lunedì 4 agosto 2008

Victor: «Ho soffocato Federica» La confessione all'amico: «Ero drogato»

Victor: «Ho soffocato Federica»
La confessione all'amico: «Ero drogato»

L'uruguaiano "tradito" dalla segnalazione di conoscenti. Poi l'ammissione in lacrime davanti agli agenti

L'arresto di Victor Diaz Silva (foto Ipp dalla tv)
L'arresto di Victor Diaz Silva (foto Ipp dalla tv)
LLORET DE MER - Victor Diaz Silva, il cameriere di 28 anni che ha confessato di aver ucciso, soffocandola, Federica Squarise, sorrideva con lei al tavolo di un bar, non si sa ancora quante ore prima del delitto. Appaiono felici, in un'immagine scattata in un locale a Lloret de Mar, in quel giro notturno che è stato il preludio alla tragica fine della ragazza italiana.

LA TRAPPOLA - L'arresto di Victor è avvenuto in un incrocio centrale di Tarragona. Si è parlato di un passante che avrebbe chiamato la polizia dopo aver visto un giovane che poteva essere il ventottenne cameriere uruguaiano, ma la segnalazione decisiva sarebbe arrivata da alcuni amici di Victor. L'uruguaiano li avrebbe chiamati per chiedere aiuto e loro avrebbero avvertito la polizia. In breve tempo sarebbe scattata la trappola che ha portato alla sua cattura: uno degli amici di Victor si sarebbe soffermato a parlare con lui in un bar in attesa dell'arrivo degli agenti. Pare che il «el Gordo», come è soprannominato, si trovasse in città da sabato scorso e che alla vista degli agenti abbia gridato agli amici una serie di insulti.

LA BIBBIA E LA CONFESSIONE - «Teneva una Bibbia in mano ed era freddo, impassibile» ha riferito all'emittente radiofonica Cadena Ser una delle persone che hanno teso la trappola al 28enne. Il giovane ha confessato al momento dell'arresto. Lo ha confermato un responsabile della polizia ai microfoni della Tv catalana Tv3, forse proprio uno dei due agenti che hanno fermato l'uomo. «Nel momento della detenzione aveva l'aria sorpresa, ma non è stato violento, anzi, si è quasi messo a piangere - ha spiegato l’agente - Sì, subito ha confermato che era lui l’autore dell'uccisione».

LA DROGA - Prima di confessare il delitto, Victor avrebbe confidato a uno degli amici di Tarragona di aver «ucciso una persona». «Non ha detto se era una ragazza», ha riferito questo stesso amico a Cadena ser. «Un errore lo fa chiunque, lo sai - avrebbe detto Victor -. L'alcol, le droghe, il mix con le pasticche...». Il conoscente stava trattenendo Victor, mentre altre tre amici si erano recati al commissariato di Tarragona per denunciarlo.

INSULTI AL COMMISSARIATO - Nel primo pomeriggio è stato trasferito al commissariato dei Mossos d'Esquadra di Blanes per essere interrogato, dopo aver trascorso la notte in cella a Tarragona. Al suo arrivo è stato ricoperto di insulti. «El Gordo», sceso dalla volante della polizia, ha nascosto il volto con la maglietta. Aveva la testa e le sopracciglia rasate. Ora bisogna capire se abbia agito da solo o con la complicità di qualcun altro.

TEST DNA - Nel frattempo si attendono i risultato del test del Dna e gli esiti definitivi sulle cause della morte, anche se l'ipotesi più accredidata resta al momento quella per asfissia e tutto lascia supporre che ci sia stata una violenza sessuale. A questo punto si dovrebbero accelerare anche le operazioni per il rimpatrio della salma della giovane padovana che era scomparsa il primo luglio a Lloret del Mar, in Costa Brava.


Il barman che ha chiamato la polizia dopo aver riconosciuto Victor (Foto Ipp da tv)
Il barman che ha chiamato la polizia dopo aver riconosciuto Victor (Foto Ipp da tv)
I LEGALI: «RIVALUTIAMO LA POLIZIA SPAGNOLA»- «La polizia spagnola si è ampiamente rivalutata, grazie anche alle pressioni giunte dall'Italia che hanno avuto il loro effetto»: lo ha detto uno dei legale della famiglia Squarise, commentando l'arresto. «In questi giorni - ha aggiunto - anche molti deputati ci hanno chiamato e tutte le pressioni hanno concorso ad arrivare a questa soluzione. Si è fatto tutto il possibile dunque per assicurare alla giustizia questo assassino, e sottolineo assassino». «Quanto era accaduto inizialmente in Spagna era veramente scandaloso - ha concluso, con riferimento ai ritardi investigativi e alla eccessiva reticenza inizialmente attribuiti agli inquirenti - ma ora i risultati sono stati raggiunti grazie all'azione svolta da tutti, avvocati, autorità e inquirenti italiani e spagnoli e anche voi giornalisti che avete fatto un lavoro molto importante per tenere alta l'attenzione sulla vicenda».

LUTTO CITTADINO - A Lloret de Mar si è deciso di proclamare un giorno di lutto municipale. Lo hanno reso noto le autorità comunali in una lettera inviata ai familiari e al consolato d'Italia a Barcellona, secondo cui «il municipio si unisce al dolore della famiglia e di tutta la nazione italiana». «In tutte le dipendenze del comune, la bandiera del comune sarà a issata a mezz'asta», indica il comunicato, per quella che nel decreto municipale viene definita la "tragica morte" di Federica.

«SOLLIEVO E AMAREZZA» - A San Giorgio delle Pertiche l'arresto di Victor «el Gordo» è stato vissuto dai genitori di Federica «con sollievo»: a fare da portavoce della famiglia Squarise è ancora una volta Stefano, il cugino avvocato. «È chiaro - ha commentato Stefano Squarise - che lui l’ha uccisa e successivamente nascosta in quel parco». Sono ore di attesa in casa Squarise: «Stiamo aspettando il nulla osta per far rientrare il corpo di Federica in Italia. Finora - spiega il legale - non ci è stato detto nulla sul risultato dell’autopsia. Quello che posso dire è che la famiglia si costituirà parte civile in giudizio e noi l’assisteremo». Intanto rimane l'amarezza per la pubblicazione delle foto di Federica abbracciata a Victor, il suo presunto assassino e pubblicate dalla stampa: «Voglio capire come quelle foto siano arrivate alle televisioni e ai giornali - conclude Squarise -: lo chiederò a Stefania Perin, voglio andare a fondo di questa cosa, è stato irrispettoso verso la famiglia».

L'AMICA: «"EL GORDO" NON ERA INVITATO» - Emergono di ora in ora nuovi particolari intanto su quel maledetto 30 giugno. Quella sera Victor si è unito a Stefania e Federica, allo Yates, senza essere stato invitato: è quanto emerso dal colloquio tra Stefania Perin, l'amica di Federica, e i carabinieri del nucleo operativo di Padova. Il colloquio è durato circa tre ore durante le quali gli investigatori hanno ripercorso un'altra volta i due giorni trascorsi a Lloret de Mar dalle due ragazze, concentrando stavolta tutta l'attenzione sui contatti con Victor, che da quelle parti nessuno ancora conosceva bene. Le due, avrebbe riferito Stefania, avevano incontrato Victor già la prima sera al Beach&Friends, dove gli avevano chiesto da bere. Per fare da interprete era allora intervenuta Valentina, l'italiana che lavorava nello stesso bar, e le due ragazze si erano poi fermate solo per una mezz'ora. La sera di lunedì, avrebbe riferito ancora Stefania, le due erano tornate nello stesso locale per trattenersi invece fino alla chiusura, e poi recarsi allo Yates. E qui si è unito a loro anche Victor, senza che nessuno - avrebbe riferito Stefania - lo avesse invitato. E avrebbe cominciato ad agire in modo da attrarre simpatia e attenzione su di sé.

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