'imprenditore della sanità Maria Vincenzo Angelini (peraltro anch'egli indagato). Trentacinque in tutto le persone finite sotto inchiesta. Ottaviano Del Turco (LaPresse)
TRENTACINQUE INDAGATI - Oltre a Del Turco, che guida una giunta di centrosinistra, sono stati raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare l'assessore alla Sanità, Bernardo Mazzotta, il segretario generale della presidenza, Lamberto Quarta, l'assessore Antonio Boschetti, l'ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici e l'ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli. In manette anche Camillo Cesarone, Gianluca Zelli, Luigi Conga. Agli arresti domiciliari sono stati posti Mazzotta, Masciarelli ,Vito Domenici e Angelo Bucciarelli. A Francesco Di Stanislao, direttore dell'agenzia sanitaria regionale abruzzese, è stata applicata la misura del divieto di dimora a Pescara. Per Del Turco e per gli altri arrestati è previsto un isolamento in carcere per tre giorni, durante i quali non potranno incontrare i difensori.
IL DENARO - L'inchiesta è stata avviata in base ad elementi emersi nel corso di un'indagine sulla gestione dei fondi Docup da parte della Finanziaria regionale (Fira), per la quale erano finite in carcere, il 27 ottobre 2006, undici persone, tra le quali l'ex presidente della Fira, Masciarelli. La sera precedente agli arresti proprio a casa di Masciarelli c'era stata quella che fu definita «la cena del capretto», alla quale parteciparono, oltre al padrone di casa e Del Turco, il neo assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Boschetti, l'attuale capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, e il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta. In quella circostanza, secondo quanto si è appreso, i cinque avrebbero stabilito la ripartizione illecita di denaro. Secondo l'accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 consegnati.
SOLDI E FAVORI - Il meccanismo delle tangenti - secondo quanto spiegato dal Procuratore Nicola Trifuoggi - era semplice. Si prometteva all'imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini di adottare provvedimenti di giunta regionale a lui favorevoli nelle riunioni dell'esecutivo, ma tali provvedimenti venivano adottati parzialmente. Poi veniva spiegato all'imprenditore che c'erano state difficoltà e che si sarebbe provveduto la volta successiva. Tutto questo è andato avanti finché l'imprenditore ha deciso di non pagare più se non di fronte a qualcosa di concreto. Angelini, tra l'altro, si era munito anche di un piccolo registratore con il quale ha registrato i colloqui avuti con alcuni degli indagati che gli garantivano protezione nei confronti delle ispezioni della Asl, dalla Procura della Repubblica, dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri del Nas. Il Procuratore Nicola Trifuoggi (Arcieri)
LE PROVE - Tra gli elementi raccolti dalla Procura di Pescara nel corso delle indagini che hanno portato agli arresti ci sono «tutte le ricevute dei prelevamenti e i ticket del telepass quando i soldi sono stati portati a Collelongo (il paese di Del Turco), o in altre località d'Abruzzo». Lo ha rivelato Trifuoggi, aggiungendo che sono stati «sentiti dei testimoni», persone che hanno accompagnato chi consegnava le tangenti e che sapevano «tutta una serie di cose». Di fronte a questi elementi «mi sembra assurdo - ha detto il procuratore - che si possa parlare di teorema».
TANGENTI PER CREARE PROBLEMI A BOSELLI - Il Procuratore ha rivelato anche alcune dichiarazioni di Angelini. Secondo l'imprenditore, il denaro delle tangenti «doveva servire a Del Turco per portare con sé nel Pd otto senatori» nel momento in cui si stava costituendo il partito e Del Turco aveva deciso di confluirvi e lasciare lo Sdi, anzi di «spaccare lo Sdi - secondo quanto riferito da Angelini ai magistrati - per mettere in condizioni di particolari difficoltà il segretario del partito Enrico Boselli».
«113 MILA EURO IN AUTO» - «Le esigenze di custodia cautelare degli indagati - ha assicurato il procuratore - erano assolutamente necessarie». Trifuoggi ha citato come esempio la vicenda di Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti. Nell'auto di Conga - ha rivelato Trifuoggi- , una Porche Cayenne, acquistata da poco, la Guardia di Finanza ha trovato una valigetta con 113 mila euro. «Non credo - ha affermato Trifuoggi - potessero rappresentare il costo del pedaggio autostradale».
PERQUISIZIONI - Contestualmente alla consegna a Del Turco dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, la Guardia di Finanza ha perquisito lunedì mattina la sua abitazione a Collelongo, e dopo ha portato via il governatore dalla propria abitazione. Nessuno l'ha visto perché i finanzieri che hanno operato l'arresto hanno utilizzato una porta secondaria dell'abitazione. Le Fiamme gialle poi hanno esteso i controlli anche nella sede romana della Regione Abruzzo, nello stabile di via Piave.
VOTO ANTICIPATO? - L'arresto del governatore Del Turco intanto ha messo in moto tutto l'apparato regionale per capire, anche attraverso il nuovo Statuto, quanto sia concreto il ricorso alle elezioni anticipate. L'articolo 44 dello Statuto attualmente in vigore, al quinto comma, recita: «La rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le dimissioni volontarie del presidente della Giunta comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio». Il presidente del Consiglio regionale, Marino Roselli, è riunito con gli esperti per valutare ogni singola norma riferita a questa eventualità o che consenta la prosecuzione della legislatura.
Corriere
Nessun commento:
Posta un commento