venerdì 30 luglio 2010

La D'Urso spenna Corona 100mila € per diffamazione

Potrebbe costare cara la sfuriata in diretta tv del paparazzo (già in guai seri con il fisco) contro la conduttrice: Barbarella chiede un bel gruzzolo

«Non è mia abitudine tentare o volere rovinare la gente, anche perché penso che la gente poco corretta si rovini da sola». Diceva così Barbara D'Urso in diretta tv lo scorso dicembre. Fabrizio Corona, dopo averle dato una clamorosa buca per Domenica Cinque, era appena intervenuto telefonicamente a Pomeriggio Cinque. Ospite della trasmissione c'era infatti una giornalista genovese cui il paparazzo aveva apparentemente chiesto dei soldi promettendole di diventare opinionista proprio della D'Urso e Fabrizio si era infuriato.

«Ti devi vergognare - aveva tuonato - perché questo lavoro non lo sai fare: non sei stata e non sarai mai una giornalista. Questa signora falsa e bugiarda la dovevi chiamare in studio se ti portava la denuncia e la denuncia non ce l'ha! Tu non dovevi portarla, è una questione di deontologia professionale. Tu che alla mia assistente, perché non sono venuto, hai detto "Se non viene lo rovino", come stai cercando di fare, ti devi vergognare. E oggi io comincio contro di te e contro quella c... di rete una guerra che te la ricordi per tutta la vita e ti porterò via tanti di quei soldi che altro quelli che mi dovevi dare...».

A mente fredda, tuttavia, Barbarella deve aver cambiato idea e deciso, se non di rovinarlo, almeno di "spennare" un po' il re dei paparazzi. Secondo quanto riferisce Novella, infatti, l'avvocato della D'Urso ha chiesto 100.000 euro di danni a Corona per diffamazione. Per i danni d'immagine, praticamente, la conduttrice esige mille euro per ogni secondo di sfuriata andato in onda.

Ma la verace napoletana non è l'unica a volere i soldi del paparazzo. A Lele Mora e Fabrizio Corona è stato recapitato l'avviso di conclusione dell'indagine che ha accertato un'evasione fiscale di 17 milioni di euro . Secondo la nota dei pm di Milano, Corona «avrebbe distratto dalle casse della sua agenzia oltre sei milioni di euro». In particolare, «la somma di 274.800 euro relativa al pagamento di una fattura emessa nel maggio del 2008 dalla Fenice srl (riconducibile sempre a Corona) nei confronti della Corona's per la vendita dell'archivio fotografico». Archivio che, come rivela il Fatto Quotidiano, «non è stato consegnato al curatore né rinvenuto negli uffici dell'agenzia».

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